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CAPITOLO VENTIDUE
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Levi non perse tempo a buttare Abigail sul letto, posizionandosi sopra di lei e stringendole i polsi con una mano mentre con l'altra le accarezzava il corpo

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Levi non perse tempo a buttare Abigail sul letto, posizionandosi sopra di lei e stringendole i polsi con una mano mentre con l'altra le accarezzava il corpo. Le loro labbra erano attaccate, si baciavano con foga, con passione, come se avessero voluto fondersi l'uno con l'altro.

La mano libera si fermò al bordo della sua maglietta, separó le loro labbra per farla sfilare dalla testa della piccola, poi la buttó sul pavimento da qualche parte nella stanza. Inizió con il baciarle lentamente il collo, scendendo sempre di più fino a sfiorare il petto. Lasció le loro labbra unite mentre agganciava le dita nel reggiseno e glielo slacció, abbassando le bretelle con velocità. Per istinto, Abigail mise subito le braccia sui suoi seni per nasconderli più che poteva, arrossendo in viso.

"Non nasconderti, fatti guardare." le disse il corvino all'orecchio, lo ascoltó e dopo qualche secondo tolse le braccia.

Finalmente Levi osservó con accuratezza il seno davanti a lui, grande e perfetto: si abbassò di colpo e ne portò uno alla bocca dando dei colpetti al capezzolo e stringendo l'altro. Abigail lo avvicinó ancora di più portando la mano nei suoi capelli, la bocca del più grande stava massaggiando il suo seno, succhiando più che poteva, per poi passare la lingua sopra il bottoncino e darci un lieve morso.

"Oh mio Dio...Levi!" con il perfetto seno di Abigail nella sua bocca ed i suoi umori sotto di lei, Levi potè già sentire l'erezione pulsare nei suoi pantaloni. I loro corpi diventavano sempre più caldi ogni secondo, essendo così vicini e attaccati. Chiudendo il labbro della ragazza tra i suoi denti, il corvino separó i loro corpi per portare giù i suoi pantaloni e l'indumento. Il suo sguardo era ardente ed esaminava il volto di Abigail come se avesse voluto memorizzare ogni dettaglio.

Circondó la schiena della ragazza con un braccio e l'avvicinó, leccandole il collo ed il petto, succhiando più fortemente su un punto in particolare, Levi lo trovó subito sentendo i gemiti di Abigail riempire la stanza. Le coprì il collo rapidamente con dei segni rossi e dolci morsi. Era attento, la studiava perfettamente e stava memorizzando ogni cosa che la faceva impazzire.

Quando meno se l'aspettava, Levi aprii un cassetto accanto al letto ed uscii delle manette. Abigail deglutì. Le afferró i polsi e li sollevó, in modo da legarli con quelle manette alle travi del letto su cui era sdraiata. Dopo aver finito, osservó il risultato e sorrise soddisfatto.

"Cosa- mi hai seriamente legato i polsi?" chiese la piccola, il suo sguardo spaventato mentre li guardava.

"Ti fidi di me?" le domandó.

"Si, ma-"

"Bene." rispose subito, "Abigail, alla fine della serata non riuscirai più a camminare, te lo garantisco."

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