MENTIRE

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"Perché mi guardi così?"
"Ma come fai a sapere usar questo coso?"
"Shannon è un computer, non una bomba inesplosa!"
"Troppi tasti e poi MySpace, decisamente troppo complicato!" risponde perplesso.
"Hai mai pensato di comprarti calamaio e piuma? O anche l'inchiostro liquido è un problema? In quel caso potresti usare una pietra e scalpello!" risponde Jared prima di beccarsi un cuscino in faccia lanciato dal fratello maggiore.
"Ma che simpatici che siete diventati, e questo buon umore ve lo ha messo la morettina?" chiede Matt incuriosito con un sorriso malizioso stampato in faccia.
"Prima che questa discussione degeneri, io me ne vado a dormire. L'avviso è stato postato. Ho messo come termine ultimo di invio delle proprie credenziali metà luglio, quindi abbiamo quasi un mese per scegliere a chi fare i provini.." dico chiudendo il Mac di Jared.
"Dici che risponderanno in tanti?" mi chiede serio.
"Non mi preoccupa il numero di chi risponde, ma la qualità della gente che arriverà. Mettere dei paletti su quelle che devono essere le competenze base, non impedirà a certa gente di scriverci... io dico che i provini saranno davvero divertenti!" dico dirigendomi verso la finestra.
"Che fai? Tenti già il suicidio?" chiede Matt vedendomi arrampicare sul davanzale.
"No, me ne torno in camera. Non ci penso nemmeno a restare qua, ho la sensazione che potresti russare anche più forte di Shannon, e io ho davvero bisogno di dormire, sono a pezzi. Dolce notte ragazzi".
"La tua finestra è chiusa, ti accompagno io, non la sai aprire da fuori" dice Jared anticipandomi.
"Credi di essere furbo?" chiede Shannon a denti stretti.
"Si, più di te!" risponde senza neanche girarsi a guardarlo mentre mi tende una mano con un piede già su un ramo.
Guardo Shannon che con lo sguardo trafigge il fratello minore, cerco di fargli un piccolo sorriso prima di prendere la mano di Jared e seguirlo.
"Che fai?" chiedo quando Jared mi segue in stanza, invece che fare marcia indietro.
"Matt russa davvero più di Shannon!" dice sorridendo.
"Ti credi davvero furbo, eh?" dico sorridendo prendendo cercando la mia maglietta logora.
"Più di mio fratello, si.. direi di sì!" mi dice sorridendo.
"E quante notti hai intenzioni di passare qui? Tanto per sapere.."
"Non lo so. Quanto si ferma Christopher?" mi chiede con un sorrisetto malizioso prima di lanciarsi sul mio letto e prendersi tutto lo spazio.

"Ok, sono due settimane che guardiamo questi fogli, a quanti siamo?" chiede Shannon.
"Circa duecento, persona più, persona meno" rispondo immersa dai fogli.
"Ha risposto parecchia gente, potremmo anche esserci sottovalutati negli anni, magari le cose sono meno tragiche di quello che credevamo!"
"Matt, le vostre canzoni valgono eccome, avete solo bisogno... di una piccola aggiustata. Di qualcuno che vi dia una mano ad organizzare le cose, tutto qui" rispondo sistemando un po' i fogli.
"Vieni con noi a LA!" chiede J.
"Non ci penso nemmeno!" dico sorridendo.
"Lo sai che non hai scelta vero? Ormai hai messo più che un piede su marte, senza di te queste due settimane sarebbero state un caos!"
"Vedo che abbiamo abbandonato l'acidità di questi giorni, quanto zucchero hai messo nel caffè questa mattina?" chiedo a Shannon.
"Forse più di quello che avrei dovuto. Comunque a che ora arriva Beth?"
"Mezz'ora dopo il decollo di Matt"
"Allora sarà meglio andare, nano sei pronto?" chiede al fratello minore.
"Ha parlato il gigante! Muoviti animale o questo ci resta a terra e poi altre settimane insonni. Ma quanto cavolo russi? Sfido io che non hai una donna!" dice Jared mentre Shannon comincia a ridere come un matto.
"Bambini, su, su.. fate i bravi, in fila in mano per due che andiamo!" rispondo provando ad alzarmi.
Sento un improvviso vuoto alla testa, e una vampata di calore da farmi mancare l'aria. I fogli senza che me ne accorgo mi cadono dalle mani e le gambe smettono di sorreggermi all'improvviso.
"Cristine! Cristine mi senti! Sveglia, apri gli occhi! Cristine!" la voce di Shannon è terrorizzata, e quando li apro leggo solo paura nel suo sguardo.
"E' tutto ok, mi sono solo alzata in fretta! Dammi un attimo" Jared, al mio fianco è bianco come un cadavere e mi guarda senza emettere un suono, mentre il fratello maggiore, sembra stringere sempre più la presa.
"Shannon, così non respiro. Sto bene, dico davvero. Devo solo andare in bagno un attimo e poi andiamo!" dico liberandomi dalla morsa e cercando di camminare il più dritta possibile.
"Resta a casa, ci andiamo noi a prendere Beth!" dice Jared preoccupato.
"Comunque, dovrei fare due chiacchere con il tuo dottore, possibile che siano sempre e solo dei capogiri per il caldo? Che ti facesse fare qualche esame cavolo!" continua. Sento la sua voce lontana mentre gli faccio cenno di sì con la testa e lentamente entro in bagno con la mia borsa stretta tra le mani.
A stento arrivo al lavandino, mi guardo allo specchio un istante prima di crollare per terra. Con le mano tremanti, tiro fuori il kit di emergenza dalla borsa. Mentre cerco di restare lucida per fare tutto quello che devo, un'improvvisa ondata di nausea mi annebbia la vista. Quando finalmente mi riesco ad infilare l'ago nella pancia, una lieve sensazione di benessere comincia a riportarmi alla lucidità. Seduta per terra con le gambe piegate e la schiena appoggiata al muro accanto al lavandino comincio a sentirmi meglio. La situazione rischia di sfuggirmi dalle mani, non so quanto ancora potrò nascondere ai ragazzi il mio stato di salute, la mia malattia sta diventando sempre più instabile, e non c'è nulla che io possa fare per cambiare le cose. Cerco anche di nascondere le mie crisi ai miei genitori, ma a volte credo che il silenzio di mio padre parli più delle ansie si mia madre.
"Cristine? Angelo stai bene? posso entrare?" chiede Shan bussando leggermente alla porta. Mi affretto a infilare tutto in borsa di corsa ed ad alzarmi in piedi.
"Si, certo!" rispondo fingendo di rifarmi il trucco mentre entra.
"Tutto ok?" mi chiede ansioso.
"Shannon non mi guardare così"
"Cosa mi nascondi?" mi chiede mentre avvicinandosi continua a fissare il mio riflesso nello specchio.
"Io.. nulla" dico abbassando lo sguardo.
"Io non sono Jared, quanto ancora pensi di potermi mentire?" mi chiede ormai alle mie spalle, continuando a fissarmi.
"Ancora per un po'" dico facendo un timido sorriso.
"Quanto è grave?" mi chiede obbligandomi a girarmi e poggiandomi delicatamente un dito sotto il mento per farmi alzare lo sguardo su di lui.
"Non, non tanto..." dico in un sussurro.
"Io ti conosco, non mentirmi. Non a me" mi dice preoccupato.
"Fidati, per favore. Va tutto bene. Per il momento." dico mentre mi mette le mani intorno alla vita e mi spinge dolcemente verso il lavandino alle mi spalle.
"Io mi fido, ma ti guardo Cristine, ti guardo negli occhi e lo so che c'è qualcosa che non mi vuoi dire" ripete in un sussurro avvicinando il suo viso al mio.
"Per favore Shannon..." non so nemmeno io che cosa dire. Non mi piace mentirgli, ma vedere la sua reazione adesso, mi fa capire quale potrebbe essere la sua reazione scoperta la realtà. Ho deciso, dal momento in cui ho chiuso la porta alle mi spalle quel venerdì sera, che li avrei seguiti. Ovunque fossero andati. Questa volta non sarei rimasta in un angolo della sala a guardarli cantare live mentre cerco di nascondere il mio sguardo dietro un cappuccio nero. In queste due ultime settimane mi sono abituata all'idea di stare con loro, ho cercato di capire come muovermi, cosa fare. Come farlo. Ho cercato di capire che cosa voglio dalla mia vita. Chi voglio nella mia vita. Se adesso sapessero la verità, mi impedirebbero di seguirli, mi lascerebbero di nuovo a casa, convinti di star facendo la cosa giusta, senza capire che in realtà starebbero firmando la mia condanna a morte. Sapevo, fin dal momento che ho deciso di nascondergli quello che avevo, che Shannon non lo avrei ingannato per molto. Non che Jared non si sarebbe accorto di nulla, ma il legame tra me e il fratello maggiore è sempre stato fonte di mistero. Come se ognuno sia in grado di prevedere il movimento dell'altro, capirsi con un semplice sguardo.
"Ok angelo, non ti voglio obbligare a nulla, ma per favore non mi mentire..." e dopo avermi fissato per un istante interminabile, mi mette una mano sotto il mento e abbassandolo leggermente mi dà un piccolo bacio sulla fronte prima di abbracciarmi.
E' questa la mia cura, io lo so che è questa.
"Ehi, meglio andare o facciamo tardi!" spunta il viso di Jared in bagno con un piccolo sorriso.
"Si hai ragione!" e prendendo la mia borsa lo seguo giù dalle scale, dove trovo Matt che sta salutando gli zii, mentre Beethoven continua a saltargli addosso come se volesse salutarlo.
Il rombo della macchina viene coperto da una musica che non avevo mai sentito fino a quel momento.
"Chi è?" chiedo salendo in macchina.
"Dei miei amici che hanno deciso di fare un album e mi chiedevano cosa ne pensassi di un paio di canzoni. Il gruppo si fa chiamare Street Drums Corp" mi dice Shannon allacciandosi la cintura.
"Batteria... svelato l'arcano. Sono quei tuoi amici con i quali dici che ogni tanto ci vai a suonare?" chiedo incuriosita.
"Si, come ti sembrano?"
"Te lo dico tra poco, lascia andare le canzoni" dico facendo uno sbadiglio. In questo periodo, più dormo, più ho sonno.

La macchina è avvolta nel silenzio più completo, sento un braccio che mi tiene stretta a se, ma non è il braccio dei miei ragazzi, ma quando mi sono addormentata? E che cosa ci faccio stretta a Matt? Sento che sto per riaddormentarmi di nuovo.
"Che cosa ti ha detto?" sento basa la voce di Jared.
"Che non è nulla di grave" risponde Shannon a voce ancora più bassa del fratello se possibile.
"E ci credi?"
"No, e tu?"
"No, che cosa facciamo? Chiediamo alla zia?"
"Quando sarà pronta ce lo dirà, comunque credo che..." no, non voglio addormentarmi...

Un profumino di caffè mi riempie i polmoni, mi viene quasi l'acquolina in bocca.
"Angelo, apri gli occhi, siamo arrivati. Guarda che cosa ti ho preso" la voce di Shannon mi riporta alla realtà. Lentamente apro gli occhi stiracchiandomi.
"Ma quanto ho dormito?" chiedo, avendo l'impressione di essere appena uscita dal letargo.
"Un po', tieni, bevi. Attenta che scotta un po'!" mi dice passandomi il caffè.
"Oddio Matt, scusa, non volevo approfittarne, non mi sono accorta!" dico alzandomi all'improvviso, dopo essermi resa conto di essere mezza sdraiata su di lui!
"Ma figurati, è stato un piacere! Lo sai che profumi di caramello? Capisco perché Jared accanto a te è fuori di testa, va in assuefazione da zuccheri!" mi dice sorridendo scendendo dalla macchina.
Siamo arrivati in aeroporto giusto in tempo per il suo check-in e imbarco.
"Ci vediamo a LA tra un paio di settimane, piccola!" Matt in queste due settimane ha cominciato a prendere confidenza con me, cosa che va benissimo. Se devo davvero essere la loro assistente, devo cercare di conoscerli il più possibile. Jared e Shannon sono un libro aperto per me, ma Matt, non lo so. E' carino e simpatico, estremamente educato e sa sempre come comportarsi. Ha il carattere giusto per supportare quella testa matta di Jared, e fare quello che suo fratello, per carattere, non è portato a fare, ma c'è qualcosa che in lui non riesco a capire. Non so, magari solo una sensazione sbagliata. Solo il tempo me lo potrà dire.
Mentre anche Jared e Shannon lo salutano, io vado agli schermi degli arrivi per capire dove andare a prendere Beth. Quando mi raggiungono, ci dirigiamo verso gli arrivi, gli schermi dicono che il suo volo è già atterrato. Non vedo l'ora di vederla, ormai è un bel po' che non la vedo.
"Che cosa ci dobbiamo aspettare?" mi chiede Jared.
"In che senso?"
"Ci farà la predica. Lo ha sempre fatto!" dice Shannon in preda al panico.
"Ragazzi avete la coda di paglia per qualcosa?" chiedo sorridendo.
"Si, per parecchie credo.." risponde J mente mi giro all'improvviso verso le porte che si stanno aprendo per fare uscire le persone.
Ed eccola la.
Indossa una camicetta azzurra a maniche corte, stretta sotto il seno e decisamente un po' troppo larga sulla pancia e un paio di Jeans accompagnati da un paio di stivali marroni scamosciati. Per mano tutto sorridente tiene Lucas, mi ero dimenticata quanto fossero marcati i suoi lineamenti chiari da Inglese. Poi all'improvviso sgrano gli occhi. La camicia non è solo larga, sotto c'è qualcosa che la riempie!
Sto per diventare zia! Non ci credo!
Mentre le corro incontro la guardo fissa negli occhi, il suo dolce sorriso si incupisce all'improvviso quando mi vede. Quando le sono quasi davanti, lascia la mano di Lucas e mi abbraccia così forte da farmi mancare il fiato.
"Lo sapevo, lo sapevo! Me lo sentivo!" le dico sorridendo.
"Perché mi dicevi che stavi bene, quando era una bugia?" mi dice staccandosi da me un attimo e fissandomi.
"Beth, io sto bene!" dico sorridendo. Ma da quando mi riesce così male mentire?
"No, e lo sai. Sei pelle e ossa! E' meglio per te che a casa mi racconti tutto!" mi dice prima di riabbracciarmi stretta.
"Ciao Beth, è un piacere rivederti!" dice Jared tutto educato.
"Togliti quel sorrisetto da quel faccino d'angelo, e tu pure, per di più tu hai la faccia da delinquente quindi sei quasi inquietante così! Noi tre dobbiamo parlare!" dice tutta seria.
"Beh, sembra di essere tornati indietro nel tempo. Tutto come sempre!" dice Shan prima di prendermi per mano e incamminarsi verso la macchina. Jared ci segue a ruota e comincia a raccontare vecchi aneddoti su Beth da bambina, mentre mi piego in due dal ridere mi appoggio a lui e per un attimo mentre stringo ancora la mano di Shannon, lui mi abbraccia e mi dà un piccolo bacio sulla fronte.

Sento lo sguardo preoccupato di Beth alle mie spalle che ci osserva. Mi preparo ad una predica che non ho proprio voglia di sentire oggi.

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