Biondo.
Questa volta ero veramente convinto di voler aiutare Emma. Mi ero reso conto che, forse, ero stato troppo duro con lei. Stare lontano dalla propria famiglia e lasciare i propri amici ed il ragazzo non dev'essere facile. Ancor meno se vai in un paese del quale non parli la lingua perfettamente ed io ero disposto ad essere suo amico.Come previsto, per le undici e mezza mi recai fuori da casa sua e lei fu puntuale, non me lo sarei mai aspettato!
S: Dove vuoi andare? - domandai non sapendo cosa farle vedere
E: Sei tu la guida! - rise.
S: Seguimi.Inizialmente la portai alla fontana di Trevi dove non perse tempo a fare numerose foto.
Sembrava una bambina, era veramente tanto allegra e felice di poter visitare quella che ritenevo la città più bella d'Italia.S: Vuoi una foto? - chiesi vedendo il modo buffo in cui cercava di farsi un selfie riprendendo tutta la fontana, un tentativo che ovviamente fallí.
E: Sì grazie! - rispose con un sorriso.
Le scattai la foto e, come mi aspettavo, venne benissimo. Era veramente una ragazza fotogenica ma era indubbiamente bellissima anche dal vivo.
Le proposi di proseguire la nostra "visita", ma mi fermò afferrandomi un braccio.
E: Simo aspetta! Facciamo una foto assieme mentre lanciamo una momenta!
Sembrava una bambina, era super esaltata.
S: Ma ci credi davvero? - chiesi divertito.
E: No, ma è una tradizione!
Fermai un passante, estrassi due monete e la foto venne altrettanto bene.Le feci visitare altre piazze per poi portarla al Colosseo che era indubbiamente il posto più bello di Roma.
E: Dove andiamo? - la sua curiosità si faceva sempre più sentire.
S: Nel luogo più bello.
E: il Colosseo?
Ebbene sì, Emma, il Colosseo.
S: Aspetta e vedrai - decisi di lasciarla nel dubbio.Fortunatamente non distavamo tanto dal Colosseo, anzi. Ci mettemmo più tempo ad andare alla fontana.
Appena lo vide si immobilizzò.
E: Oh my God!
Davanti alla sua espressione incredula non riuscii proprio a non farmi sfuggire una risata ed ecco che mi beccai una leggera sberla.
E: Non ridere! - disse cercando di trattenere le risate.
S: Ma se ridi anche tu!
E: Dai, fammi una foto.
Presi il suo telefono e aspettai che si sistemasse i capelli, anche se non aveva di certo bisogno di una ritoccata perché sapeva essere perfetta anche con i capelli arruffati dal vento.
Si mise in posa e scattai qualche foto.
Lei ne fu talmente soddisfatta che non perse tempo a pubblicarla nelle sue instagram stories con la scritta "I really love you, Rome!".
S: Che dici se andassimo a mangiare? - chiesi affamato.
Lei acconsentì e le proposi di mangiare una pizza che non era di certo la pizza migliore d'Italia, ma non mi andava di portarla in luoghi lussuosi.Nel pomeriggio mi pregò di portarla in qualche negozio e, nonostante i miei ripetuti no, alla fine accettai a patto che non mi avrebbe portato in tutti i negozi.
E: No Blondie, ti porto in tutti tranne uno! - disse felice.
Io ero tutto tranne che felice di portarla ovunque, non ne avevo la minima voglia; in più Roma la conoscevo a memoria ed il patto era di fargliela vedere, non seguirla mentre spendeva i suoi soldi.
Nonostante questo non riuscii a non ridere a causa del soprannome che utilizzò.Era incredibile come in ogni negozio trovava almeno qualcosa da provare e la sua frase era sempre la stessa: come mi sta?
Io le rispondevo sempre che stava bene perché era così, Emma indubbiamente era bellissima e chiunque l'avrebbe riconosciuto.
Non sempre comprava ciò che indossava perché altrimenti avrebbe veramente svuotato ogni negozio.Emma.
Il pomeriggio stava andando molto bene e, sinceramente, non mi aspettavo di poter trovare un amico in lui.
Ovviamente non lo potevo definire ancora mio amico, ma inizia a capire che andavamo più d'accordo di quanto mi aspettassi.Improvvisamente mi chiamò Keanu e fui felice di poterlo sentire, così, risposi con piacere affiancata dal biondo.
E: Ciao amore! - lo salutai entusiasta.
K: Ciao Emzi, dove sei?
La sua domanda mi agitò un po'. Perché mi stava chiedendo dov'ero? Mi deluse il fatto che iniziò a farmi l'interrogatorio senza nemmeno chiedermi come stavo.
E: In giro per Roma, perché? - chiesi disinvolta.
K: Ho visto le tue storie, si può sapere con chi sei?
Il suo atteggiamento cominciò veramente a farmi incazzare, non si era mai comportato così prima.
E: Con un amico, che succede? - risposi diretta.
K: Io sono qui a Malta, da solo - calcò bene l'ultima parte - E tu già pensi a stare con altri ragazzi?
A quest'affermazione era impossibile non rispondergli male. L'ho sempre rispettato ma stava veramente esagerando.
E: Keanu qui devo farmi una vita e non posso passarla da sola. Se un amico accetta di farmi vedere la città non significa che c'è qualcosa con lui, sei abbastanza maturo per capirlo! - alzai leggermente la voce.
O almeno lo pensavo.
Andai avanti tanti minuti a litigare con lui e ad un certo punto non ne potevo veramente più, non volevo farmi rovinare il pomeriggio.
E: Richiamami quando ti calmi - dissi senza pensarci due volte e chiusi la chiamata.
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Solo amici > biemma♡
FanfictionEmma Muscat, intraprendente e determinata, si trasferisce dalla zia a Roma per frequentare una prestigiosa scuola di musica, lasciando la famiglia, gli amici ed il ragazzo nella sua piccola isola. Simone Baldasseroni, dolce e protettivo con chi ama...