Emma.
Le due settimane seguenti passarono monotone come sempre.
In giornata andavo a scuola e qualche volta riuscivo a beccare Nicole e Carmen durante il tempo libero che avevo tra il pranzo e le lezioni pomeridiane.
Quando tornavo da scuola studiavo e la sera, se avevo tempo, uscivo a fare un giro con Lori, con Lauren o con la mia cerchia di amici.Era già giunto il sabato sera e io sarei uscita con il mio gruppo, saremo andati in un locale.
Quella sera decisi di portare con me Lauren e Lori.
Lauren conosceva già Simone e Filippo poiché alle scuole medie erano nella stessa sezione, ma non usciva con loro da tempo.
Lori aveva conosciuto Filippo e Simone il giorno in cui eravamo andati a mangiare fuori.
Entrambi avrebbero conosciuto le stesse persone, ero sicura che si sarebbero trovati bene e che sarebbero stati accettati senza problemi visto il loro bellissimo carattere.
Lauren era una pazza, ma mi capiva sempre, riusciva a farmi ridere anche quando qualcosa andava male perché sdrammatizzava sempre tutto nel modo più divertente possibile.
Lori stava diventando sempre più importante e si era impadronito del mio cuore, come lei d'altronde.In realtà mi trovavo bene con tutti e questo mi stupì visto il modo in cui avevo interagito con loro le prime sere.
Mi ricordo ancora benissimo della litigata con Carmen e Nicole, quando mi sfogai con Simone le definii due vipere, ma al contrario avevano un cuore d'oro. Erano come sorelle ormai.
A proposito di Simone, anche lui era una persona veramente meravigliosa. A primo impatto mi sembrò il solito sbruffone ma devo ammettere che mi ricredetti quasi subito.
Spesso era aggressivo, spesso aveva un carattere veramente freddo ma era anche dolce. L'unico suo difetto era che era veramente troppo protettivo, mi proteggeva come se fossi sua sorella e avessi il cuore spezzato. Conoscendo il mio lato sensibile non voleva permettere a nessuno di avvicinarsi troppo per paura che fossi ferita, si preoccupava di ogni minima cosa e, anche se era eccessivo, da una parte amavo questo lato di lui ogni giorno di più. Sapeva volermi bene e questo mi bastava, altroché se mi bastava.Keanu lo sentii il giorno dopo che lo salutai, stemmo un'ora al telefono, ma dopo quella chiamata il nulla più totale. Nemmeno un messaggio da parte di entrambi.
Io non volevo cercare lui.
Lui non voleva cercare me.
O almeno pensavo.Simone si divertiva sempre a prenderlo in giro dicendo che i suoi capelli avevano un colore strano e che sembrava una carota vivente o altre scemenze simili. A primo impatto ridevo, ma poi lo zittivo siccome mi sentivo in colpa.
Dire che Simone lo odiava era dire poco.
Lo odiava perché riteneva che non mi dasse la giusta importanza e che non sapesse amarmi come era giusto fare.
Lo odiava per i suoi modi da ragazzo snob che aveva.
Lo odiava perché era cambiato da quando io ero arrivata in Italia, non era più il ragazzo geloso di prima, ora semplicemente se ne fregava e Simone sosteneva che fosse proprio quello il primo problema. Diceva che un ragazzo non poteva essere così bipolare e che se la propria ragazza non si fa sentire dovrebbe farsele due domande. Sosteneva anche che lui sarebbe morto di gelosia ad avere una ragazza così lontano e vicina ad altri ragazzi perché, effettivamente, io passavo molto del mio tempo con lui e Lori, però erano solo miei amici.Uscii di casa alle dieci e salii in macchina con Lori, io e lui andammo sotto casa di Lauren e arrivammo al locale per le dieci e mezza dove iniziai subito a bere qualche drink.
Quando ci incontrammo con gli altri li presentai ma tutti sembravano già piuttosto brilli per concentrarsi su chi avessero davanti.Ci trovavamo in un locale piccolino, con dei tavoli dove potevi sederti e bere qualcosa, chiacchierare. C'era una piccola terrazza dove potevi ammirare la vista di Roma, fumare una sigaretta o semplicemente prendere un po' di aria fresca. Cosa che capii fosse necessaria quando l'alcool mi andò alla testa ed iniziai a pensare a tutto quello che era successo con Keanu. Sentivo l'aria farsi sempre più fitta, mi stava soffocando e presi per un braccio Simone uscendo dal locale per recarmi proprio in quel piccolo terrazzo. Ormai lui era il mio punto di sfogo, era proprio lui a cui dicevo tutto.
S: Ehi Emma, rallenta! - si lamentò mentre lo trascinavo - Ehi, guardami! - disse afferrandomi il viso una volta arrivati all'aperto - Che succede?
E: Non lo so, mi manca l'aria.
S: Hai bevuto troppo - affermò come se fosse mio padre.
E: Quando la smetterai di comportarti da fratello maggiore e preoccuparti come se stessi per morire? - dissi ridendo.
Come già ho detto Simone era diventato tanto protettivo nei miei confronti.
S: Ehi! Guarda che sono il primo che ama bere, anche se preferisco fumare.
Mi misi a ridere, come sempre riusciva a sdrammatizzare tutto.E: Con Keanu non funziona più - dissi dopo un lungo silenzio, avevo bisogno di buttare fuori tutto e appena pronunciai queste parole lui si girò stupito verso di me - Non parliamo da quando è tornato a Malta, Simo. Inizio a chiedermi se abbia ancora senso andare avanti. Io non lo cerco e lui non mi cerca. E la cosa preoccupante è che entrambi stiamo bene così. Non gli importo più, non valgo più niente per lui.
S: Questa cosa ti fa male? - chiese posandomi un braccio attorno alla vita e accarezzandola.
E: Il giusto, non tanto. Dopo tutto quello che gli ho fatto dovrei sentirmi una merda ma ormai ci ho fatto l'abitudine - ammisi.
S: Guarda che non gli hai fatto proprio nulla - affermò serio.
E: Simone, so quello che ho fatto non c'è bisogno che tu lo nasconda. O ti devo forse ricordare che stavo per finire a letto con te? - gli dissi alzando un sopracciglio - Non gliel'ho mai confessato e dopo quello ho iniziato a raccontargli bugie a raffica. In più lui non sembra nemmeno più quello di una volta, non è più nemmeno geloso.
S: Quello, però, ti dava fastidio quello, quindi dovresti soltanto esserne felice - ridacchiò.
E: Ovvio che mi dava fastidio perché esagerava, ma senza un minimo di gelosia significa che non ha più nemmeno paura che io possa rimpiazzarlo. Sono sempre a casa tua Simone, so che non facciamo nulla di male ma io morirei dentro se sapessi che lui passa ogni giorno con un'amica. Se non sono con te sono con Lori, lui dovrebbe essere tranquillo quando sono con le ragazze ed ultimamente non ci sto
mai.
S: Emma sta parlando l'alcol. Devi pensarci da sobria non arrivare a conclusioni affrettate - mi consigliò.
E: No Simo, io non ne posso più, dentro mi sento esplodere non posso andare avanti così! - gli urlai contro.
S: Okay, ma ora calmati, cos'è tutta 'sta agitazione improvvisa? - scherzò mentre estraeva una sigaretta dal pacchetto di Marlboro.
Ironia che in quel momento non colsi. Quando bevevo ero troppo lunatica e lo ero ancora di più se l'alcool mi saliva male, perché se era così non facevo altro che pensare a tutti i problemi che avevo.E: Ma si può sapere cosa ridi a fare? Io ti racconto che sto male e tu mi prendi in giro?
S: Emma calmati, non ho detto nulla di male. Che cazzo hai? - sbottò.
E: Cos'ho? Non prendi mai nulla sul serio. Ma che razza di amico sei?
Afferrai la giacca che nel frattempo avevo appoggiato sul davanzale ed entrai nel locale per uscire subito dopo dall'entrata principale.
Sentii i suoi passi svelti dietro di me fino a quando non si fermò con gli altri ragazzi.
Cosa ti aspettavi Emma? Che ti seguisse?Biondo.
F: Ma che le hai fatto bro?
S: Ma niente! Si è presa male, lo sai com'è - dissi con nonchalance sedendomi sulla poltroncina vuota.
La: Vai da lei - ordinò la mia vecchia amica.
S: Non ci penso minimamente, oggi non sono in vena di assecondarla.
La riccia roteò gli occhi ma non si arrese, cercò di convincermi ma non c'era nulla da fare. Avrei parato ad Emma quando si sarebbe calmata. Durante la settimana aveva avuto numerose sfuriate e, essendo quasi sempre con me, se la prendeva proprio con il sottoscritto. Una volta era arrivata al punto di lanciarmi dei cuscini addosso e mi ci vollero ore per fermarla.Avevo bisogno di tempo anche per me.
Ad Emma volevo un bene dell'anima, ma era anche il mio punto debole. Avrei ammazzato chiunque l'avesse toccata e da quando era entrata nella mia vita avevo pensato solo a lei, a farla stare bene e a trattarla come una principessa, l'avevo aiutata ad integrarsi, le avevo asciugato le lacrime quando stava male e le avevo strappato numerosi sorrisi. Era arrivato il momento di staccare la spina almeno per una sera.Ciao raga, scusate l'assenza ma come avevo detto ero a Dublino in vacanza studio e volevo godermela. È stato veramente bellissimo, spero che anche voi facciate delle esperienze simili!
Spero vi piaccia il capitolo, se si lasciate una stella💫
Grazie per tutto, anche per le 5mila letture, vi voglio bene❤️
Ambra
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Solo amici > biemma♡
FanfictionEmma Muscat, intraprendente e determinata, si trasferisce dalla zia a Roma per frequentare una prestigiosa scuola di musica, lasciando la famiglia, gli amici ed il ragazzo nella sua piccola isola. Simone Baldasseroni, dolce e protettivo con chi ama...