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TRENTATRÉ
PROIETTILE
ɪʟ sᴇɢᴜᴇɴᴛᴇ ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ᴄᴏɴᴛɪᴇɴᴇ sᴄᴇɴᴇ ᴠɪᴏʟᴇɴᴛᴇ ᴇ ᴅɪ sᴀɴɢᴜᴇ

TRENTATRÉPROIETTILEɪʟ sᴇɢᴜᴇɴᴛᴇ ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ᴄᴏɴᴛɪᴇɴᴇ sᴄᴇɴᴇ ᴠɪᴏʟᴇɴᴛᴇ ᴇ ᴅɪ sᴀɴɢᴜᴇ

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Abigail venne svegliata dalle luci violette e rosee del tramonto. Aprí gli occhi e si rese conto di non aver sognato, si trovava ancora in quella stanza spoglia, sporca e che puzzava di muffa. Provava un grande dolore sulla sua guancia, la toccò e sussultò al contatto. Colpa del pugno che le aveva dato Hitch, facendola svenire.

Lei non si mosse dal letto, era troppo stanca. La spalla le bruciava, il dolore era così forte che le veniva difficile tenere gli occhi aperti. Fastidì inenarrabili le trapassavano il ventre, un sudore freddo la pervase. Solo dopo si accorse di una persona di fronte a lei, che la guardava fissa essendosi accorta che si era svegliata.

"Vedo che alla fine mi hai dato retta. Andremo d'accordo allora." le disse Hitch con la solita calma.

Ora che la aveva di fronte anche se la luce che penetrava dalla piccola finestra rendeva i contorni del suo viso un po' confusi, Abigail notó che la guardava con calma e naturalezza e sembrava una ragazza come tante altre, non riusciva a vedere nulla di inquietante in lei. Eppure Hitch era colei che l'aveva portata via a forza dalla sua casa, dal suo amore, dai suoi amici.

"È tempo di estrarre il proiettile dalla spalla." mormorò la bionda, avvicinandosi a lei, "Altrimenti potresti morire dissanguata, preferirei restassi viva."

"No." rispose fredda Abigail, dal suo tono di voce non trapelavano emozioni.

"Eh?"

"Lo farò io stessa. Vattene."

Hitch la guardò e intrecciò le dita sul suo stomaco, assottigliando lo sguardo per incuderle timore. Tenne per tutto il tempo gli occhi sulla ferita d'arma da fuoco, alzando un sopracciglio, rendendosi conto che si trattava di una ferita grave.

"Non puoi farlo da sola, è impossibile." rispose, "Inoltre l'estrazione di un proiettile potrebbe danneggiarti i capillari e di conseguenza crearti un'emorragia interna."

Preferirei morire cosí, piuttosto che essere toccata da te.

"Cos'hai detto?"

Abigail non si rese conto di aver effettivamente pronunciato, o quantomeno, di aver provato a pronunciare, quelle parole fino a quando sentì la domanda da parte di Hitch.

"Lo dico in modo più semplice: preferirei morire piuttosto che ricevere il tuo aiuto."

La bionda sgranò gli occhi innanzi all'insolenza di Abigail, la quale non la guardava nemmeno in faccia, bensí sul pavimento. Hitch la fissò fino a riempire i suoi occhi di quella immagine. Inclinò la testa di scatto come un pappagallino, le sopracciglia corrugate in un'espressione sorpresa.

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