La saggia Beth

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"Che c'è sei rimasta senza parole? Pensa io.." Beth tace da ormai troppo tempo.
"Beh, pensavo ad una cosa"
" A che cosa? Forza, trafiggimi pure con la tua lama!"
"Beh ecco, io pensavo che sei davvero nei guai... sono le 07.45 e tra 15 minuti ti passano a prendere e scommetto che sei ancora solo con l'asciugamano addosso!" non so perché credo che abbia un sorrisino da furbetta in questo istante.
"Oh Cavolo! Ma non era così tardi un attimo fa! Oddio Beth che cavolo mi metto?!" dico correndo disperata verso l'armadio.
"Calma e respira altrimenti ti devo ricoverare di nuovo. Cena e cinema, no? Come quando eravamo ragazzi, giusto? Vediamo... quanti gradi ci sono a casa adesso?"
"E io che ne so? ti sembro un termometro? Aspetta però, il pc... si, ci sono 34 gradi!" dico disperata, già mi rassegno ad un bagno di sudore quando uscirò di casa.
"Beh allora direi nulla di troppo colorato o pesante, altrimenti sudi e poi si nota quel leggero alone bagnaticcio che tanto ti fa vergognare. Che cosa offre il negozio?"
"No, ma dico ti sembra il momento di scherzare? il mio armadio è vuoto, non c'è nulla! Molte delle cose non sono ancora arrivate dall'Europa!" Sto andando in panico. Sento grattare alla porta della mia camera, apro e c'è Nim, credo che sia venuta a darmi supporto morale.
"Calma e sangue freddo, Sono solo Jared e Shannon, sono sempre loro, da ragazza non facevi tutte queste storie quando uscivi con loro!"
"Da ragazza le cose erano diverse Beth..." sento crescere dentro una sensazione di malinconia e tristezza in ricordo dei vecchi tempi.
"Conoscendoti sei abbronzata, se fa così caldo sei a casa di Annie praticamente tutti i giorni a prendere il sole in piscina, come da bambine. Io dico che ci vuole qualcosa di Bianco. Un vestitino bianco? Un paio di calzoncini con maglietta? Qualcosa di simile. E' impossibile che non hai nulla, sarai andata già al centro commerciale a fare acquisti! Ti conosco troppo bene!" I minuti sembrano volare, 19.48.
"Ho preso un vestito bianco l'altro ieri, ma non è nulla di che!" beh, non proprio, diciamo che non mi sembra adatto ad una serata in compagnia di quei due.
"Com'è fatto?" chiede incuriosita.
"Mi arriva un po' sopra al ginocchio, stile liberty. E' tutto bianco senza spalline. Intorno al seno è fatto da una fascia leggermente arricciata e poi scende leggero sui fianchi. Tutto qui." Ok, in panico lo lancio sul letto e ricomincio a cercare nell'armadio.
"E' perfetto, mettiti quello, una collana delle tue, magari quella che hai fatto in corallo prima di partire, un paio di tacchetti e solo un filo di trucco. Sarai semplicemente perfetta." la mia Beth...
"Potresti avermi convinto.. ma i capelli? Non li ho lisciati, sembro il leone di Narnia in questo momento!"
"Ahahaha!!sì ho in mente la scena. Un po' di schiuma, punti le ciocche più ribelli dietro e magari se hai un fermaglio bianco lo usi!" sembra McGiver quando fa così, ha una soluzione per ogni situazione.
"Si, ok, ok ci sono...va bene! Vado, a due mani lavoro più in fretta! Torna presto che ho bisogno di te! Chiaro?" Quanto mi manca.
"Domani ti chiamo e mi racconti, ok?"
"Ok, un bacio tesoro!"
"Un bacio piccola, ... Cristine..."
"Si?"
"Esserti innamorata di Shannon è stata la cosa più bella della tua vita, ma lasciarlo è stata un'impresa quasi impossibile per non parlare della ripresa. A volte mi chiedo davvero se tu sia la stessa persona che conoscevo prima che tra voi due finisse. Non ti dico di stargli lontana, perché so che è impossibile per te farlo, ma pensa bene a quello che fai. Se decidi di intraprendere di nuovo quella strada, temo che questa volta non ci sia punto di ritorno. Ti voglio bene piccola." E riattaccato il telefono.

Mentre mi preparo, continuo a pensare alle sue parole. Lei ha ragione, chi più di lei può sapere cosa ha significato la mia vita con Shannon, e quella senza di lui.
Su una cosa ha perfettamente ragione, io non sono più stata la stessa da quando loro partirono, da quando lui partì. Una parte di me è volata via con lui a LA e non ha fatto più ritorno.
Sono una persona diversa oggi. Il vuoto che ho dovuto colmare mi ha resa più forte, di pietra forse. Non sono più stata in grado di amare qualcuno, si insomma, di storie ne ho avute negli anni, ma nessuno mi ha fatto battere il cuore, nessuno mi capiva al volo con uno sguardo, nessuno era in grado di leggermi dentro. Mi chiedo se in parte sia stata anche colpa mia; quante volte Beth mi ha rimproverato per aver alzato una corazza tra me e le persone che mi circondano. Persino con lei, persino con i miei genitori. Negli anni ho imparato a distaccarmi dalle persone, per poi non dover soffrire quando se ne sarebbero andate.
Beth non mi lascerà mai, lo so, eppure anche con lei non mi comporto come dovrei. La differenza tra lei e il resto del mondo, è che mi vuole bene come ad una sorella e a costo di tenermi legata come un cagnolino al guinzaglio, mi continuerà a richiamare all'ordine ogni volta che sarà necessario. Senza di Beth in questi anni, non so che persona sarei diventata. Non so se sarei ancora qui in realtà, fu lei che mi trovò incosciente sul pavimento della mia camera, lei chiamò l'ambulanza, lei dovette...
Sono le 08.00 ormai, i ragazzi saranno qui a momenti, mi guardo un attimo allo specchio. Il risultato non è poi così tragico come pensavo. I capelli tenuti a bada da un po' di schiuma, mi cadono sulle spalle fino ad arrivare quasi al fondoschiena, sulla parte posteriore della mia testa, lateralmente un fiore bianco di tessuto nasconde una molletta che tiene a bada le ciocche ribelli. Un filo di matita nera con un po' di mascara fa risaltare gli occhi verdi, mentre un lucidalabbra color corallo si abbina alla collana che mi ero fatta con le perle che mi comprate in un delizioso negozio in riva al mare in Italia. Il vestito bianco esalta il colore ambrato della mia abbronzatura, aiutato da una polvere leggera di glitter dorati sparsa casualmente sul mio corpo.
Ai piedi ho un paio di sandaletti rosso corallo comprati a Parigi l'anno prima in un negozio decisamente troppo costoso per le mie tasche, ma che sotto saldi mi ha costretto a fare la fila davanti la porta d'ingresso per potermi aggiudicare il mio piccolo tesoro. Il tacco non è troppo alto, quindi mi permette di poterle indossare per più di un'ora, e poi sono quel misto tra elegante e sportivo che può indossare in qualsiasi situazione a seconda dell'abbigliamento. Il tocco finale me lo danno un paio di orecchini a brillantino, un bracciale di corallo e due gocce dell'ultimo profumo di Dolce e Gabbana (regalo del mio ex, almeno in questo aveva gusto visto che in tutto il resto, come dire, scarseggiava...).
Direi accettabile, visto il tempo limitato che ho avuto per preparami. Prendo la mia immensa borsa bianca dall'armadio e comincio a stiparci dentro di tutto: cellulare, libro, fazzoletti, kit di medicine, bottiglietta d'acqua, Nintendo ...insomma travaso la borsa del pomeriggio in quella della sera.
Sono piegati sul divanetto davanti alla finestra della mia camera a travasare le cose da una borsa all'altra, quando sento bussare alla porta. Mia madre da quando sono tornata è sempre più strana con me. Cerca di non farmi innervosire in nessun modo, questa suo stile di vita zen mi rende più nervosa di quando mi sbraitava contro perché lasciavo la scia di pollicino tra la mia camera e il bagno.
"Avanti" dico distrattamente.
"Mamma sai mica dove ho lasciato le chiavi di casa che non le trovo?"
"Le chiavi non so dove sono, ma devo dire che era parecchio che non entravo in camera tua, e non mi ricordavo proprio che ci fosse uno spettacolo simile... sono mancato decisamente da troppo tempo!" dice sorridendo un Jared troppo malizioso.
"Smetti di fissarmi il sedere e fuori prima che ti tiri dietro il violino con tutta la custodia!" oggi ha deciso di provocarmi il ragazzo!
"Non mi tireresti mai dietro il tuo prezioso violino!" dice sicuro di se.
"Ne sei davvero sicuro?" mi giro e lo fisso nei suo profondi occhi azzurri. Per un attimo resta in silenzio a guardarmi a bocca aperta. Non capisco se sta riflettendo al fatto che io posa davvero tiragli dietro il violino o ad altro.
"Il giro turistico alla tua camera me lo farai fare un'altra volta. Ti aspetto giù piccola." E in silenzio esce dalla mia camera con gli occhi bassi. Perché fa così?
"Jared, aspettami scendo con te!" prendo la borsa, metto le ultime cose dentro a caso e corro verso la porta, quando la apro lo trovo ad aspettarmi vicino ai primi gradini appoggiato al corrimano.

Ci fissiamo negli occhi, e per un attimo mi rendo conto che non è mai stato così bello.

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