Chi dice che stavo scherzando?

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"A che ora siete andate a dormire questa notte?" chiede mia madre mentre ci prepara la colazione.
"Non tanto tardi mamy, avevamo giusto qualche mese in arretrato da raccontarci" risponde Beth sorridendo.
"Ma vi ho sentite urlare verso l'alba!"
"Si abbiamo respinto con successo un attacco di pirati verso le 4 del mattino." Dice tutta soddisfatta.
"Shannon e Jared hanno provato ad intrufolarsi in camera, la risposta di Beth è stata una secchiata d'acqua ghiacciata! Lo sai che essendo incinta non dovresti sollevare pesi?" rispondo avventandomi sul mio caffè amaro.
"Un secchio d'acqua non è un grande peso, vederli inzuppati che stanno per cadere dall'albero non ha avuto prezzo! Soprattutto quando hanno realizzato cosa gli stava per accadere e non sono riusciti a scappare in tempo!" dice ridendo.
"Ma mi spieghi che cavolo ci volevi fare con un secchio d'acqua in camera?"
"Tesoro, quei due sono prevedibili quando si tratta di te, sapevo che sarebbero arrivati prima o poi! Entrano in astinenza dopo un po'!" risponde guardando mia madre, che con la preoccupazione negli occhi tira un profondo respiro.
"Non cominciate voi due con le vostre prediche su di loro, ne ho subite abbastanza da adolescente e non hanno mai portato a nulla di buono!" chiedo irritata.
"A ridurti ad un fantasma quando sono partiti. Per un po' abbiamo avuto paura che non ti riprendessi. Quando Beth mi è venuta a parlare di quella scuola in Europa, mi è sembrato di vedere la luce infondo al tunnel" risponde mia madre sedendosi al tavolo con noi.
"Almeno qualcuno la luce l'ha vista! Io sono due settimane che la vedo e di sicuro per paura di quello che potrebbe succedere domani, non ho intenzione di non godermela oggi! Loro sono qui, e tanto mi basta" rispondo alzandomi.
"E quando se ne andranno di nuovo? Perché lo sai che lo faranno... Tu che cosa farai?" chiede mia madre alzandosi. Mi giro per un attimo e la guardo negli occhi con sguardo di sfida. Non c'è bisogno che dica nulla, ha già capito.
"Li vuoi seguire, vero? Te ne andrai con loro? Ma ragioni? Nel tuo stato? Con loro? Credi che io sia ceca? Annie mi racconta che vita sregolata fanno, lo so io quante volte l'ho vista perdere il sonno per loro!" dice urlando.
"Non ho più l'età per la quale ti devo chiedere il permesso! Anni fa sono rimasta sulla soglia di casa a guardarli portarsi via una parte di me stessa. Questa volta non ci sto mamma, non ci sto! Mi dispiace che voi non capiate, ma solo insieme funzioniamo bene noi tre, non so perché. Ma è così! Separati, viviamo delle vite a metà.." abbassando lo sguardo mi dirigo verso l'atrio pronta a salire le scale.
"Era comodo quando voi genitori volevate farvi i fatti vostri e per rendervi le cose più semplici, ci lasciavate a qualcuno tutti e tre assieme! Prima ci avete obbligati ad andare d'accordo e a stare sempre insieme e poi cercate un modo per separarci? Troppo tardi mamma. Smetti di dare tutta la colpa a me e prova a guardarti un po' dentro per una volta!".
Mentre tiro un respiro profondo dirigendomi verso l'atrio, mi chiedo se è il caso di tornare indietro e spiegare bene come stanno le cose.
"Mamy è inutile, credi davvero che obbligarla a restare come l'altra volta, servirebbe a qualcosa? Ti ricordi in che stato era?" sento Beth sussurrare.
"Ma si era ripresa, no?" chiede mia madre a voce ancora più bassa.
"Lo credi perché te lo diceva lei o perché cerchi di autoconvincerti? Io ci vivevo insieme. C'erano giorni che non so dove trovava la forza di alzarsi dal letto. Non si è mai ripresa del tutto. In questi ultimi anni a volte avevo l'impressione di vivere con un'altra persona. Era come se una parte di lei non esistesse più. E non importava quello che tu potevi fare o dire, sembrava che non sarebbe mai tornata la stessa. Guardala ora! L'hai guardata negli occhi?" chiede Beth sorridendo.
"E tu l'hai vista fisicamente? Sembra un fantasma! E' qui in vacanza! Cosa succederà quando proverà a stare dietro a quei due matti?" chiede mia madre preoccupata.
"La stessa cosa che potrebbe succedere qui, solo che se accadrà accanto a loro, saprai con certezza che per un attimo è stata davvero felice. Questo dovrebbe bastarti".
"Loro non sanno nulla però"
"La convincerò a dirglielo, ok?"
"Adoro quei ragazzi come se fossero figli miei! Ma quando sono tutti e tre assieme, non so... mi mette inquietudine l'attaccamento che hanno l'uno per l'altro!"
"Lo so mamy, però adesso è troppo tardi. Ha ragione un po' Cristine, li avete spinti a stare insieme troppe volte da bambini, ora non potete di certo tornare indietro".
"Beth , io..." mia madre non fa in tempo a finire di parlare che suona il campanello all'improvviso e mentre guardo l'orologio dell'atrio mi rendo conto che da lì a poco Shan sarebbe venuto a prendermi.
"Beth sono in stramaledetto ritardo! Vieni su con me! Adesso!" mi ritrovo ad urlare, salendo due gradini alla volta seguita da Beth che dopo aver aperto la porta a Lucas che era venuto a prenderla è sgattaiolata dietro di me.
"Che mi metto?"
"Hai un armadio pieno mi sembra di vedere"
"Si di cose che non mi entrano! Che mi metto?" chiedo in crisi profonda.
"Stivali scamosciati marroni e Shorts di Jeans" mi dice con sorriso malizioso.
"Ci saranno almeno 40 gradi fuori! Con gli stivali collasso!"
"Si ma sarai sexy da morire, oh e mettiti questa, te l'ho presa a Piccadilly qualche giorno fa!" mi dice tirando fuori qualcosa dalla borsa che si era portata appresso la sera prima.
Mi guardo allo specchio, l'idea di Beth non è niente male. La sua maglietta è fantastica e mi da quel tocco in più. Nera con stampato davanti la bocca dei Rolling Stones e completamente aperta sulla schiena. Dato che è un po' grande, sono costretta a fare un piccolo nodo sul laterale per evitare di sembrare una mongolfiera per il vento in moto. Quasi quasi mi sento carina. Non provo nemmeno a sistemare la massa di boccoli che mi cade sulle spalle e nemmeno a truccarmi visto il caldo che fa, metto solo un filo di lucidalabbra e sono a posto.
Mentre Beth mi infila le ultime cose nella borsa e io cerco una sciarpa da mettermi in moto sento bussare alla finestra.
"Jared, hai mai usato la porta di questa casa in vita tua?" chiede Beth perplessa.
"Da qui faccio prima. Tieni angelo, Shannoni dice che sei pronta potete andare, di fargli uno squillo e scende a prendere la moto" mi dice porgendomi una giacca di pelle nera.
"E questa cos'è?" chiedo infilandomi la giacca decisamente troppo grande per me.
"E' la mia quando giro con lui in moto a LA. Quando scende ti porta anche il mio casco".
"Jared sarà almeno di quattro taglie più grande questa giacca!"
"Tesoro, così sei decisamente sexy, ma preferisco vedere quel tuo bel sederino ancora un bel po', quindi metti qualcosa per proteggerti. Shannon ti si mangerà con lo sguardo appena ti vede, ma non ti farà salire sulla moto fino a quando non ti metterai qualcosa!" dice serio allacciandomi la giacca fin sotto il collo.
"A volte siete peggio di mia madre, lo sai vero?"
"Lo prendo come un complimento!" risponde ridendo.
"Tu che farai oggi? Mi scoccia che non vieni! Prendiamo una macchina e muoviamoci tutti e tre assieme, ti va?" chiedo facendogli gli occhi dolci.
"Se cedi sei un venduto!" dice Beth alle mie spalle ridendo.
"A quegli occhioni smeraldo è difficile dire di no! Ma ho un po' di pensieri per la testa e ho bisogno di scriverli. Se non ci sei tu a suonare il violino, Shannon mi tira matto con la batteria. Oggi magari riesco a scrivere in pace" dice sistemandomi la sciarpa.
"Ok, però chiamami dopo. A proposito di telefono, dove l'ho messo?" esclamo guardandomi in giro.
"Angelo me lo fai un favore?" mi chiede mentre urlo Eureka dopo aver trovato il cellulare nascosto sotto il cuscino del letto.
"Dimmi" rispondo portandomi il telefono all'orecchio.
"Stai attenta..."
"Dillo a tuo fratello, è lui che guida!"
"Lo sai a cosa mi riferisco..."
"Jared non dire cavolate!" dico ridendo.
"Non sto scherzando, se qualcosa non va chiamami subito. Se non ti va di stare dove sei o ti sei rotta della compagnia o vuoi semplicemente venire a casa, un messaggio e arrivo" dice guardandomi fissa negli occhi.
"Non ce ne sarà bisogno" dico abbassando lo sguardo.
"C'è qualcosa che non so della quale mi devo preoccupare?" chiede Beth alle mie spalle.
"No, nulla. Solo Jared che è stato troppo con mia madre in questi giorni!" dico prendendo la mia borsa.
"Cristine, devi cercare di..." il rombo del motore della Ducati di Shannon mi salva da una discussione che non so proprio dove sarebbe andata a finire.
"Vieni giù o resti qui?" chiedo a Jared porgendogli la mano mentre Beth mi precede sulle scale.
"Tu sei furba, lo sai vero?"
"Ho imparato dai migliori!" dico sorridendo mentre prendendomi per mano mi tira a se abbracciandomi.
"Ti voglio bene piccola!"
"Io di più! Non ti azzardare a scordarlo questa volta!" dico stringendolo forte a me come se avessi paura che potesse andarsene da un momento all'altro.
"Non l'ho mai dimenticato, sei sempre rimasta dentro di me" mi sussurra ad un orecchio.
Per un attimo restiamo abbracciati stretti, respirando come fossimo una persona unica. Una sensazione di pace e sicurezza mi riscalda. La pelle di Jared ha un profumo dolcissimo. Potrei diventarne dipendente.
Ne sono già dipendente.
Il rombo del motore ci riporta alla realtà, e dopo esserci scambiati un sorriso, corriamo giù dalle scale.
"Salutato tutti?" chiede Shannon ridendo guardando sulla soglia della mia porta. Mia madre e mio padre sono fermi che mi salutano, mentre Beth e Lucas ridono capendo il mio imbarazzo. Jared con sguardo leggermente malinconico ci guarda poggiato alla colonna del mio porticato. Quella camicia a quadri aperta sul suo petto nudo, devo ammettere che ha il suo perché.
"Prendi poco in giro, guarda chi ci sta salutando dalla finestra del tuo salone!" dico ridendo.
"Ok, la prossima volta si scappa di nascosto!" dice ridendo squadrandomi dalla testa ai piedi e mangiandomi con lo sguardo.
"Ci sto! Senti che facciamo oggi?"
"Dipende da cosa nascondi sotto la giacca di Jared, posso avere un'anteprima? Mi chiede cercando di allacciarmi il casco.
"No, sorpresa. D'Annunzio diceva che il piacere sta nell'attesa"
"Questo D'Annunzio non capiva nulla! Salta su!"
"Dunque che si fa?"
"Ti va di fare un salto su marte?" chiede dal microfono del casco. Non c'è bisogno che gli risponda, lo guardo dallo specchietto e gli sorrido. Sa già quello che penso. Senza neanche dire una parola, accende la musica nelle nostre cuffie e con un'accelerata partiamo.
Higway to Hell degli AC/DC rimbomba nelle nostre orecchie.
"Che ne dici di fare colazione a Shreverport?" chiede dall'auricolare.
"Solo se mi porti in quel caffè sul Red River!" dico sorridendo.
"Se ci andiamo, però via un pezzo... la sciarpa?" dice sorridendo. Dallo specchietto gli faccio lì occhiolino e ricomincio a cantare.

no stop sign
speed limit
nobody gonna slow us down
like a wheel
gonna spin it
nobody gonna mess me around
hey satan
payin' my dues
playing in a rocking band
hey mumma
Jayust look at me
I'm on the way to the promised land
I'm on the highway to hell
highway to hell
on the highway to hell
I'm on the highway to hell
don't stop me

Per un attimo lascio la presa dal petto di Shannon e con le braccia sollevate continuo a cantare a squarciagola sotto i suoi occhi divertiti.
"Tu sei matta!"
"E' per questo che mi adori!" dico ridendo.
"No, è per questo che ti amo!" dice sorridendo guardandomi dallo specchietto retrovisore.
"Attento a quello che dici Shannon Leto, rischi di essere preso sul serio!" dico con il batticuore.
"E chi dice che scherzavo?" sussurra.
Non mi sta neanche guardando.
"Hai deciso? Colazione da Dolcezze sul fiume?" chiede tornandomi a guardare.
"Si, da Dolcezze. Oggi ho intenzione di mettere su qualche kg!" e la moto torna ad accelerare.

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