Una luce alla finestra

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Sono le 02.15 del mattino e continuo a girarmi nel letto.
Ho marchiate a fuoco nella mente un paio di scene del film che non mi danno pace. Ho sete, ma non se ne parla proprio di scendere in cucina, l'esperienza infarto di un paio d'ore fa mi è bastata.
Mi alzo sperando di trovare nella borsa di oggi pomeriggio la bottiglietta d'acqua che mi porto sempre dietro, ma nel buio faccio fatica a muovermi. Preferisco non accendere la luce per non destare sospetti o svegliare Nim che teneramente dorme ai piedi del mio letto.
Cerca, cerca, cerca, e.. Bingo! Trovata! Quanto meno in questa nottata insonne non morirò anche di sete.
China sulla borsa vedo il riflesso di una tenue luce che viene dalla finestra di fronte, Shannon non ha mentito, ha lasciato davvero una luce accesa.
Mi sembra di essere tornata bambina quando in preda al panico dagli incubi mi svegliavo e correvo alla finestra per vedere se potevo entrare nella loro. Rivedo ancora Jared che mi veniva in contro sull'albero per aiutarmi a passare mentre Shannon con una torcia ci faceva luce. Quante volte i nostri genitori hanno pensato di costruire un ponticello per evitare brutte cadute. Di provare a tenere chiuse le finestre, avevano capito già da un pezzo che era completamente inutile.
Sorridendo mi dirigo con passo deciso verso il letto. Forse un po' troppo deciso.
"Ahiaaaaaaaaa!!" e comincio a saltare su e giù per la camera su un piede mentre con le mani tengo l'altro appena sbattuto sulla gamba del letto.
"Oddio che dolore!!!" continuo imprecando per la stanza, con Nim che svegliata di soprassalto mi guarda incuriosita.
Un raggio di luce all'improvviso attraversa la mia finestra, e mi ritrovo con il piede destro stretto nella mano sinistra mentre con la mano destra cerco di coprirmi gli occhi per capire che cosa succede.
"Che combini a quest'ora? Non dovresti dormire?"
"Jared?" chiedo a bassa voce.
"No, Samara di The ring! Certo chi vuoi che sia!"
"Che cavolo ci fai sveglio a quest'ora?"
"Te l'ho chiesto prima io! E comunque, stai imprecando da mezz'ora ed ero curioso!" dice sorridendo.
"Non ho mica urlato! E comunque se ti interessa il mignolino del piede ha appena avuto un duro scontro con una gamba del letto!" dico digrignando ancora in preda al dolore.
"E chi ha vinto?" chiede con quel suo sorriso furbetto.
"Secondo te?! Mamma che dolore!" dico cercando di soffocare una lacrima.
"Ma che ci fai in piedi a quest'ora?"
"Non riuscivo a prendere sonno e avevo sete, non ho acceso la luce per non svegliare Nim"
"Per non svegliare Nim o per non fare la figura della fifona con noi?"
"Ti credi simpatico vero?" digrigno tra i denti.
"Io non lo credo. So di esserlo! Comunque, vieni qui, non restare la da sola! Non sia mai che poi ho sulla coscienza la tua notte insonne!"
"Non ci penso nemmeno!" e facendo finta di fare la risentita, gli giro le spalle.
Non sento alcun rumore alle mie spalle, che creda davvero che mi sia offesa?
"Carine le mutandine nere con scritto -I LOVE ROCK!-" mi sento sussurrare in un orecchio. Mentre mi giro di scatto, non faccio in tempo ad urlare per lo spavento che mi ritrovo una mano di Jared sulla bocca mentre assieme cadiamo sul letto uno sull' altra.
"Io questa maglietta la conosco però, ne avevo una uguale che poi..."
"Non so di cosa tu stia parlando Jared, mio dio quanto pesi! Ma mi vuoi far prendere un infarto anche tu? Mi è Bastata Nim questa notte!"
"Tu facevi la finta risentita, ho dovuto agire prima che provavi davvero a tornare a letto e ti giocavi anche il mignolo del piede destro!". Bella scusa!
Sono sdraiata sul mio letto con Jared a peso morto mezzo nudo come me, ha appoggiato i gomiti ai lati della mia testa.
I nostri visi sono vicini, troppo vicini, sento il cuore che batte a mille e temo che lo possa sentire anche lui. Il mio respiro si fa affannoso.
Credo di aver dimenticato quanto fossero perfetti i suoi lineamenti, tutto sembra stato scolpito alla perfezione.
Malgrado l'oscurità, sento i suoi occhi fissi nei miei.
"Che c'è?" sussurra tanto dolcemente da farmi venire la pelle d'oca.
Ho la testa vuota, non riesco a pensare e non riesco a parlare. Mentre mi continuo a dire che c'è qualcosa di profondamente sbagliato in quello che sto vivendo, ho solo un pensiero nella testa. Lo stesso che ho avuto quando l'ho visto sulle scale ad aspettarmi questa sera. Baciarlo. Sarebbe tanto sbagliato?
"No, Nim non mi leccare, sto bene! Jared, pesi, mi manca l'aria!" cerco di dire sdrammatizzando il momento. Non so se essere grata al mio cane o bandirla a vita dalla mia stanza a vita.
Mentre Jared si alza, mi prende le mani e mi solleva di peso tirandomi con lui.
"Fossi in te mi infilerei un paio di calzoncini, altrimenti domani mattina se mamma ti trova in camera da noi così le fai prendere un infarto!"
"Non ci vengo in camera tua! E poi Shan dorme tranquillo, non mi va di svegliarlo!" dico incrociando le mani come una bambina.
"Io qui non resto, l'ultima volta che ho dormito in camera tua non mi riuscivo a muovere da quanto è scomodo il tuo letto!"
"Santo cielo Jared avrai avuto quanto sette anni?" Gli dico mentre risale sulla finestra porgendomi una mano.
"Allora angelo, che fai?" mi guardo attorno cercando di decidere cosa fare, poi mi giro all'improvviso, prendo un paio di calzoncini neri poggiati sulla sedia con le cose da stirare, me li infilo e lo raggiungo prendendogli la mano.
"Jared, non sono più agile come un tempo, non mi lasciare!" gli dico in preda al panico.
"Non ti lascio, non ti lascerò mai più" sussurra stringendomi a se con una braccio mentre con l'altro si sorregge ad un ramo. I nostri occhi si incrociano per un'istante lungo un'eternità.
"Mio dio, ma che cos'è questo rumore che viene dalla tua camera?" chiedo distratta.
"Un animale in letargo! Capisci perché avevo il sonno leggero!" mi continua a dire in un orecchio sogghignando.
"Attenta al piede!"
"Quale piede?" e non faccio nemmeno in tempo a rendermi conto che inciampo in un ramo e per non cadere Jared mi spinge in camera perdendo anche lui l'equilibrio e cadendomi di nuovo addosso sul pavimento della sua di stanza questa volta.
"Comincia a diventare un abitudine" mi dice con sorriso malizioso.
"Credi di essere furbo, guarda che..."
"Ma che cavolo succede!" grugnisce Shannon accendendo la lampada sul suo comodino.
"Non riusciva a dormire, e l'ho portata in camera nostra! Non volevamo svegliarti" dice Jared con un sorriso stampato in faccia mentre il fratello maggiore a bocca aperta trafigge con lo sguardo prima lui e poi me.
"Immagino!" sembra davvero nervoso.
"Jared, pesi! Spostati! Non è come immagini, sono goffa e sono inciampata come al mio solito!" La profonda piega sulla fronte di Shannon comincia a sciogliersi. Cala il silenzio in camera, e per un attimo mi rendo conto che forse le cose non sono proprio come quando ero bambina.
"Bene, che facciamo allora?" chiede Jared.
"Cominciamo a tirare fuori il suo letto da sotto il tuo!" ed entrambi i fratelli si mettono al lavoro.

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