Come una volta.

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Emma.
Erano passate ormai settimane da quando io e Simone eravamo tornati da Malta.
Tutto sembrava essere tornato alla normalità, con Fil andava tutto a gonfie vele e la zia era veramente felice di vederci allegri come prima. Con Simone era tornato tutto come una volta, eravamo più amici di prima. A mio malincuore, dovevo ammetterlo, la litigata ci aveva aiutato a rinforzare il nostro rapporto.

Mi trovavo al solito campetto di basket con il mio gruppo di amici, era l'ora di pausa per il pranzo nella mia scuola.
Fu una giornata stressante, a scuola avevo avuto ben 2 interrogazioni e una verifica.
Alla faccia di chi pensa che sia una cavolata studiare musica!

E: Devo proprio tornare a scuola ragazze, o farò tardi! - avvisai il gruppo.
Andai a salutare i ragazzi che stavano giocando, sperando di non ricevere qualche pallonata in faccia mentre attraversavo il campo.
S: Passo a prenderti dopo lezione - mi disse il biondo prima di stamparmi un bacio sulla guancia.
Annuii e gli sorrisi.
Raggiunsi Lauren che mi stava aspettando. Anche lei era sfinita dalla giornata, menomale che era venerdì!

L: Non volevo chiedertelo davanti alle altre, so quanto parlare dei tuoi problemi ti metta in imbarazzo - iniziò a parlare, non capivo dove volesse andare a parare - Hai deciso cosa fare con Keanu?
Sospirai.
Giusto, c'era anche lui a cui dovevo pensare!
Mi sembrava ingiusto continuare la nostra storia, pur sapendo bene che a nessuno dei due ormai importava come una volta.
Sembravamo due amici che si erano scordati l'uno dell'altra una volta che la distanza si era messa di mezzo.

Lui l'aveva sempre detto, dal momento nel quale gli avevo dato la bella notizia di essere stata presa, mi aveva avvisata.
Sono davvero felice per te, lo sai, sono orgoglioso e devi ricordati sempre quanto vali, ero certo che ti avrebbero presa. Mi aveva detto. Ma non voglio illuderti dicendo che la nostra storia funzionerà senza problemi, ci sono alte probabilità che accada il contrario. Mi si era spezzato il cuore nel sentirlo parlare in quella maniera, non ero ancora pronta ad accettare il fatto che tutto sarebbe cambiato.
Stavo rincorrendo il mio sogno, ero fiera di me stessa; ma provavo anche molta tristezza. Ero sempre stata una persona alla quale importava molto il contatto fisico con le persone, abbracciavo i miei amici di continuo ed era un vizio che non avrei mai perso. Come potevo immaginare di partire, lasciare tutto e tutti a Malta?
Sapevo che con Keanu non sarebbe stata facile, ma non mi sarei nemmeno mai immaginata che sarebbe cambiato tutto in così poco tempo. Non valevano davvero nulla gli anni che avevamo trascorso assieme?

Tornai alla realtà.
E: Cosa dovrei fare? - domandai retorica - È ovvio che è finita. Devo solo trovare il coraggio di accettarlo e parlarne con lui.

Era vero, questa volta era finita veramente.
Non avrei mai pensato che una persona così importante come lui, sarebbe uscita dalla mia vita senza che nemmeno me ne accorgessi.
Era ormai da anni il mio punto fisso, ma come già si era capito, tutta Malta era il punto fisso della mia vita. Tutto era cambiato da mesi.
Mia zia, Irama, Simone, Lauren e tutti gli altri miei amici erano diventati il mio punto fisso.

Lauren mi appoggiò una mano sulla spalla in segno di conforto, era una delle poche che riusciva a capirmi sempre.
Filippo non faceva altro che chiedermi perché non mi muovevo a mettere un punto a quella relazione, la verità era che non era così facile come poteva sembrare ad una persona all'esterno. Lauren provava a capirmi, se non ce la faceva mi supportava lo stesso, in qualsiasi momento.
Ero sicura che anche Keanu la pensasse come me.

Dopo le ultime ore passate in quell'inferno, aspettai con ansia Simone all'esterno del cancello.
Era in ritardo, come sempre.

Nel frattempo pensai ad un compito che ci aveva dato il professore di canto.
Per lunedì avrei dovuto preparare una canzone, obbligatoriamente italiana, sistemando anche l'arrangiamento e suonandola. Sicuramente l'avrei suonata al pianoforte, ma non avevo idea di che canzone utilizzare.
Non conoscevo molte canzoni italiane, conoscevo solo dei tormentoni estivi molto famosi, i quali non mi sembravano per niente appropriati.

S: Sali in macchina o resti imbambolata al freddo? - la sua voce dolce mi riportò all realtà.
Salii in macchina salutandolo con un bacio sulla guancia.
Abbassai la musica dello stereo per potergli parlare più facilmente.
E: Dove andiamo? - chiesi curiosa, ancora non mi aveva rilevato i suoi piani, gli piaceva sempre fare il misterioso.
S: In uno dei miei posti preferiti - confessò - Sentiti onorata Emmì!

Parlammo del più e del meno. Gli raccontai del compito che aveva assegnato il professore poco prima, speranzosa che potesse darmi qualche consiglio.
S: Non saprei proprio - mi confessò, abbattendo ogni mia speranza - Conosco molte canzoni italiane, ovviamente, ma non me ne viene in mente nemmeno una che potresti cantare.

Restammo in macchina ancora un po' prima di arrivare in un posto dove non ero mai stata fino a quel momento.
S: Questo è il Pincio - mi disse vedendomi confusa - Dai, andiamo.
Facemmo una lunga camminata prima di arrivare ad una terrazza. Si erano fatte le cinque e mezza ed eravamo nel mezzo del tramonto.
Ci fermammo ad ammirare il paesaggio.

E: Woah! - furono le uniche parole che mi uscirono dalla bocca.
Ero letteralmente pietrificata, non avevo mai visto nulla di più bello.
Da lassù potevo vedere tutto il paesaggio bellissimo di Roma. Vedevo Piazza del Popolo, la cupola di San Pietro, il Quirinale, il Monte Mario...
E: Grazie Simo - gli rivolsi un sorriso sincero. Mi rispose con una faccia interrogativa - Per avermi portato qui - continuai - Non ho mai visto nulla di più bello.

Biondo.
Ero al settimo cielo nel vedere Emma così felice e rilassata.
Il suo viso era illuminato dal tramonto, i suoi occhi luccicavano nel vedere il paesaggio. Non era mai stata così bella.

Anche quella volta mi obbligò a fare una foto. Emma era appassionata di fotografie, ne faceva sempre tantissime. Diceva che non c'era modo più bello per immortalare un momento.
Tutto resta impresso nella testa e nel cuore, ma spesso ci si dimentica delle immagini, dei colori, dell'atmosfera dei ricordi. Le foto riportano tutto alla luce.

Chiese ad un passante di farci una foto, dandogli il suo telefono.
Tornò da me e mi abbracciò il busto, appoggiando il suo viso vicino alla mia spalla. Le cinsi la vita portandola più vicino a me, sicuramente avevo un sorriso da ebete.
Emma sembrava non ricordare più la nostra conversazione a Malta, ma io la ricordavo fin troppo bene. Ero sicuro di ciò che provavo, ma ancora più sicuro di quello che provava lei e che ancora non era riuscita ad ammettere.
Non volevo farle pressioni, ma cercavo di starle il più accanto possibile.

E: È bellissima - disse Emma facendomi vedere la foto.
Di bello vedevo solo lei ed il tramonto alle nostre spalle. La mia bellissima Roma e la mia maltese speciale.
S: Ho una faccia da rincoglionito, che dici! - scherzai.
E: Sei bellissimo - mi disse sincera, posandomi una mano sulla guancia e continuando a sorridermi.
Avrei tanto voluto baciarla, ma non potevo fare un solo errore o l'avrei persa una volta per tutte.

Emma.
Passai un pomeriggio fantastico con Simone. Ogni momento che passavo con lui era speciale, ma quel giorno fu diverso.
Avevamo riso tutto il tempo, fatto un aperitivo e mi aveva anche aiutato a liberare la mente.
Non c'era più la mancanza di casa, non c'erano più i problemi con Keanu, non c'era più lo stress scolastico. C'eravamo solo io e lui, Emma e Simone.

Ormai si era fatto buio ed era abbastanza tardi. Una volta tornata a casa avrei mangiato, fatto una doccia e mi sarei sicuramente messa nel mio letto a guardare la TV. Ero troppo stanca per uscire.
Mentre guardavo fuori dal finestrino della macchina, la melodia di una canzone catturò la mia attenzione.

A un passo dal possibile, a un passo da te - la voce dolce di una cantante.
Paura di decidere, paura di me. Di tutto quello che non so, di tutto quello che non ho - continuò la canzone.
Rimasi paralizzata. Quella canzone era fantastica.
Immediatamente capii che era la canzone che avrei presentato a scuola.
Eppure sentire, nei sogni in fondo a un pianto. Nei giorni di silenzio c'è un senso di te - si concluse la canzone.

Non so perché, ma quella canzone la sentivo davvero mia.

Ciao ragaaa!
Come promesso ecco il capitolo, spero vi piaccia nonostante sia passato più di un anno, mamma mia non me ne sono nemmeno resa conto!
Non so dirvi un giorno preciso nel quale posterò, ma appena scriverò un capitolo lo pubblicherò la sera!
Se volete spargere la voce che sono tornata mi farebbe piacere. Lasciate anche una stellina e un commento se vi fa piacere, un bacio ❤️
Ambra

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