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TRENTASEI
L'AMORE E LA PASSIONE SI FONDEVANO, IN UN FAVOLOSO CONNUBIO DI PIACERE E DI DIPENDENZA (18+)

TRENTASEIL'AMORE E LA PASSIONE SI FONDEVANO, IN UN FAVOLOSO CONNUBIO DI PIACERE E DI DIPENDENZA (18+)

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La luce entrava dalle finestre riflettendosi sulla parete bianca, creando giochi chiaroscuri. Ad Abigail sembrava di avere la febbre, era stata assalita da un'ondata di emozioni, troppo forti per lei. Si sentiva irrequieta quella mattina, come se qualcosa di strano e minaccioso stesse facendo sinistri giochi con la sua vita.

La piccola si sveglió su un letto matrimoniale, estremamente comodo, si sentiva quasi distesa su una nuvola. Aprendo gli occhi, non vide più quella stanza sporca e piena di muffa dov'era tenuta prigioniera. Vide, invece, delle pareti grigie molto familiari. Sospirò realizzando dove si trovasse, il cuore iniziò a battere così forte come per voler uscire dal suo petto.

Alzò leggermente il busto, sussultò notando che la sua spalla aveva una garza sopra, non più una sporca maglietta. La ferita era stata medicata, una bottiglietta di alcool si trovava posta sul comodino, insieme a numerosi fazzoletti, colmi del suo sangue.

Levi si era preso cura di lei mentre dormiva.

Si erano tenuti stretti sotto la tormenta di pioggia, scappando via, poi si erano addormentati come ogni volta, ancora stretti e sudati, come dopo una battaglia dove nessuno dei due si faceva male, e dove la linea sottile di dolore, si mescolava col piacere, innescando una strana sensazione di appagamento. Abigail lo aveva sentito vestirsi, bere il suo caffè, aveva sentito il rumore in fondo al corridoio del suo profumo preferito, tirato su la zip del cappotto, facendo stridere la plastica contro la stoffa, e poi aveva chiuso la porta.

Lei poi, si era addormentata. In quel momento Levi ne approfittò per curare la sua ferita. Dio come stava male, non sapeva se più per il dolore o per il fatto che era così emozionata. L'emozione era talmente forte per Abigail da intensificare il dolore fisico che sentiva.

Quella mattina, risvegliandosi, era finalmente felice. Eppure, su quel letto si sentiva maledettamente sola. Ma non era male in fondo. Almeno sapeva di essere al sicuro da ogni pericolo.

Quel briciolo di serietà che aveva cercato di conservare fino a quel momento, andò perso nel momento in cui sentí qualcuno bussare alla porta. "Avanti." disse la sua voce dolcemente, quasi strozzata.

Levi aprí la porta ed il suo sguardo si fissò sul volto di Abigail, penetrandola. Accennò un sorriso vedendo che era in grado di alzare il busto, la ferita stava guarendo del tutto. Chiuse la porta con un piede, con qualche passo si avvicinò al letto dov'era seduta.

A dirla tutta, Abigail non sapeva bene come né perché si trovava nella sua stanza in quel momento. Non sapeva neanche perché lui la avesse aspettata, si sentiva estremamente confusa in quel momento. Non appena i loro sguardi si incrociarono, lei capí che entrambi desideravano la stessa cosa.

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