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TRENTA
PER AMARE BISOGNA ESSERE NUDI, VESTIRSI È COME INDOSSARE UNA MASCHERA (18+)

TRENTAPER AMARE BISOGNA ESSERE NUDI, VESTIRSI È COME INDOSSARE UNA MASCHERA (18+)

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Era una mattina fredda. Abigail l'aveva capito quando ancora era a letto, con gli occhi semichiusi, mentre si svegliava piano. Erano circa le otto e non c'era rumore. Quando pioveva, era inevitabile: la gente suonava sempre il clacson. Verso sera, tutti i giorni il traffico si faceva più nervoso. Quella mattina invece era diverso, c'era solo il suono dolce di un abbraccio.

I raggi rossi di un sole ancora incerto si facevano strada tra le stecche delle persiane. Scorreva la luce sui pochi mobili, sopra ai quali erano sparsi gli indumenti di Abigail. All'improvviso squillò il telefono, si alzò con tutte le sue forze per andare a rispondere.

"Pronto?"

"Abigail, sei sveglia?" sentire la voce roca di Levi la fece svegliare del tutto.

"Si, dimmi."

"Verrò a prenderti stasera per le sette, ti porto in un posto. Vestiti bene."

"Eh? Perché?" chiese incuriosita.

"Ascolta, è già complicato per me, fallo e basta." rispose Levi, riattaccando la chiamata. Aveva sempre quei modi sgarbati che la facevano imbestialire.

Posò il telefono guardando il pavimento, in cerca di risposte. Non aveva idea di come vestirsi, tantomeno del luogo dove avrebbe dovuto portarla. Sicuramente si trattava di un altro posto pieno di armi, pensò. Era convinta non ci potesse mai essere un appuntamento tra loro.

Accese la televisione, si sedette sulla scrivania dove vi era un foglio di carta sopra. Mentre in tv si parlava delle notizie giornaliere, Abigail disegnava delle forme senza effettivamente comprendere cosa significassero, scarabocchiando. In realtà nella mente da ore recitava a memoria le parole che dal giorno prima la tenevano triste e come priva di energie.

-

"Ti amo."

"Vado un attimo in bagno."

-

Vergogna. L'unica emozione che provava era una tremenda e orribile vergogna. Dopo una notte insonne trascorsa a guardare l'orologio e a ripetere mentalmente quelle parole, ancora non se l'era dimenticate. Non riusciva a spiegarsi quell'emozione, però.

Forse era la stessa che provava Hitch per lei, quando l'aveva rifiutata dopo quel bacio. Probabilmente il karma stava tornando per Abigail. Si vergognava un po', ma aveva voglia di vederlo, di parlargli nuovamente, al di là delle incomprensioni che c'erano state tra di loro.

A pranzo, mangiò un panino veloce recandosi in un bar sotto casa di Levi, si chiedeva dov'era invece lui. Guardò l'orologio e si rese conto che doveva iniziare a prepararsi se voleva essere pronta in tempo. Tornò nella sua stanza buttandosi sul letto senza neanche pensarci. Poi, prese un bel respiro e si alzò, andando verso il bagno.

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