THIS IS WAR

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Finito il film sto stringendo talmente forte le mani dei ragazzi che non mi circola più il sangue nelle vene. Sono fredda come il ghiaccio eppure, ho la fronte umida di sudore, prevedo già una lunga notte insonne.
"Io ci suono la chitarra di solito"
"Cosa?" mi giro di scatto verso Jared.
"No, dico, la mano mi serve, fa parte del mio piano di carriera se ti può interessare"
"Ah, si, scusa!" e lascio andare le mani ad entrambi all'istante.
"Vuoi restare seduta sulla poltrona ancora per molto, o ci incamminiamo verso la macchina?" mi chiede Jared divertito.
"Sto pensando..."
"A cosa?" Shannon mi fissa incuriosito.
"Che conosco un paio di persone che dovrebbero essere sottoposte ad esorcismo, hanno gli stessi sintomi della bambina del film! Ok, non scendono le scale in maniera strana, ma li ho visti con i miei occhi spaccare chitarre sul palco, mangiare quantità industriale di pesce crudo, cambiare colore di capelli e taglio improvvisamente... devo solo trovare un prete per il loro bene." I due fratelli si scambiano una rapida occhiata.
"Ma sentitela!" e mentre lo dice, Jared mi solleva dalla poltrona e mi carica su di una spalla come un sacco di patate cominciando a correre su e giù per la sala del cinema cantando uno stupido motivetto.
"Jared mettimi giù! Ho la gonna! Si vede tutto!" urlo disperata.
"E adesso che fai? Giù le mani dal mio sedere Jared!" continuo ad urlare.
"Hai detto tu che ti si vedeva tutto!" e corre fuori.
"Shannon fa qualcosa invece di ridere!"
"Mmmm, aspetta che ci penso...si vado a prendere la macchina!" e ridendo sparisce tra la folla di persone che esce dal cinema, io ormai rassegnata mi faccio trasportare a peso morto per il centro città.
"Ti va un gelato?" mi chiede mettendomi giù dopo che abbiamo attraversato quasi tutta la strada.
"No, grazie. Ma una bottiglia d'acqua volentieri!" gli chiedo riaggiustandomi il vestito.
"Da quando dici di no ad un gelato?"
"Da quando sto attenta alla linea caro!"
"A proposito, non sei un po' troppo magra? Mi è sembrato di sollevare una bambola gonfiabile!"
"Ti capita di farlo spesso?"
"Cosa?" a volte non capisco come possa considerarsi il fratello più sveglio dei due.
"Sollevare bambole gonfiabili" dico ridendo.
"Più di quanto tu possa immaginare" e sorride maliziosamente.
"Fermo, non voglio altri dettagli che si possano aggiungere alla mia notte insonne!" gli intimo mettendogli una mano sulla bocca.
"Non sei cambiato di una virgola"
"Credi? questa è solo la superficie angelo, dovresti saperlo"
"E allora cosa?"
"Ti lascio il tempo di scoprirlo" ora è serio e mi fissa negli occhi.
"Vuol dire che resterete qui per un po'?" si avvicina.
"Così sembra..." sussurra avvicinandosi sempre di più.
Siamo vicini, siamo troppo vicini e mentre ci guardiamo dritti negli occhi e nessuno dei due sembra riuscire a proferire parola. C'è qualcosa di profondamente sbagliato in questo momento, lo so, me lo sento nella pelle, eppure è la sensazione della sua vicinanza sembra essere una droga.
Un clacson che suona mi riporta alla realtà, Shannon ci aspetta sul bordo del marciapiede con le quattro frecce.
"Ha telefonato mamma dicendo che Beethoven sta dando di matto e che lei si è chiusa in bagno per la paura, è meglio che andiamo a vedere che succede!" urla da dentro la macchina.
Mentre mi incammino verso la macchina, mi giro a cercare Jared e lo trovo fermo dove l'ho lasciato con gli occhi bassi.
"JARED? andiamo o tua madre chiamerà i pompieri!"
"Se vuole la guerra..." lo sento sussurrare.
"Cosa?" gli chiedo.
"No, nulla. Andiamo." e sorridendomi, mi raggiunge, apre la portiera e mi fa salire in macchina.
"Tutto ok?" chiede Shannon fissandomi dallo specchietto retrovisore.
"Si, perché?" chiedo agitata.
"Sei tutta rossa!".

"Zia esci, non ti vuole mangiare! Non vedi che ha solo il guinzaglio in bocca? Vuole fare un giro!" dico ridendo mentre Shannon prepara Beethoven per la passeggiata serale e Jared è a casa mia a prendere Nim.
Lentamente la zia mette la punta del naso fuori dalla porta del bagno e mi guarda con sospetto.
"Dov'è?"
"Shan l'ha portato di sotto, adesso gli facciamo fare noi la passeggiata. Ma tu e mamma dovete risolvere questo problema, non resterò qui per sempre io, lo sai vero?"
"Io invece vorrei tanto di sì! Vorrei che ne tu ne i miei bambini partiste più!" mi dice con un po' di malinconia.
"Jared ha detto che si fermano per un po'! Sicura di quello che dici? Appena riprenderanno in mano gli strumenti, non sarai più così contenta di averli per casa!" replico certa delle mie parole.
"Dici? Io invece egoisticamente spero che non trovino un sostituto per Matt tanto presto, in modo che possano restare qui più tempo possibile!"
"Stefan ha lasciato il gruppo?" chiedo sbalordita.
"I ragazzi non te lo hanno detto? Stanno cercando di capire cosa fare, se continuare o meno. Si sono presi una pausa di riflessione. Anche Matt è tornato a casa!"
"Non ne sapevo nulla..."
"Beh, non dirgli che te l'ho detto io, quando se la sentiranno verranno da te. Sono sempre venuti da te! Però tesoro io ti conosco e conosco bene i miei figli sopra ogni altra cosa. Ho visto la faccia che hanno fatto quando ti hanno visto passare davanti casa, non ti avevano neanche riconosciuta all'inizio." ecco chi mi spiava questa mattina.
"Zia cosa stai cercando di dirmi?"
"Gioca, ridi e scherza. Ricordate i bei vecchi tempi e passate del buon tempo insieme. Però non ti dimenticare..."
"Di cosa?"
"Di come è stato quando sono partiti. Loro non resteranno per sempre e lo sai. Jared e Shannon non sono più..."
"Cristine, i cani sono irrequieti, ci sei?"
"Arrivo!" urlo a Jared.
"Continuiamo questa discussione un'altra volta, ok? Vai che ti aspettano! Buona notte piccola" e dopo un dolce bacio sulla fronte, la zia si dirige in camera sua.
Da cosa cercava di mettermi in guardia? O da chi...
"Cristine!" questa volta è Shannon.
"Si, arrivo!" rispondo correndo giù dalle scale.
"Dov'è tuo fratello?" gli chiedo trovandolo con i due cani al guinzaglio che lo tirano verso la porta d'ingresso.
"Matt al telefono, ne avrà per molto. Andiamo, che mi stanno staccando le braccia a furia di tirare!". Mi dice incamminandosi fuori.
"Finalmente..." sussurra mentre chiudo la porta.
"Finalmente cosa?" gli chiedo prendendogli il guinzaglio di Nim dalle mani.
"Finalmente soli".

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