Prologo

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La chiesa è magnifica. Sembra di essere in un sogno, nel mio sogno. Tutto è come me lo sono sempre immaginato, o quasi. A chi non è mai capitato di starsene sdraiati sul letto a immaginare come sarebbe stato il giorno del fatidico "si"? Mi sembra ancora di vedermi, con gli occhi sgranati mentre guardavo film strappalacrime a prendere spunto su quello che sarebbe stato l'abito più adatto per le damigelle, l'addobbo per la chiesa più originale, l'abito dello sposo, il mio abito...

Tutto era stato preparato alla perfezione da Mary, l'organizzatrice di matrimoni assunta da Brian poco dopo avermi chiesta in sposa: " Il matrimonio dell'erede unico dei Grey, sarà su tutti i giornali, non vorrai di certo fare brutta figura!" mi aveva detto con quel suo solito tono, a rimarcare che era il figlio di una delle più facoltose famiglie d'inghilterra.
A volte mi chiedo cosa abbiamo in comune.
Sono qui, ferma davanti allo specchio da circa mezz'ora e non riesco a muovere un passo. A tutte le spose poco prima del matrimonio vengono dubbi, lo so per certo, la mia migliore amica Beth, l'abbiamo dovuta trascinare a forza fuori dall'auto che ormai era in sosta da più di 15 minuti fuori dalla chiesa...
Ora è felicemente sposata da due anni ed è incinta del primo figlio.
"Tesoro che c'è?" mi chiede guardandomi preoccupata.
"Non lo so, io non... cioè Brian è ok, ma io e Brian? davvero mi vedi passare la vita con lui??" oddio sto per piangere.
"E' normale essere nervosi, ti ricordi cosa ho combinato io? Ci è mancato poco che chiamavate i pompieri per tirarmi fuori dall'auto! Brian ti ama, e tu ami lui e questo è l'importante, il resto verrà da se, con un po' di pazienza. So che fa paura, ma sempre e per sempre non è così male" mentre lo dice mi fissa dritta negli occhi attraverso il riflesso dello specchio. Riconosco quello sguardo, non ci crede nemmeno lei a quello che mi sta dicendo. Quanto meno, la parte di discorso che mi riguarda.
Quelle parole, Sempre e per Sempre, Always and Forever. Il mio cuore smette di battere per un istante. Ricordo il momento che me la sussurrò per la prima volta all'orecchio mentre credeva che dormissi rannicchiata tra le sue braccia.
Tra le sue, non quelle di Brian.
No, non è il momento di pensare al passato, è decisamente troppo tardi per avere dei ripensamenti.
"Ehi, buttiamo un occhio a come il tenente Mary ha preparato la chiesa? Ho trovato un posticino dove non ci vede nessuno ma da dove vediamo tutti!!!" mi dice Beth cercando di distrarmi.
Il soprannome "tenente" lo ha coniato Beth quando si è resa conto che quando passa lei, tutti i dipendenti sembrano mettersi sull'attenti. Emana una certa aurea di timore misto, serietà, misto a qualcos'altro che non saprei spiegare. Di certo non simpatia.
Così mi ritrovo trascinata per un corridoio buio, circondato da santi che mi puntano il dito contro con sguardo severo. Non riesco a fare a meno di fissarli. Che stiano cercando di dirmi qualcosa?
"Mi spieghi come fai a camminare con questo vestito addosso? Sembri una bomboniera gigante. Ok il look da principessa, ma qui si esagera. Hai sempre sognato un look anni '50, da dove salta fuori questo coso?" mi chiede ridendo.
"Nessuno ti hai mai detto che bisognerebbe avere un po' di tatto con la futura sposa? E poi questo abito lo ha scelto la madre di Brian. Lo hanno fatto commissionare appositamente per me in Italia. E 'stupendo e con quello che lo hanno pagato potevano sfamare un paese del terzo mondo!" non so se sto provando a convincere più lei o me.
"Eccoci" mi sussurra Beth.
Sono semplicemente sconvolta, sembra di essere in un mondo incantato.
Un lungo tappeto rosso attraversa la navata ed è completamente ricoperto di petali di rosa bianchi. All'inizio di ogni panca c'è una complessa composizione di fiori dai colori pastello che vanno dal rosa tenue al bianco più puro che abbia mai visto, il tutto accompagnato a dell'organza verde che adagiata sui vari schienali sembra creare un piccolo boschetto. Il soffitto è completamente ricoperto di piccole lucine bianche... sembra un cielo stellato.
"Oddio! Come ha portato dentro quei ciliegi in fiore??? E soprattutto dove li ha trovati al mese di Agosto???!!" mi chiede Beth sbigottita.
Dei piccoli alberi di ciliegio fioriti erano sparsi per la chiesa, emanando una profonda sensazione di pace. Quella era stata la mia unica richiesta, volevo dei ciliegi, dei fiori di ciliegio, il resto lo avevano deciso Mary e la madre di Brian.
"Tesoro dobbiamo andare, altrimenti facciamo venire un infarto a qualcuno. Sono già tutti seduti, e credo che a minuti entrerà Brian e non porta bene vedere lo sposo prima della cerimonia!"
"Preferirei non vederlo affatto" mi trovo a sussurrare.
Eccomi nuovamente a guardare la mia immagine davanti allo specchio. Mi manca l'aria e il cuore batte a mille. Non sento le farfalle nello stomaco, ma uno stormo di uccelli impazziti! Sono completamente ghiacciata ma non riesco a fare a meno di sudare. E' davvero questo che si prova prima delle nozze? Sono in preda al panico, e Beth se ne è accorta già da un pezzo.
"Su, su cara, è ora di andare", nemmeno mi ero accorta che la madre di Brian e Mary erano entrate nella stanza. "Cos'è quella faccetta triste?? notti felici vi si preparano!!" e poi come al suo solito, come faceva con chiunque, mentre mi squadrava cominciava ad elencare tutti i pregi del suo piccolo, dolce, indifeso Brian.
Dio quanto mi irrita quella donna!!!
"Oh mio dio!!!Cos'è quell'oscenità!" Urla all'improvviso.
Ecco lo sapevo, mi sono macchiata, uccido Beth. Magari prima delle nozze, così non devo nemmeno andare alla cerimonia perché mi hanno messa dentro...
"Credevo fossimo d'accordo che ti facessi levare quel coso orribile dal polso!!!Poi chissà che cosa vorrà mai dire, insomma una signora per bene, non va in giro con dei TATUAGGI!" Odio la sua voce, e odio ancora di più il modo in cui sta additando il mio polso destro.
Beth mi guarda con sguardo triste, conosce bene il significato del mio tatuaggio. E anche Brian, ecco perché insisteva dovessi farmelo levare. Ma l'intreccio di quelle iniziali per me era tutto. Una J che si interseca ad una S tramite una C.
"Io non tolgo un bel niente!" mi trovo a dire a denti stretti.
Mentre la madre di Brian prova a intervenire, Mary la interrompe giustificando la mia risposta come frutto dell'agitazione per le nozze e con un sorriso fa uscire la "dolce signora" con la promessa di occuparsene nell'immediato.
Quando Mary esce dalla stanza, Beth sta ancora cercando di coprirmi le iniziali con del fondotinta ultra coprente, facendo molta attenzione a non macchiarmi l'abito. Più le iniziali svaniscono, più mi sento persa.
"Ok, non ce la faccio. Io li distraggo e tu scappi dalla porta che dà sul giardino laterale. Chiamo un taxi e ti fai portare a casa mia. Appena qui si calma la situazione ti raggiungo e pensiamo cosa fare!" dice Beth tutta d'un fiato. La mia dolce Beth, solo lei mi poteva capire.
"Sei un angelo, il mio angelo custode..."le dico tra le lacrime.
"Non io piccola, ma chi stiamo cercando di nascondere sotto 10 strati di trucco. Non sposare Brian, non lo ami. Non abbastanza. Credo che si possa amare follemente una sola persona nella propria vita e quella carta te la sei giocata parecchio tempo fa" dice tenendomi strette le mani.
"E' tutto così semplice sai. Amore... che cos'è l'amore? Riusciresti davvero a trovare parole in grado di descriverlo? Io no. Ma un nome sì. Il suo nome. Il primo amore non si scorda mai, vero? Il mio lo porto tatuato sulla pelle, e marchiato a fuoco nel mio cuore. Ma questo cambia qualcosa? Non cambia il passato. La vita è fatta di scelte. Noi abbiamo fatto le nostre e dobbiamo essere in grado di accettarne le conseguenze. Non c'è solo cuore, ma anche testa. Brian mi dà sicurezza e fiducia. Risponde ad ogni mia più piccola necessità. Si è occupato di me e della mia malinconia in questi ultimi anni e ha pazientato fino all'ultimo prima di provare a bussare alle porte del mio cuore." Dico con sguardo basso.
"C'era un tempo che odiavi tipi come lui, preferivi l'impulsività al raziocinio, preferivi essere stimolata, e non a mettere da parte le tue aspirazioni." Prova a dirmi disperatamente.
"Si, e questo a cosa mi ha portato??? A COSA????" sono sull'orlo di una crisi isterica.
No, mi devo calmare. DEVO CALMARMI.
"Lo sa che ti sposi oggi?" mi chiede mentre gioca con il mio anello di fidanzamento.
"Se vuoi sapere se l'ho invitato al matrimonio, la risposta è no, non ho invitato nessuno di loro, anche se ammetto che forse avere qualcuno di loro vicino mi avrebbe aiutato"
"A scappare?" mi dice sorridendo.
"Forse... comunque i suoi sono invitati, quindi credo che indirettamente lo sappia" dico abbassando lo sguardo.
"Non ti ha cercata?" chiede speranzosa.
Ci fissiamo per un attimo, e non c'è bisogno di dirci altro.

Mentre attraverso la navata centrale cerco di concentrarmi sul blu degli occhi di Brian e sul suo sorriso smagliante. Lui è lì, nel suo bel vestito grigio scuro, con la cravatta rosa pallido in tinta alla bellissima cascata di fiori che stringo tra le mani. Sembra un principe azzurro. Per un attimo ho l'impressione che dubbi e incertezze se ne stiano andando via.
Se siamo rimasti insieme per questi due anni, perché non per tutta la vita? Chiunque vorrebbe essere al mio posto. Finalmente riesco a sorridere, e il mio cuore ricomincia a battere ad un ritmo più umano.
Brian mi stringe le mani e mi fissa negli occhi e cerco di concentrarmi su di essi per tutta la cerimonia.
"Dunque, vuoi tu Brian Lucas Grey, prendere questa donna Cristine Angel Moon come tua legittima sposa, per amarla ed onorarla, nella buona e nella cattiva sorte, in salute e in malattia finché morte non vi separi?"
"Si, lo voglio" e mentre me lo dice mi infila la fede al dito. Non mi ero mai resa conto di quanto pesasse.
"E tu Cristine Angel Moon, vuoi prendere Brian Lucas Grey come tuo legittimo sposo, per amarlo ed onorarlo, nella buona e nella cattiva sorte, in salute e in malattia finché morte non vi separi?"
"Io.." il panico che mi riassale. La voce mi si strozza in gola, non riesco a parlare, non riesco a respirare.
"Io..." Brian continua a sorridermi, ma lo conosco abbastanza bene da capire che sta mascherando imbarazzo, paura forse?
Sento gli occhi di tutti fissi su di me, riesco a percepire Beth che ad un mio più piccolo cenno creerebbe un diversivo per farmi scappare, e i miei genitori che dalla prima fila mi guardano con un misti di angoscia e sollievo.
"Io, credo...", una semplice parola, due lettere, due semplici lettere. Non è difficile. Devo solo dire sì, e la mia vita sarà quella che molte donne sognano, tra agi e amore. Credo. Tiro un respiro profondo e mi preparo a sigillare un patto davanti a Dio che nemmeno un avvocato, potrà mai cancellare.
"Io, s..." Un rumore assordante proviene da fuori le porte della chiesa, un rombo che riconoscerei tra mille e una frenata, una brusca frenata.
Poi una luce, chiara e calda si fa strada nella chiesa. Le campane risuonano le 12 del mattino, il sole fuori è alto. Non riesco a vedere chi ha aperto il portone, i miei occhi, come quelli della maggior parte delle persone, abituati all'oscurità della chiesa, non riescono a mettere a fuoco nell'immediato.
"NON FARLO!" la voce, quella voce, la sua voce. Una serie di immagini come tanti flash mi cominciano a riempire la testa.
Tante immagini, troppe immagini.
"Shannon", sussurro.

E immobili restiamo fissi a guardarci.

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