Caos

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"Scusa ma perché non le hai detto che tipo era? Avrebbe preso altro! Non so, una frusta, o un collare borchiato! Non oso immaginare la sua faccia quando le darà il regalo!" mi dice Jared mentre guida

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"Scusa ma perché non le hai detto che tipo era? Avrebbe preso altro! Non so, una frusta, o un collare borchiato! Non oso immaginare la sua faccia quando le darà il regalo!" mi dice Jared mentre guida.
"Simpatico come un dito piazzato meglio dove non ti dico dove! E comunque era così presa! Non ho avuto coraggio di dirle che la mia ragazza è un po'... particolare... ho provato a spiegarglielo, ma non volevo offenderla, era così esaltata per l'acquisto in negozio!" dico pensieroso.
"Cristine è così, ti ci abituerai presto, vedrai! Quando esce di casa senza uno di noi, hai fatto caso che porta sempre qualcosa? Che sia un pacchetto di caramelle o una cartolina stupida, non rientra mai a mani vuote. Per non dirti quando si allontana per qualche ora, torna con una maglietta o con un paio di pantaloni, o con il cd che stavi cercando da una vita! Lei è fatta così da sempre, ti darebbe tutto pur di vederti sorridere!" dice Shannon guardandomi dallo specchietto posizionato sul parasole del sedile del passeggero.
"Grande motivo di nostra rabbia, rinuncerebbe sempre e comunque a tutto per proteggerci... come sta facendo adesso..." è la prima volta che mi parlano di Cristine, fino ad oggi è sempre stato così facile stare con lei da solo più che con loro.
Fin da subito siamo andati d'accordo e sono fermamente convinto che andrà d'accordissimo anche con la mia ragazza anche se sono due tipi così diverse. Condividiamo la passione per la musica e il violino ci vincola ad un legame che noi possiamo capire. Mi fa ridere, è talmente combina guai che a volte sembra quasi che lo faccia apposta. La cosa peggiore è che non è così! E' in grado di inciampare su di una superficie perfettamente piatta, ruvida senza alcun ostacolo davanti. Per quanto sia in gamba con le tecnologie, ha una sfortuna perenne che la perseguita, da quando la conosco ha dovuto portare a cambiare due volte il nuovo I-pod che Jared le ha regalato, comprare un cellulare nuovo, cambiare il lettore dvd portatile regalatole dai suoi... Eppure quando la vedo con in mano un violino o suonare il pianoforte o quando la vedo guardare Jared e Shannon, emette un alone di sicurezza e fiducia che non ho mai visto. Non si fa mai cogliere impreparata o scoraggiata, stringe i pugni e spinge tutto e tutti ad andare avanti ed a non arrendersi davanti a nessun ostacolo. Credo che la sua forza stia proprio nella sua sincerità. Dice le cose come stanno senza mezzi termini e senza indorare la pillola, mettendo sempre tutto in chiaro. Come ha fatto con me sulla situazione del gruppo.
Quello che è sconvolgente è il suo rapporto con i due fratelli, è una cosa che faccio fatica a capire. Sembra che un filo invisibile li leghi in maniera in incontrollata. Al movimento o sguardo di uno si muovono gli altri due in maniera automatica. Vivono in completa simbiosi, conoscono alla perfezione tutto uno dell'altro. Ammetto che a volte sono inquietanti, ma poi li osservo bene e più passa il tempo più mi accorgo che Cristine comincia a fare le stesse cose anche con me.
Quello che resta un mistero è chi è innamorato di chi. Qui in ballo c'è molto di più di un'amicizia, il problema è che oltre all'amore c'è anche di mezzo un rapporto di fratellanza, e ad occhio e croce, nessuno dei tre sembra avere le idee chiare. Ci sono momenti dove sembra che Jared sia geloso di Shannon e viceversa, e poi momenti di completa calma e pace dei sensi. E' anche vero che più sto con loro, più mi chiedo come sia possibile non innamorarsi di lei...
"Che faccia seria, ti preferisco quando sorridi come un tricheco!" dice Jared parcheggiando nel vialetto.
"Posso anche essere un tipo estremamente serio! Mentre dormo la parte mi viene benissimo!" dico tutto soddisfatto.
"Sei poco credibile, ma ci tocca tenerti così! La luce è spenta, starà già dormendo, porto fuori Beethoven e vi raggiungo! E tu biondo, chiuso in camera, non andare a romperle le scatole!" dice Shannon aprendoci la porta di casa rivolgendosi al fratello minore.
"Ho smesso di prendere ordini da te quando ti ho superato in altezza, ovvero da quando ho sei anni!" risponde Jared passando il guinzaglio al fratello.
"Bravo, fai anche lo spiritoso adesso. Sei pelle ed ossa, ti batto quando voglio!" replica Shannon.
"Quando vuoi nano!" risponde Jared dandogli uno sbuffetto sulla guancia.
"Nano a chi? Giuro che adesso..."
"Buonasera signora Leto" all'improvviso con il broncio vedo spuntare la loro madre e di due si rimettono sull'attenti.
"Al posto di fare i bambini, portate fuori Beethoven che è tutta sera che è irrequieto! Mi ha rotto un vaso in sala, ribaltato le pentole in cucina e fatto cadere un quadro! Continua a grattare vicino alla porta che vuole uscire e appena lo porto fuori spinge per andare verso casa di Cristine. E' posseduto! Sarà in calore!" dice irritata.
"Mamma è un maschio, non può andare in calore!" replica Jared ridendo mentre suo fratello con il cane al guinzaglio ride a metà del vialetto mentre con forza cerca di tirarlo dalla parte opposta della strada.
"Vedi come fa! Ha qualcosa che non va!" dice Annie sbracciando.
"Mamma vorrà giocare con Nim, oggi non si sono quasi mai visti, sono abituati a stare insieme. Sai che facciamo? Quando papà torna dal viaggio di lavoro con lo zio, insieme alla macchina portiamo anche il cane a fare il tagliando, magari ha un problema di convergenza a destra!" dice Jared ridendo.
"Si, si, bravo, così magari si sistema" risponde tutta seria. Jared mi guarda a metà tra il disperato e il divertito.
"Signora, il cane non è un auto... non possiamo controllare la convergenza" cerco di dire il più serio possibile.
"Ti ho già detto di non chiamarmi signora, mi fa sentire vecchia. Beh, qualcosa si potrà pur fare!"
"Come ad esempio smettere di averne paura? Sai mamma sarebbe davvero un passo avanti per tutti!" risponde Shannon spingendo a forza Beethoven in casa e chiudendosi la porta alle spalle.
"Si, in un'altra vita. Non fate tardi, buona notte ragazzi!" e dando un piccolo bacio a tutti e tre sale le scale e sparisce nel buio.
"Meglio portarlo in camera, è parecchio irrequieto questa sera, magari stando su con noi si calma".
"Se la fa in camera sta notte però ti alzi tu a pulire, fra animali vi capite meglio!" risponde Jared.
"Steven? Birra o letto?" chiede Shannon.
"Letto o Cristine se domani mattina vede che faccio anche solo uno sbadiglio prima se la prende con voi e poi attacca me ad un lampadario!" è impressionante come sappia leggerci in viso qualsiasi sia il nostro stato mentale o fisico. Ripeto, è inquietante.

"Ma che cavolo succede??" urlo improvvisamente dalla mia camera. Beethoven sembra impazzito, abbaia come un matto seguito da un eco e non c'è verso di calmarlo. Mentre mi dirigo verso la camera dei ragazzi, anche Annie esce dalla porta di camera sua. E' impressionante, non ho mai visto questa donna con un capello fuori posto, anche ora è perfettamente ordinata.
"Ma che succede, si può sapere? Perché lo avete portato in camera?!" cerca di urlare la loro madre sopra l'abbaiare di Beethoven.
"E' impazzito tutto d'un tratto! Si era calmato! Che ne so, ha cominciato ad abbaiare Nim dalla stanza di Cristine e non riusciamo a calmarlo! Non si lascia neanche avvicinare! Ho paura ad aprire la finestra, matto com'è salta dall'altra parte! BEETHOVEN BASTA!" si sta scatenando l'apocalisse fra le due case.
"C'è qualcosa che non va!" dice improvvisamente Shannon serio guardando dall'altra parte del vetro mentre io e suo fratello rincorriamo il cane per tutta la stanza mentre per limitare i danni. Mi fermo a guardare fuori dalla finestra e dalla camera di Cristine nessun movimento, tutto buio solo l'abbaiare impazzito di Nim.
"Oddio".
"Mamma cosa c'è?" Annie improvvisamente pallida si avvicina alla finestra della camera dei figli mettendo una mano tremante sul vetro.
"La luce, si è accesa la luce" grido forte per farmi sentire sopra il continuo abbaiare, come se non se ne fossero già accorti.
Dopo una frazione di secondo un urlo di terrore viene dalla camera di Cristine, ma chi è ad urlare non è lei ma la madre.
"Ma che cazzo succede!" urla Shannon correndo giù per le scale inseguito dal fratello e dal cane. Per un attimo resto a guardare Annie che mi fissa terrorizzata.
"Annie?" sussurro.
"Sopra il frigorifero c'è un numero di telefono, devo... devo chiamare subito" e come se si fosse improvvisamente svegliata da un sogno riprende colore e corre giù per le scale anche lei.
Mentre corro giù anche io faccio appena in tempo a vedere Shannon e Jared spalancare la porta e correre a piedi nudi e mezzi svestiti fuori dalla porta d'ingresso.
"Zia apri, apri la porta!Zia! Cristine!" urlano Shannon e Jared quasi buttandola giù.
"Le seconde chiavi, nel vaso!" mi viene improvvisamente in mente dopo che Cristine mi ha detto che da ragazzina lasciava una copia delle chiavi di casa nascosta nel vaso a forma di zucca fuori sotto il patio dopo che una sera tutti e tre rimasero chiusi fuori.
Quando riusciamo ad aprire la porta Annie ci ha già raggiunto e vediamo scendere di corsa piangendo la madre di Cristine urlando come una disperata.
"NON SI SVEGLIA! NON RIESCO A SVEGLIARLA!" urla buttandosi verso di noi e abbracciando la sua amica disperata.
Non vediamo neanche i gradini da quanto stiamo correndo veloce.
Poi, l'orrore.
Cristine è sdraiata supina con la testa girata verso l'ingresso, una mano sulla sua pancia ed un braccio che a penzoloni scende dal letto. E' bianca come il lenzuolo sul quale è sdraiata ed ha le labbra viola e asciutte. Tanto si muove lento e leggero il suo diaframma che sembra quasi che non stia nemmeno respirando.
Vicino al letto per terra due siringhe aperte e delle boccette metà rovesciate, insieme ad una macchinetta elettronica che lampeggia di rosso ed emette un forte ticchettio. L'unica nota di colore è una piccola goccia di sangue che si sta formando sull'indice della mano destra.
Sembra morta.
Nella frazione di un secondo le siamo subito addosso. E' fredda come un pezzo di ghiaccio ma completamente bagnata di sudore.
"Cristine! Apri gli occhi! APRI GLI OCCHI!" urla Shannon strattonandola e dandole dei leggeri schiaffi sul viso.
Ai bordi del letto guardo la scena senza quasi riuscire a respirare. Shannon la scuote forte mentre Jared continua ad urlare il suo nome. Non una lacrima scende dai loro occhi, ma dalla loro voce si sente solo terrore puro. Poi riprendo lucidità.
"Jared la macchina! Prendi la macchina, noi la portiamo giù, CORRI!" urlo improvvisamente vedendo spuntare le due donne sulla porta in preda alle lacrime.
"La coperta, prendi quella coperta è gelata! Urla Shannon mentre la prende in braccio e si dirige verso la porta. Sembra così piccola e indifesa fra le sue braccia. Le braccia ricadono scomposte nel vuoto, come anche la sua testa.
"Dove la dobbiamo portare, ANNIE DOVE??" urlo mentre Shannon scende le scale facendo attenzione a non sbattere.
"Ho già chiamato l'ospedale Shreverport, staranno già chiamando il team che si occupa di lei, io prendo le sue cose, e vi raggiungo con sua madre. Volate Tomo, volate!" Le sento urlare da sopra le scale mentre di corsa mi dirigo verso la macchina che con il motore acceso è sul vialetto sotto gli occhi allibiti dei vicini.
"Dove?" urla Jared allacciandosi la cintura.
"Ospedale di Shreverport , la stanno già aspettando!" dico mentre aiuto Shannon a coprirla con la coperta. E in un attimo stiamo sfrecciando sull'autostrada.

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