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CAPITOLO OTTO
CHI SEI DAVVERO?

Nella capitale di Mitras, la situazione non era poi così migliore

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Nella capitale di Mitras, la situazione non era poi così migliore.

Il comandante Pixis comunicó ai suoi sottoposti la lettera ricevuta da Abigail, la quale raccontó subito dell'incontro avvenuto con il temuto Levi Ackerman. Leggendola ad alta voce, Hitch inizió ad immaginarsi l'aspetto fisico dell'uomo.

Chissà se Abigail lo trovava attraente, ecco a cosa pensava la bionda mentre Pixis continuava a spiegare il piano. Non ascoltó una sola parola, si sentii obbligata a farsi dei film mentali.

"Confido in Parker, dato che l'ha già incontrato, dovrà avvicinarsi a lui nel migliore dei modi. Ora però, sappiamo com'è fatto." spiegó.

Hitch si sentii spaesata. Nessuno sapeva della situazione che stava vivendo, a parte la sua amica, perchè non aveva il coraggio di parlarne, e si sentiva anche molto in colpa nei suoi confronti per questo sentimento.

Infatti, cercó di reprimerlo, ma non era facile perchè una parte di lei, a volte, avrebbe voluto parlarne al comandante per chiedergli di raggiungere Abigail, un'altra parte di lei invece esitava pur sapendo di poter contare su di lui.

A volte nelle sue fantasie, immaginava di baciarla di nuovo, ma se non aveva il coraggio nemmeno di parlarne con Pixis, come sarebbe riuscita a conquistarla? Era come se per paura di essere rifiutata, rifiutava se stessa.

"Per oggi è tutto, attendiamo nuove notizie, arrivederci a tutti."

Quando tutti lasciarono la stanza, Hitch si avvicinó al comandante in silenzio, ma con dei passi svelti.

"Posso chiederle una cosa?"

"Dimmi Dreyse." rispose Pixis, mentre sistemava dei fascicoli sulla sua scrivania.

"Se le cose si mettessero male lì, posso andare anch'io nella città sotterranea? Per aiutare Abigail, ecco."

Il comandante la guardó sgranando gli occhi per lo stupore. Poi annuii e senza dire un'altra parola, uscì dalla stanza. A lui non interessava, ognuno dei suoi sottoposti poteva scegliere ciò che fare.

L'essersi innamorata di lei aveva cambiato la sua visione dell'amore, non mi si era mai sentita così per nessuno in tutta la sua vita. Aveva tanta paura di quel sentimento, ma non voleva correre dei rischi.

Vivevano in lei due sentimenti contrastanti: quello di paura nel confessare una cosa così nuova, mai provata, qualcosa che la portava a tacere sulla sua attuale condizione per paura di ciò che comportava, e allo stesso tempo non riusciva ad arrendersi e metterci una pietra sopra per dimenticarla.

Forse non voleva nemmeno metterci una pietra sopra, e non riusciva a pensare ad altri, perchè gli altri non erano lei.

Era molto confusa, spaventata e spaesata, non sapeva come agire.

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