Sta per succedere

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"Beth, non so cosa dirti, sembra che mi nascondono qualcosa, ma non capisco cosa" le dico disperata al telefono, mentre mi vesto dopo la doccia.
"Io un paio di idee le ho!" risponde irritata.
"Si può sapere tutto questo astio nei loro confronti da dove nasce?" chiedo incuriosita.
"Si sono svegliati all'improvviso che gli mancavi? In questi anni loro che fine avevano fatto mentre tu ti struggevi d'amore per loro?!" replica sempre più irritata.
"Cosa ne sappiamo di quello che loro hanno fatto, pensato e vissuto?"
"Non dico di credere a quello che i giornali ci hanno propinato negli anni, dico solo che non mi sembravano esattamente dei principini tristi!"
"Beh, nemmeno io sono stata esattamente uno stinco di santo!" rispondo maliziosa.
"Tutti rimpiazzi, non ce né mai stato uno al quale hai creduto davvero, nemmeno uno. Erano dei passatempo, dal primo all'ultimo. Instauravi relazioni con loro solo per non dover continuare a giustificare la tua solitudine. Tesoro c'erano giorni che non ti alzavi neanche dal letto..."
"Non ci voglio ripensare Beth, ora loro son qui e ho paura che la situazione mi sfugga di mano di nuovo" le dico impaurita.
"Piccola, ti è già sfuggita di nuovo!" in silenzio per un attimo resto a guardare il mio riflesso nello specchio senza pensare a nulla.
"Cosa devo fare?" chiedo in un sussurro.
"Qualsiasi cosa io ti dica, come sempre sarà il tuo cuore a guidarti. Sei sempre stata così, il sentimento prima della ragione, anche a discapito di te stessa. Al primo posto nella tua lista delle priorità ci sono le persone che ami, e all'ultimo te stessa. Credo che sia questo che li abbia sempre affascinati e che ai loro occhi ti abbia trasformato in un cucciolo da proteggere da tutto e tutti. Credo che però non abbiano pensato ad una cosa basilare, che non ci sarebbe stato nessuno a proteggerti da loro" mi dice con un sospiro.
"Loro non mi fanno del male, la vita deve proseguire in un senso o nell'altro!" dico rassegnata.
"Non dico che lo fanno apposta, non lo farebbero mai. Almeno non i ragazzi che conoscevo io. Piuttosto Shannon si farebbe portare via la batteria per te e Jared la sua bella voce!"
"Esagerata! Non farebbero mai una cosa simile!!"
"E invece si! È proprio questo il punto. Per te farebbero e darebbero tutto, tutto! Il punto è che non capiscono quanto le loro azioni lascino inevitabilmente un segno, non realizzano il vuoto che si lasciano alle spalle quando spariscono nel nulla! Voi tre assieme sempre stati di difficile lettura per me."
"Che cosa succede se partono di nuovo?" chiedo terrorizzata.
"Prego dio che questa volta ti portino con loro, o non so se ci sarà un punto di ritorno questa volta. E se non la capiscono con le buone, ci penserò io con le cattive!"
"Guarda che non puoi mica tirargli la coda come a Beverly Horn da bambine!" dico sorridendo.
"No, ma un sonoro calcio nelle parti basse si!" e cominciamo a ridere a crepapelle entrambe.
"Mi manchi!" le dico triste d'un tratto.
"Beh, mi hai rimpiazzato bene direi! Sentiamo, fisicamente quanto sono cambiati?"
"Sono sempre gli stessi, quanto meno ai miei occhi".
"Non mi raccontare bugie piccola peccatrice, che non ci credo che questa notte hai dormito da sola!"
"Cretina!"
"Shannon?"
"No, Jared, è venuto lui da me dopo la lite di ieri sera!" rispondo maliziosa.
"Quel ragazzo mi sta stupendo, e bravo Jaredino, gli dovrò fare il discorso delle api e del polline quando lo vedrò!"
"Beth!!" e ricominciamo a ridere.
"Come ti senti? Tutte queste emozioni ti avranno creato dei problemi" chiede d'un tratto con voce seria.
"Un po', ma non più di tanto, questa mattina non stavo molto in piedi, ma poi mi è passata".
"Glie lo hai detto?"
"E perché? Non è che quando mi presento alle persone, dico – Piacere, mi chiamo Cristine e poco più di un mese fa sono stata in coma!"
"Cristine!"
"Lo so, lo so, dammi un po' di tempo ok. Sto cercando di abituarmici e di farci abituare mia madre che è un tutto dire! Senza poi l'ausilio di papà che è fuori per lavoro, la cosa è diventata anche più difficile. Mi basta il suo sguardo carico di ansie, ci manca solo il loro!"
"Devi dirglielo, non tirarla per le lunghe o sarà peggio! Se ti succede qualcosa mentre sei con loro, non saprebbero nemmeno come aiutarti!"
"Se succede come l'altra volta, c'è poco da aiutarmi, se l'ambulanza arriva per tempo bene, altrimenti è stato un piacere conoscervi tutti!"
"Smettila!!! Hai capito? Smettila! Odio quando parli così! Non ti è bastato l'infarto che mi hai fatto prendere?" dice arrabbiata.
"Ok. Scusa.... Sento un ippopotamo salire le scale!"
"Jared?"
"No.. lui entrerebbe dalla finestra senza farsi troppi problemi!"
"Ci sentiamo domani?"
"Ti chiamo io!"
"Mi manchi!"
"Anche tu!" e mentre riattacco il telefono la porta della mia camera e la finestra si spalancano allo stesso tempo facendomi fare un sobbalzo.
"Ma che succede?!" urlo mentre Jared inciampato in un cuscino sotto la finestra prova a rialzarsi e Shannon riprende fiato.
"Scommessa!" dice Jared.
"Oddio, ma quanti anni avete? Cosa c'era in palio" dico sorridendo.
"Meglio se non te lo diciamo!" dice Shan sorridendo.
"Chi ha vinto?" chiede Jared con l'entusiasmo di un bambino.
"Siete arrivati più o meno assieme. Ma vi rendete conto che avrei potuto essere svestita, vero?"
"Era esattamente quello che speravamo!" risponde Shannon stampandosi un sorriso da cretino sul viso.
"Idiota!" e gli lancio un cuscino addosso.
"E' la guerra che vuoi? E guerra sia!" ma davvero ragazzi, quanto anni hanno?
Mentre provo a correre in bagno per mettermi al riparo, alle spalle mi arriva una cuscinata da Jared che distraendomi ha fatto sì che Shan potesse caricarmi come un sacco di patate e buttarmi sul letto. Mentre ci prendiamo a cuscinate, le piume cominciano a svolazzare ed in pochi secondi la stanza è ricoperta da un sottile strato bianco simile alla neve.
"Bambini adesso basta, è pronto da mangiare!" urla mia madre dal piano di sotto sentendoci urlare e ridere a crepapelle.
"Arriviamo!" urlo in quello che sembrava un attimo di pace, prima di prendermi un'altra cuscinata in faccia che mi butta di nuovo sul letto.
"Traditore!" e così mi lancio su Shannon per potergli mordere un orecchio, cosa che detesta.
"Sei lenta!" dice mentre prendendomi contropiede mi carica su una spalla e mi porta giù dalle scale.
"Perché siete ricoperti di piume?" chiede mia madre vedendo la faccia di Shannon accanto al mio sedere dato che non mi ha ancora messa giù.
"Abbiamo avuto uno scontro con delle oche, ma abbiamo vinto noi!" dice Jared scendendo trionfante dalle scale con quello che resta dei miei cuscini.
"Sai che poi sistemate voi tre, vero?" .
"Si Mamma" rispondiamo tutti e tre in coro.

E insieme ci dirigiamo in cucina per la cena.

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