Cosa Mangiamo questa sera?

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"Dove andiamo a mangiare?" chiedo per spezzare la pesante atmosfera che si è creata in auto.
"L'ultima volta chi aveva scelto? Non si salta il giro!" dice Jared guardandomi dallo specchietto retrovisore laterale dell'auto e facendomi l'occhiolino.
"Jared, l'ultima volta risalirà a più di cinque anni fa, ti pare che mi possa ricordare a chi tocca?" Jared continua a fissarmi dallo specchietto retrovisore e a farmi le linguacce, è tutto matto, non è cambiato di una virgola.
Lui è' sempre stato così agli occhi della gente, un po' strano.
Questo suo lato folle gli è sempre servito da scudo con le persone che lo circondavano.
Posso contare sul palmo di una mano quante persone lo conoscono veramente.
Sa essere molto dolce e sensibile, ti ascolta in silenzio se hai bisogno di sfogarti e ti dà consigli se gliene chiedi. È estremamente protettivo e geloso, cosa che accomuna entrambi i fratelli, ed ha un cuore immenso. Quante ragazze ho visto capitolare ai suoi piedi negli anni e a quante ha spezzato il cuore perché non gli e ne importava nulla, eppure... ricordo con quanta dolcezza entrava dalla mia finestra di nascosto di notte, mentre piangevo per l'ennesima discussione avuta con Shannon, e quante volte mi sono addormentata tra le sue braccia sentendomi al sicuro da tutto e tutti.
Pensandoci bene, ho vissuto in simbiosi con entrambi i fratelli, ma con ognuno di loro ho avuto un tipo di rapporto tanto profondo quanto diverso. Se non notassi alcune somiglianze fisiche ed una comune follia, stenterei a credere che abbiano lo stesso sangue...
Loro sono il mio meraviglioso mistero, sono il mio giorno più brillante e la mia notte più oscura allo stesso tempo. Loro sono sempre stati semplicemente il mio tutto.
"Hai scelto tu, siamo andati a mangiare da Mac!" Shannon interrompe i miei pensieri.
"Come scusa?" chiedo confusa.
"Siamo andati da Mc, non ti ricordi? volevi prendere l'Happy Meal con le sorprese di Star Wars! Ci hai obbligato a mangiarne a volontà fino a quando hai scoperto che per avere la tua spadina laser fuxia del cavolo, bastava che chiedessi all'inserviente di cambiarti la sorpresa!"
"Grazie al cielo sono Vegetariano ora, sto male al solo ricordo..." replica Jared mettendosi una mano sulla pancia e fingendo di vomitare.
"Ma sei sicuro? Io non mi ricordo proprio" provo a dire distratta.
"Ma si dai, quella spadina che faceva quel rumorino odioso!" insiste Shannon, non resisto, mi viene da ridere.
"Non ricordo assolutamente di avervi fatto fare indigestione e di aver saltato il cinema. Non ricordo neanche di aver guidato io per riportarvi a casa dal mal di stomaco che avevate!" ok, forse non me lo sono proprio dimenticata.
"Brutta bugiarda che non sei altro!! Facevi finta di non ricordare!!" urla Shannon togliendo una mano dal cambio e provando a farmi il solletico.
"Era troppo bella quella spadina!! La uso ancora come portachiavi!" dico tra una risata e l'altra.
"Detto questo, se i miei calcoli sono esatti, e lo sono sempre, si comincia dal più vecchio, quindi da me! E io ho voglia di sushi stasera!" replica dopo aver perso la battaglia nel provare a prendermi.
"Tanto per cambiare.." dice Jared sconsolato.
"Potrei anche darti ragione, però so che siete diventati gentiluomini e che adesso fate passare avanti le donne per prime..." sbatto le sopracciglia per provare a confonderli.
"NO!" rispondo in coro.
"Uffa mi avete sempre fregato con questa storia, non è colpa mia se sono la più piccola. Dai, fate i bravi, non vorrete dire di no ad un faccino tanto angelico?!" sbatto di nuovo le sopracciglia.
"Facci pensare un attimo" dice Jared tutto serio.
"NO!" di nuovo in coro.
"Siete fastidiosi lo sapete?" incrocio le braccia e metto il muso.
"Oh, povera bimba. Credi di intenerirci?" dice Shannon sbirciando dallo specchietto retrovisore.
"No! Sono solo molto risentita!" grugnisco fra i denti.
"Ok, piccola, hai vinto, scegli tu. Cosa vuoi mangiare?" mi dice Jared con finta voce rassegnata, dopo essersi scambiato uno sguardo di intesa con il fratello maggiore.
"Sushi!" urlo tutta sorridente. Shannon guarda nello specchietto per un istante ed inchioda improvvisamente con la macchina. Mentre entrambi si girano a guardarmi con fare circospetto, io mi stampo un bel sorrisino da furbetta sulla faccia.
"Che c'è?" chiedo con fare innocente.
"Facci capire ci assilli che vuoi scegliere tu, fai finta di non ricordarti della nostra intossicazione..."
"Intossicazione, Jared sei sempre il solito esagerato!" non riesco a smettere di ridere.
"Si, intossicazione! E comunque, tutta queste storie e poi si va a mangiare sushi? Mi basta già un uomo sushi in famiglia!" Shannon alza un sopracciglio e guarda Jared con fare sospetto, secondo me si sta chiedendo se ogni riferimento sia stato puramente casuale.
"Eh... fammi pensare.. SI! Volevo capire quanto riuscivo ancora ad imbambolarvi! Devo dire che non ho perso il tocco!" dico maliziosa.
"Non ci imbambolavi da ragazzi!" dice Shannon tirando fuori tutta la sua mascolinità.
"Ah no? E chi ha fatto intossicazione di Happy Meal l'ultima volta?"
"Allora lo ammetti! Hai attentato alla nostra vita! E non ti senti neanche un po' in colpa?" replica Jared un po' troppo divertito.
"Neanche un po'! ma non ti ricordi quanto era bella la spadina laser? Quando l'agitavo faceva tutti i rumori!"
"Sì e dopo 5 minuti che continuavi ad agitarla, non funzionava più!" mi ricorda Shannon.
"I cinque minuti più belli della mia vita!" sembro ubriaca nel dirlo.
Una macchina ci suona alle spalle, Shannon ingrana la marcia, fa un gesto di scuse all'auto dietro la nostra e riparte.
Dopo un breve silenzio, Jared con un sorrisino che non promette niente di buono mi fissa sempre dallo specchietto.
"Mi metti ansia, che c'è?"
"Lo sai che te la facciamo pagare, vero?" per una frazione di secondo quasi ci credo.
"Si,certo, sto già tremando! Oh, Shan gira qui a destra, lo hanno spostato ilristorante, è accanto al negozio di musica adesso!" e finalmente arriviamo incentro.

Shannon trova parcheggio proprio davanti al ristorante tatticamente posizionato di fronte al cinema. La cosa bella della nostra cittadina è che in centro trovi tutto a portata di mano, qualsiasi cosa della quale tu possa avere bisogno non dista più di cinque minuti dalla precedente. E' vero, i centri commerciali sono fuori città, come anche i cinema multi sala, ma non c'è mai stata una volta che ho avuto bisogno di qualcosa e che non l'ho trovata.
Per quanto riguarda il cinema, il mitico Skyline (cinema che aprì quando mia madre aveva 16 anni) trasmette solo film che profumano di passato, dandoti così l'opportunità di vedere alcuni trai i classici più belli su maxischermo.
Jared mi precede entrando nel ristorante e Shannon dietro di me, mi tiene la porta aperta.
"Buonasera, avete prenotato?" chiede una donna non più tanto giovane all'ingresso.
"Si, ho prenotato per tre questo pomeriggio. Credo di aver lasciato detto Cristine come nome." Entrambi mi guardano sgranando gli occhi e cominciano a confabulare qualcosa. Tra un bisbiglio e l'altro non so perché ma percepisco il suono della parola ammutinamento. Mi chiedo cosa stiano tramando.
Mentre la cameriera ci accompagna gentilmente al tavolo di fronte alla vetrata che dà sulla strada, li sento ancora bisbigliare e li vedo sbirciare al di là del vetro. Seduta di fronte a loro non posso fare a meno di pensare che quei due sono matti e che sarebbero capaci di qualsiasi cosa. Comincio a temere il peggio.
Non ho bisogno di guardare il menù, oltre che a conoscerlo a memoria, ogni volta che sono venuta in questo posto con i ragazzi in passato, hanno sempre preso cibo per un plotone, rendendo la mia ordinazione superflua.
Dopo aver ordinato, una cameriera ci porta quei bellissimi tovaglioli caldi al profumo di limone per pulirci le mani. Li adoro, mi lasciano sempre le mani morbide e profumate. Come fanno a farli poi è un mistero, l'ultima volta che ci ho provato a casa, ho rischiato di mandarla a fuoco.
"Che film andiamo a vedere stasera?" chiedo sbirciando quello che hanno preso i nostri vicini di tavolo. Quando non sento alcuna risposta sposto lo sguardo giusto in tempo per vederli scambiarsi un occhiata di accordo.
"L'esorcista" mi sussurra Shannon con fare compiaciuto.
No, non è possibile, ho per forza sentito male.
"Cosa scusa?" la mia voce non è più così sicura come prima.
"L'esorcista" ripete.
No, non quel film, tutto tranne che quel film! Ho avuto gli incubi per una settimana intera quando da ragazzi mi hanno convinta a vederlo! Da allora non ne ho voluto più nemmeno sentirne parlare.
"E' uno scherzo, vero?" chiedo con voce tremante.
Fissandomi negli occhi, Shannon mi fa cenno con un dito verso la vetrata che dà sulla strada. All'inizio non capisco, poi vedo l'insegna maledetta: -Serata Horror: L'esorcista 9PM-.
"Ti avevamo avvisato, angelo! Vendetta è fatta!" mi dice Jared tutto soddisfatto.
Ok, sono ufficialmente fregata.
"Non dormirò per giorni, e lo sapete!!" comincio a lagnarmi come una bambina dell'asilo.
"Non hai più 14 anni! E poi ormai la conosci la storia, di cosa devi avere paura?" di Jared con un bel sorriso stampato sulla faccia.
"Quella scena di quando lei scende giù dalle scale facendo il ponte e vomitando sangue, mi ha perseguitato per anni, a volte me la sogno ancora!!" Shannon ride.
Una cameriera arriva con una barca gigante di sushi e sashimi, accompagnata da riso bianco e zuppa di miso.
"Ragazzi non avrete esagerato questa volta? Oltre a costarvi un capitale, potrei usare questa barca per fare una crociera per quanto è grande!" dico sbalordita.
"Abbiamo fame!" dicono in coro.
Fortunatamente non ho ordinato nulla.
"Torniamo alle cose serie. Lo sapete che non siamo più negli anni 80, vero?" chiedo incuriosita.
"Perché? che c'è che non va?" chiede Shannon addentando un pezzo di sashimi.
"Nulla. Assolutamente nulla. Solo che tuo fratello sembra essere uscito da un episodio di Genitori in Blue Jeans e tu sembri, come dire... una versione scolorita di P. Duddy?" quanto è buono questo sushi...
Jared indossa un paio di Jeans di almeno una taglia più grandi, scoloriti e strappati sulle ginocchia, una maglietta nera un po' troppo logora con le maniche tagliate, un paio di Dr Martins nere con i lacci viola ai piedi ed una camicia a quadri rossa e nera allacciata in vita che gli dà quel tocco di classe in più.
Shannon invece indossa un paio di pantaloni al polpaccio neri con canottiera con taglio all'americana in tinta, un polsino anch'esso dello stesso colore e un paio di scarponi neri con i lacci rossi ai piedi. In testa ha un cappello da tennis rosso con i loro simboli stampati sopra, girato di lato, con la visiera verso l'orecchio sinistro, il suo di tocco di classe è una catena d'oro al collo talmente grande che potrei legarci la mia bicicletta!
"Non stai migliorando la tua situazione, lo sai?" mi dice Jared tutto serio.
"Tanto lo so che mi ci portate a forza al cinema, ma voi fareste bene a non dimenticare che domani mattina potrei optare per un tosaerba e non una macchinetta per tagliare i capelli!" dico soddisfatta.
"Che fai, ricatti?" alza lo sguardo Shannon dalla sua zuppa.
"No, la mia è una semplice constatazione di fatto!" ora mi sento un po' troppo spavalda, perché è facile pensare a domani mattina, ma voglio proprio vedere chi dormirà questa notte.

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