"Non sai mentirmi"

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Emma.
Feci fare un giro per Roma a Keanu, anche se, in realtà, non sembrava così felice di visitarla. Diceva che era venuto per stare con me e non per camminare avanti e indietro per la città. Qualsiasi persona desidera visitare Roma e lui si lamentava, che tipo strano!

La sera, inizialmente, volevo farlo uscire con me, Filippo e i nostri amici, ma si è rifiutato di fare anche questo poiché non conosce la lingua. O almeno, lui ha detto così, ma avevo ovviamente capito che ci fosse altro.
Così decidemmo di restare in casa.

La cena fu altrettanto strana.
Solitamente quando il ragazzo di tua figlia, perché ormai mia zia mi considerava come una figlia, viene a casa tua non si perde tempo a scambiare due chiacchiere e a chiedere qualcosa di lui. Noi eravamo stati in completo silenzio, eccetto qualche frase che ci eravamo scambiati io, mio cugino e mia zia.
Keanu era sempre stato un tipo chiuso, anche a casa non parlava molto, ma qualche parola in più la spiaccicava.
Se invece mia zia le chiedeva qualcosa, sforzandosi anche di parlare in inglese, lui rispondeva con dei monosillabi o un sorriso.
Senz'altro mia zia ha pazienza, io ti avrei sbattuto fuori casa!

Mentre il mio ragazzo era in bagno a lavarsi, approfittai per parlare un po' con Filippo prima che uscisse.
E: Fil, Fil! Aspetta! - lo fermai mentre stava varcando la porta di casa.
F: Ehi Emmina!
E: C'è anche Simone stasera?
F: Sì, perché? - chiese curioso.
E: Perché stamattina era incazzato non so per quale strano motivo, digli di rispondermi per favore, mi sta completamente ignorando - lo pregai.
F: Va bene Emma, ci vediamo più tardi - disse afferrandomi il viso e posandomi un bacio sulla fronte.
Lo salutai e mi sdraiai sul divano.

Incerta su una possibile conseguenza inviai ormai quello che era il mio terzo messaggio a Simone.

A Simo:
Hi Simo, ho fatto qualcosa di sbagliato? Ora inizio veramente a preoccuparmi.

Fissai la chat per i minuti successivi che sembravano interminabili e vidi che lui visualizzò, ma ancora non rispose.
Mi comparve un sorriso quando al posto di quel online comparve uno sta scrivendo. Le mie speranze purtroppo scomparirono subito perché smise di scrivere per poi uscire da whatsapp.
Ma che diavolo ti ho fatto di male?

La sera guardai un film con Keanu e mi raccontò un po' di come si stavano volgendo le cose a Malta.
Diceva che i nostri amici erano felici che lui sarebbe venuto a trovarmi, ma che quando ha offerto loro di venire assieme a lui, loro si sono rifiutati.
Da quando mi sono trasferita a Roma, eccetto i primi giorni, ho smesso di parlare con i miei amici. Persino con la mia migliore amica.
Mi sento quasi più legata alle ragazze che ho conosciuto qui, ovvero Nicole, Carmen e Lauren, rispetto che con lei.
Mi mancava tanto, veramente moltissimo, ma non eravamo riuscite a rimanere in contatto in un mese e, se si era rifiutata di venire, probabilmente avevo perso pure il sentimento di amicizia che provava nei miei confronti.

Quella sera non andammo a dormire tardi, mi accoccolai a lui nel letto e lo sentii addormentarsi subito. Era sempre stato così, appena toccava il materasso crollava nelle braccia di Morfeo e servivano i cannoni per svegliarlo la mattina.
Nonostante lui non avesse problemi a dormire io ne avevo, eccome se ne avevo.

Pensavo a Simone, al fatto che mi ignorava e che era incazzato con me. Pensavo a qualsiasi cosa io avessi potuto aver fatto di sbagliato ma nella mia testa c'era il vuoto più totale.
Decisi di scendere a prendere un bicchiere d'acqua con la speranza di distrarmi un pochino e vidi che Filippo era tornato e si trovava proprio sul divano.
F: Che ci fai sveglia? Pensavo fossi col tuo tipo - mi domandò.
E: Si è addormentato, ma la mia testa sembra non voglia dormire - dissi afferrando il bicchiere dalla mensola.
F: Mi ha detto che ti avrebbe risposto - mi spiegò capendo che si trattava di Simone.
E: A quanto pare si è dimenticato.

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