I CLOWN

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"Ho, un brutto presentimento" mi dice Shannon al microfono del casco.
"Riguardo a cosa?" chiedo incuriosita.
"Questa strada mi dice qualcosa, ma non capisco cosa...cosa ridi?" mi dice divertito.
"Immagino la tua faccia appena capisci dove andiamo!" dico ridendo.
"Non so perché ma non mi fido né di te né di mio fratellooooooooooo!!!VOI SIETE MATTI!!!!!IO FACCIO MARCIA INDIETRO!" dice Shannon guardandosi attorno.
"Non cominciare, vai avanti! E' da tanto che non ci vado! Dai che voglio divertirmi un po'!"
"NO!!!! E' UN INCUBO QUEL POSTO!!!" urla cercando di girare la moto. Jared mette le quattro frecce per cercare di attirare la nostra attenzione. Probabilmente si è accorto che suo fratello è in panico.
"Hai paura di non dormire questa notte o di fartela nei pantaloni adesso?" chiedo bloccandogli la visuale negli specchietti retrovisori per non fargli fare inversione.
"NESSUNA DELLE DUE! QUEL POSTO NON MI PIACE! DAI ANGELO FAI LA BRAVA!!!"
"Ma tu non hai paura di niente... e poi chi ha paura dei Luna Park?" dico divertita.
"IO NO!" dice cercando di mantenere un tono sembrando però isterico.
"Allora non c'è nessun problema se saliamo sulla ruota panoramica, vero?"
"Ruota panoramica..." dice a bassa voce.
"O le montagne russe!" dico divertita.
"Montagne russe" ripete sempre in un sussurro.
"O gli scivoli alti ad acqua!" dico imitando con la mano il movimento di discesa.
"Scivoli ad acqua..."
"Hai detto qualcosa? Sussurri e non capisco. E poi dico io Shan, non avrai mica paura dell'altezza, il lavoro che fai ti fa viaggiare sempre in aereo!"
"Non ho paura dell'altezza. Ma in aereo ho la cintura di sicurezza, e poi sembra di essere a terra... e basta non guardare fuori dal finestrino se proprio non mi sento a mio agio! Su quei marchingegni diabolici invece dovunque guardi c'è il vuoto! E poi mi si scompigliano i capelli!" dice mentre toglie il casco dopo che Jared si è parcheggiato accanto a noi.
"Ti si scompigliano i capelli? Ma dove ho lasciato mio fratello? Cristine lo hai visto da qualche parte? FRATELLO CHE CAPELLI, CHE GIA' STAI ANDANDO IN PIAZZA?? E POI TI RICORDI CHE CRISTINE TI HA RAPATO UN PAIO DI SETTIMANE FA?" mi sto piegando in due dalle risa, non ce la faccio più. I due fratelli si stuzzicano come fossero due bambini dell'asilo. Non sono cambiati per nulla.
"IO ME NE VADO!" urla Shannon all'improvviso.
"Credevo fossimo d'accordo di entrare per superare i tuoi demoni interni..." dico divertita prima di vedere chi distribuisce all'entrata i biglietti.
"Non ci credo, dimmi che non è vero. Jared, sta scherzando, vero? Non sul serio, quanti anni hai adesso?" Jared ride a crepa pelle, forse per quello quando gli ho detto dove volevo andare ha cominciato a ridere come un matto. La paura del vuoto ha sempre fatto parte di Shannon, ma a volte un po' lo capisco, ma questo decisamente è troppo!
"Tu hai paura ancora dell'esorcista!" dice con sguardo a metà tra orrore e terrore.
"E' un film dell'orrore Shannon! E' fatto per fare paura! E' diverso! Credevo che crescendo ti sarebbe passata!" non riesco a trattenermi dal ridere.
"Senti non è paura, è solo che..." dice timido abbassando gli occhi, facendo qualche passo indietro. Non ce la faccio, non resisto.
"E' solo che sei terrorizzato dai Clown!"


Sento un raggio di sole scaldarmi il viso, mi sono dimenticata di tirare le tende in camera dei ragazzi. Ho tutto il corpo indolenzito e ho l'impressione di aver dormito solo per qualche minuto... sono così stanca. Sono sempre così stanca in questo ultimo periodo.
Quando apro gli occhi, incrocio lo sguardo di Jared che dal suo letto mi sorride e indica con gli occhi Shannon che dorme per terra come un bambino.
"Come ci è finito là per terra?" mi chiede a bassa voce.
"L'ho buttato giù dal letto io. Russava talmente forte che non riuscivo a svegliarlo e l'ho spinto giù. Non si è accorto di nulla!" dico ridendo cercando di tenere basso il tono della voce.
"Ti avevo detto che saresti stata più tranquilla qui con me!"
"Ti sei addormentato dopo cinque minuti! Ti avevo detto di aspettare che si calmasse! Tuo fratello era in preda al panico, che dovevo fare? Lasciarlo da solo con i suoi incubi?" a stento trattengo una risata al ricordo di Shannon con la faccia nascosta sotto le coperte che borbotta qualcosa su un certo clown che voleva regalargli un palloncino ieri sera.
"Lo sai quanti anni ha?" dice sconcertato.
"Vogliamo parlare delle tue di fobie? No perché potrei organizzare un... "
"Zitta, non lo dire nemmeno! Ho i brividi solo all'idea! Guarda, guarda!" dice mostrandomi la pelle d'oca sul braccio.
"Siete fratelli, non c'è ombra di dubbio! Scendi a dire alla zia che ho fame! Vado un attimo al bagno" dico mentre cerco di non calpestare Shannon.
"E il barbone qua?" dice indicandolo.
"Lascialo dormire, si è agitato parecchio nel sonno, non ha dormito un granché".
"Lui? No perché tu sembri proprio riposata invece! Devo ammettere che la mia maglietta dei Rolling Stone sta meglio a te che a me! Anche se... lo sai che tra poco diventi trasparente? Per quanto vuoi continuare a raccontarci questa balla della dieta?" chiede lanciando uno sguardo a metà tra curiosità e preoccupazione.
"Vai a dire alla zia che arrivo. Scendo fra un attimo" e sorridendogli mi dirigo verso il bagno. Rassegnato, Jared mi segue fuori dalla camera e prima di scendere le scale mi dà una leggera pacca sul fondoschiena.
"Pensavo...dentifricio sotto il naso!"
"Scendi e lascia stare tuo fratello! Poi ti lamenti che te le suona!" dico divertita.
"Sono un pezzo più alto di lui adesso!" dice fiero.
"E lui è sempre il doppio di te però!" dico ridendo.
"Bacinella di acqua gelida per svegliarlo? Oppure.. aspetta acqua tiepida e ci mettiamo dentro la mano. Tre secondi e se la fa sotto!" dice come se avesse avuto un'idea da premio Nobel.
"Sparisci!!" dico divertita facendo finta di dargli un calcio nel sedere.
Arrivata in bagno mi accorgo di aver lasciato la borsa in camera e faccio retrofronte. In camera, Shan sonnecchia ancora felice. E' in una posizione buffa, tutto scomposto a faccia in su, occupa metà del pavimento. Fa sempre così quando dorme da solo, quando invece è in compagnia non si muove. Come si è addormentato, così si risveglia. Tutte le volte che ho dormito con lui in passato, mi sono sempre addormentata tra le sue braccia. Se nel sonno capitava che mi giravo, si girava anche lui senza rendersene conto, in maniera tale da tenerti sempre stretta. Il solo ricordo mi fa venire un brivido di eccitazione che mi percorre tutta la schiena. Cerco di farmi passare dalla mente le immagine di noi due, insieme, da soli.. Prima di andare in bagno cerco di coprirlo con una coperta e gli metto un cuscino sotto la testa. E' incredibile di quanto abbia il sonno pesante. Quasi, quasi però... ok non resisto. Dov'è il mio eyeliner?
"Tua zia non pensa che sia una buona idea, e sinceramente non lo credo nemmeno io!" sento dire a zia Annie mentre scendo le scale. Dalla finestra dell'atrio intravedo papà e lo zio che giocano con i cani sul prato.
"Basta con questa storia, ok? Cosa non mi vuoi dire mamma? Lo so che la zia ti ha detto quello che ha! Non capisco perché tutti questi segreti! Dannazione, non starà mica per morire!" dice in preda al panico Jared. Un'interminabile silenzio prende il sopravvento, credo che mia zia voglia ma non possa spiegare cosa mi sta succedendo. A fatica riuscirei io.
"Quando... quando se la sentirà, verrà lei da te, ok? Tesoro per favore, ho fatto una promessa e la voglio mantenere" dice rassegnata.
"Spero per voi che non sia nulla di grave, perché il giorno che le succede qualcosa e io non saprò che dire o fare... non so come, cosa... spera che non arrivi quel giorno mamma. Se io reagirò male, chiediti cosa farà l'altro tuo figlio".
Non ho mai sentito Jared così, le sue parole risuonano come una minaccia più che di ansia o preoccupazione. In che cosa mi sono cacciata? Non la prenderanno bene quando gli e lo dirò, già lo so.
Prima di entrare in cucina lascio passare qualche minuto, non voglio fargli sapere che ho sentito tutto.. vorrei evitare domande alle quali ad un certo punto sarei costretta a rispondere.
"Ho fameeeeeeeeeeeee!" comincio ad urlare dall'atrio per annunciare il mio arrivo.
"Tua madre mi ha portato della torta tesoro.. e sto facendo il caffè proprio ora, o preferisci il tè?" chiede amorevolmente.
"Caffè.. appena salirà l'odore in camera si sveglierà anche il piccolo di sopra!" dico guardando di traverso Jared sgranocchiare cereali.
"Mi stai diventando sul serio vegetariano allora.. santo dio quei cosi sanno di segatura!" dico disgustata prendendo in mano la scatola.
"Non capisci nulla, fanno bene alla salute e mi aiutano nella digestione!" dice tutto soddisfatto.
"Certo che se alla sera mangi come un bue e poi speri che questo ti risolva l'esistenza.. " .
"Pensa alla tua di dieta!" dice acido.
"Vedi un po' se nel latte ci sono un paio di vipere!" dico ironica. La discussione con sua madre lo ha messo parecchio di cattivo umore.
"Scusa" borbotta ricacciando la faccia nel piatto.
"Svelami il tuo segreto!" mi chiede sua madre raggiante mentre mi versa il caffè.
"Quale segreto?"
"Come fai a zittirli sempre? O a tenergli testa! A volte non riesco proprio a gestirle queste due teste vuote! E ci fosse una volta che ascoltassero quello che dico!" dice fingendosi esausta.
È facile zia, tu di sempre di sì, e poi fai quello che vuoi. Dagli l'impressione che li ascolti anche quando non te ne frega nulla! Quando vuoi fare qualcosa... fagli credere che l'idea viene da loro e ti concederanno qualsiasi cosa! Sono uomini, sai... animali molto semplici da gestire!" dico ridendo mentre mi riempio i polmoni del profumo del caffè.
"Pronto? Sono qui! Qualcuno mi vede?!" dice Jared sbracciandosi.
"Ti è passato il broncio, eh?" dico facendogli il solletico sotto le braccia. Annie ci guarda divertita ma con un velo di preoccupazione che solo io leggo, poiché ne conosco le ragioni. Ha lo stesso sguardo che ha mia madre da quando sono tornata, lo stesso che ha Beth da quando sono stata in ospedale, lo stesso che cominciano ad avere anche i due fratelli.
"Caffè!" Shannon spunta sulla soglia della cucina con i suoi pantaloncini ed un calzino si ed uno no. Sulla faccia stampata lo forma di non so bene se il pavimento o il cuscino.
"Buongiorno principessa" gli dice suo fratello dalle mie spalle.
"Per terra." grugnisce guardando suo fratello minore.
"Cosa?" chiedo ridendo girandomi verso Jared che mi guarda stupita ridendo.
"Male ovunque." dice avvicinandosi alla sedia sbadigliando.
"Zia per favore dagli una tazza di caffè o qui stiamo in ballo fino a domani per una frase!" Dico continuando a ridere e fiera della mia opera d'arte! Non faccio nemmeno in tempo a passargliela che già l'ha finita, senza nemmeno accorgersi di essersi scottato la bocca.
"Sembri uscito dal film della notte dei morti viventi fratello! Quei baffi poi ti danno quel tocco in più!" dice Jared riempiendosi di nuovo la tazza di cereali.
"Che cavolo ci facevo sul pavimento? Che baffi?" chiede sedendosi, mentre persino Annie ride a crepapelle.
"Ecco... questa notte nel sonno eri molto agitato, sarai caduto dal letto, non lo so... mi sono svegliata che eri già per terra... non volevo svegliarti!" dico con finta aria da angioletto. Shan mi guarda con aria perplessa. Ha troppo poco caffè nel sangue per ragionare lucidamente. Ha già dimenticato la storia dei baffi.
"Caffè!" dice porgendo la tazza verso sua madre che ride ancora.
"Piccolo mio, che ti hanno combinato ieri sera?" chiede ancora ridendo.
"Siamo solo andati al Luna Park! Ci siamo divertiti come matti! La ruota panoramica, le montagne russe, lo zucchero filato, il gioco delle talpe, i clown..." dico abbassando la voce.
"I Clown?" dice la zia guardandoci con sguardo accusatorio.
"Non so se ho riso di più all'entrata, quando un clown si è avvicinato per dargli il biglietto d'ingresso e lui si è nascosto dietro Cristine ed ha allungato un braccio per prenderlo, o quando appena scesi dalla ruota panoramica, un altro si è avvinato che voleva regalarci un palloncino colorato e lui è scappato urlando che lo voleva mangiare!" cominciamo a ridere tutti insieme fino a farci venire le lacrime agli occhi.
"Non ho urlato che mi voleva mangiare!" dice Shan offeso.
"Però sei scappato a gambe levate!" replica il fratello.
"Ero solo provato dalla ruota panoramica, siamo rimasti bloccati la sopra per mezz'ora!" dice irritato.
"Si, beh, effettivamente, con te che hai paura del vuoto... alquanto sfortunati a rimanere bloccati sulla ruota per un guasto ed essere noi la cabina più alta!" dico cercando di apparire seria. All'improvviso mi si accende una lampadina, Jared ci ha messo un sacco a prendere i biglietti, e in fila non c'era nessuno. Anzi, l'ho visto parlare con il tizio che stava nel gabbiotto per un bel po'! Jared, risponde al mio sguardo d'intesa.
"Infatti, voglio dire, poteva cadere da un momento all'altro!" dice per giustificarsi.
"Eri isterico la sopra, ho creduto di doverti tirare un pugno ad un certo punto. Almeno avresti tenuto la bocca chiusa!" Jared è sempre molto, come dire, sbrigativo nel voler risolvere le cose. Credo che se non ci fossi stata io, lo avrebbe steso davvero! Poi ne avrei tirato uno io a lui però, perché mi sa tanto che la sopra bloccati non ci siamo rimasti per caso.
"E poi non hai visto che sorriso da furbo aveva quel pagliaccio? Secondo me era un maniaco travestito! Chi va in giro a regalare palloncini di questi giorni?! Era decisamente sospetto! Voleva adescarci" dice sicuro di sè.
"IT esiste solo nei film, piccolo" gli dico con voce comprensiva prendendogli una mano e sbattendo le ciglia.
"Odio quel film, lo odio nel profondo! E' stato un trauma infantile!" dice serio.
"Ma quale trauma infantile, avevi già l'età per la divisa quando lo hai visto!" dice suo fratello mentre si alza a mettere la tazza nel lavandino. La zia non sa più come tenersi per non ridere.
"Non avevo l'età da militare!"
"Certo che, amore mio, non so quante volte mi hanno chiamato da scuola perché ne avevi pestato uno, o quante volte ti sono venuta a raccattare in giro per i guai che combinavi. Eri un... duro... questa tua paura io non..." dice fingendosi perplessa.
"Si un duro che ha paura di Ronald McDonald!" replica Jared costringendo il fratello maggiore ad andare a suonargliele.
"Mi chiedo come farete voi tre quando sarete a Los Angeles, come farai a sopportarli?"
"Ho le mie tattiche!" rispondo facendo l'occhiolino.
"Tra quanto partite?"
"Una settimana" risponde Jared liberandosi dalla presa del fratello e spingendolo verso la credenza, davanti alla quale resta immobile in contemplazione.
"Tra solo una settimana? E quanto starete via?"
"Non si sa, dipende. Vediamo quanta gente effettivamente arriva. Magari troviamo il chitarrista subito e torniamo indietro con lui dopo tre giorni, magari lo troviamo dopo tre settimane e dobbiamo rimanere la un po' di più" dico addentando l'ultimo pezzo di torta.
"Tre settimane?" ripete.
"Mamma la smetti di ripetere quello che diciamo?" dice spazientito, mentre suo fratello è ancora in contemplazione davanti la credenza.
È tanto tempo, tre settimane..." So già dove vuole andare a parare. Allontanarmi da casa per tre settimane potrebbe non sembrare prudente. Eppure è la cosa giusta da fare. Non posso vincolare la mia vita attorno ad ansie e paure di quello che potrebbe succedermi domani. La zia mi fissa disperata. Distolgo lo sguardo, non potendo sopportare anche lei così. Mi basta mia madre. Restiamo tutti per un attimo in silenzio.

"CHI CAVOLO MI HA DISEGNATO I BAFFI???!!!" urla Shannon girandosi verso di noi.

Mentre ridiamo tutti per lo scherzo ben riuscito, non posso fare a meno di pensare, che tra una settimana, finalmente, sarò per un po' libera.

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