Emma.
Era già arrivato il lunedì mattina e quel giorno non ebbi affatto un buon risveglio.
Quando allungai la mano in modo da afferrare il telefono e spegnere quella dannata sveglia che mi stava dando un fastidio allucinante, vidi anche un messaggio strano, ambiguo.
Era da parte di un numero che non avevo salvato in rubrica e il messaggio era una semplice immagine.
Prima di caricare l'immagine guardai la foto profilo di questa persona. Era una ragazza mora, con i capelli non molto lunghi, una pelle ambrata e degli occhi neri come la pece. Io non la conoscevo.Prima che potessi caricare l'immagine mi arrivò un altro messaggio: Sei ancora convinta che Biondo sia la persona giusta?
Biondo? Stava parlando di Simone?
La persona giusta? In che senso?
Decisi così di guardare l'immagine che rappresentava una chat, probabilmente tra questa ragazza e un ragazzo, il quale capii fosse proprio il Simone che conoscevo io vista la sua foto profilo.Com'è questa Emma? - chiese la ragazza.
Non la sopporto già più - rispose Simone, questa fu solo la prima pugnalata.
Ma Filippo vuole davvero farla entrare nella vostra compagnia? - proseguí lei.
L'ha già fatto, ormai è poco più di una settimana che esce con noi - disse secco lui, e via con un'altra bastonata.Io avevo avuto problemi con Simone la seconda sera, la stessa sera in cui ebbi problemi con tutti. Dopo quel giorno legai subito con lui.
Dire che quello mi fece male era una barzelletta, mi provocò un dolore inspiegabile a parole.
Questo spiega che dopo una settimana lui non aveva ancora cambiato idea su di me, ma mi stava sempre accanto.
Era finto, falso.
Non mi voleva veramente bene.
Non mi vuole realmente bene.Sentii un forte pizzico agli occhi e in pochissimo iniziai a vedere sfocato, segno che erano ormai pieni di lacrime.
Posando la schiena alla tastiera del letto alzai lo sguardo al soffitto, cercando di tenere quelle lacrime all'interno delle mie sfere color verde smeraldo ed impedirgli di rigarmi il volto.
Sentii nuovamente il mio telefono vibrare, era sempre lei.Da 346******2:
Non dici nulla, Emmina?Risposi immediatamente.
A 346******2:
Chi sei?La sua risposta fu schietta e priva dell'informazione che gli avevo richiesto: non ti deve importare.
Decisi di ignorarla.
Non potevo credere ad una persona che non conoscevo nemmeno.
Dovevo parlarne con lui.
Mi alzai dal letto afferrando la prima cosa che trovai tra le mani: una tuta dell'adidas.
Andai in bagno e mi sciacquai la faccia, lavandomi successivamente i denti.
Raccolsi i capelli in una coda improvvisata, misi le scarpe e uscii velocemente.
In quel momento l'ultima cosa di cui mi importava era del mio aspetto fisico.Arrivai subito a casa di Simone e bussai impazientemente alla porta.
Nessuno aprí, sembrava deserta.
Bussai ancora, ancora e ancora.
Mi fermai solo quando sentii la serratura scattare e quando mi aprí la porta con solo addosso un asciugamano alla vita e ancora il dorso bagnato imprecai mentalmente.
Era mio amico, se così potevo ancora definirlo, ma era anche un bel ragazzo e non potevo fare finta di nulla ritrovandomelo davanti mezzo nudo mentre si tamponava i capelli platino con un asciugamano.S: Che ci fai qui a quest'ora? - mi chiese senza nemmeno salutarmi.
E: Io mi chiedo perché tu ti sia comportato così di merda con me, invece - risposi entrando e chiudendomi la porta alle spalle.
S: Senti, non fare una delle tue solite sfuriate senza senso e parla chiaro - mi avvertí non capendo la situazione.
E: Perché diavolo ti sei finto mio amico? Eh Simone? Perché? - dissi cercando di mantenere la calma posando le braccia sotto ai miei seni.
S: Ma di che cazzo stai parlando? - domandò facendo finta di nulla.
E: Sto parlando di questo!
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Solo amici > biemma♡
FanficEmma Muscat, intraprendente e determinata, si trasferisce dalla zia a Roma per frequentare una prestigiosa scuola di musica, lasciando la famiglia, gli amici ed il ragazzo nella sua piccola isola. Simone Baldasseroni, dolce e protettivo con chi ama...