Recuperare il tempo.

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Biondo.
La mattina mi sveglia con accanto ancora Emma che dormiva, non era bollente come la sera precedente ma sembrava che avesse bisogno di riposare e decisi di lasciarglielo fare.

Verso le 9 andai in bagno per rinfrescarmi il
viso e poi scesi in cucina.
Incontrai la zia di Emma, nonché mamma di Filippo.
X: Ciao Simone, non sapevo fossi rimasto qui - disse
S: Buongiorno, spero non sia un problema. Emma aveva la febbre e il suo umore non era alle stelle - risposi un po' imbarazzato.
X: Ma che Simone! Sei un secondo figlio per me, lo sai. Menomale che ci sei tu! Filippo non vuole darsi una regolata - disse finendo di pulire la tazzina appena utilizzata.
S: Mi spiace che faccia così.
X: Voi siete tanto amici, potresti parlarci tu e magari capirebbe.
S: Irama non ascolta nemmeno me ultimamente, è incazzato - tagliai corto il discorso, era alquanto imbarazzante sapere che lei fosse a conoscenza del motivo della discussione.
X: Mi spiace Simone, io vado al lavoro e Filippo è fuori; anche lui per lavorare, sai che oggi è il suo giorno. Se Emma peggiora chiamami senza pensarci due volte e non lasciarla sola, mi fido - mi raccomandò prima di uscire.

Preparai una colazione veloce ad Emma.
Le scaldai una brioche liscia e le preparai un cappuccino. Proprio in quel momento vidi Emma uscire dalla camera e poi scendere le scale.
E: Good morning Blondie - disse sbadigliando.
S: Come stai? - domandai premuroso.
E: Meglio, potevi svegliarmi.
S: Sembrava che tu volessi riposare.
E: Mi preparo qualcosa - disse dirigendosi ai fornelli.
S: In realtà questa è per te - le indicai la colazione.
E: Ah, grazie Simo. Specialmente per la brioche, è la mia preferita - ridacchiò.
S: Lo so.
Mi sorrise dolcemente per poi sedersi a mangiare, io preparai una spremuta d'arancia per me dato che non avevo ancora fatto colazione.

E: Che ti ha detto Filippo stamattina? - chiese di punto in bianco.
S: Non l'ho ancora visto. Il lunedì lavora, sai che ha un lavoro part-time e fa il lunedì e il giovedì.
E: Giusto, hai ragione.
S: E sinceramente può dire quello che vuole, non stiamo facendo nulla di male io e te.
Lei annuì convinta e poi andò a farsi una doccia.
La avvisai che sarei andato due secondi a casa per poi tornare subito: mi ero solo sciacquato la faccia e preferivo darmi una rinfrescata generale e lavarmi i denti.

Dopo essermi lavato indossai altri vestiti e tornai subito da lei, la quale era appena uscita dalla doccia.

E: Che facciamo? - chiese una volta pronta - Non mi va di uscire, non sono ancora al top.
S: Decidi tu babe!
E: Va bene un film?
S: Certo, finché non mi fai dormire - scherzai.
Scelse un film, mi disse che era un film drama, ma anche d'azione.
Appena sentii la parola drama capii subito che non mi sarebbe piaciuto, ma la accontentai.

Fortunatamente il divano di casa di Irama era abbastanza spazioso da poterci stare tranquillamente tutti e due.
Mi sdraiai all'esterno, posando la schiena sul materasso mentre lei si sdraiò accanto a me posando il suo viso sul suo petto e coprendomi gli addominali con il suo braccio. Istintivamente la mia mano sinistra andò sulla sua schiena, accarezzandola dolcemente.
S: Se è noioso giuro che ti lascio qui da sola - scherzai.
E: Sei sempre simpatico eh! Hai detto tu che potevo scegliere!
S: La prossima volta lo sceglierò io - la avvertii.
E: la prossima volta? - chiese non capendo.
S: A meno che tu non voglia sbarazzarti di me - dissi ridendo.
E: No, are you crazy? - disse con gli occhi sbarrati - Mi piace stare con te - proseguì poi dolcemente guardandomi negli occhi.
S: A me no - scherzai.
E: Sì... e io ci dovrei credere? Comunque dobbiamo recuperare il tempo perso Biondino - mi schioccò un bacio sulla guancia prima di riposizionarsi nella stessa posizione di prima.

Il film cominciò e penso di non averlo retto nemmeno mezz'ora.
Gli occhi si erano fatti sempre più pesanti e poco dopo ero caduto in un sonno profondo.
Non so quanto tempo dopo iniziai a sentire qualcuno che mi scuoteva e sobbalzai dallo spavento. Sentii la indiscutibile risata di Emma appena mi svegliai.
Sono davvero così tanto buffo?

S: Ma sei pazza?
E: Stavi russando - disse seria.
S: Io non russo - la corressi.
E: Un po' sì. Vabbè Simo se non ti piace lo cambiamo.
La sentii alzarsi e la fermai subito riportandola accanto a me.
Le dissi di stare tranquilla e che se a lei sarebbe piaciuto, a me sarebbe andato bene.
Tornammo a vedere il film ma anche questa volta mi addormentai.
A me piacciono quasi tutti i film, lo giuro. Ma i drama proprio no!

Emma.
Simone dormiva da ore e il film era ormai finito.
Prima di svegliarlo restai qualche minuto ad osservarlo mentre gli accarezzavo dolcemente il petto disegnando dei piccoli cerchi con il mio dito.
Era così bello vederlo dormire. Sembrava non dormisse da secoli ed era così calmo, dolce. Ad ogni respiro russava leggermente e questo mi fece spuntare un sorriso, non so perché ma mi trasmetteva felicità.
Iniziai a pensare che forse stanotte non aveva dormito bene a causa mia e un po' mi sentii in colpa.

Poco dopo lo svegliai.
E: Sei proprio di grande compagnia Baldasseroni! - scherzai - E comunque hai russato, ancora!
S: Ti ripeto che io non russo.
E: E io ti dico di sì - risi.
S: Dillo un'altra volta se hai il coraggio - mi sfidò.
E di cosa dovrei avere paura, Biondino?
E: Tu russi - dissi scandendo bene le parole.
Improvvisamente sentii le mani di lui sopra tutto il mio corpo iniziare a farmi il solletico.
Non so nemmeno come ha fatto a capovolgere la situazione così in fretta. Si trovava sopra di me e io continuavo a ridere come una matta sentendo il respiro farsi sempre più corto.
Urlavo, mi dimenavo, cercavo di farlo spostare ma non ci riuscivo. Era molto più pesante e grosso di me e le sue mani avevano una forte presa sul mio corpo.
Ad un certo punto mi diede ascolto e mi lasciò stare.
Finilly!
E: Oh my god! Tregua! - dissi ansimando e porgendogli la mano che mi strinse subito dopo.

Nel mezzo delle nostre continue ed incessabili risate sentii la serratura della porta e poco dopo essa si aprì rivelando Filippo, il quale entrò sorpreso da vedere ancora Simone lì.
O forse era sorpreso a vederci così divertiti assieme.
Anzi, magari era incazzato, ecco cos'era.
Che novità!
Appena lo vedemmo le nostre risate cessarono senza un motivo preciso.
Lui lasciò il cappotto e le scarpe in salotto per poi salire in camera sua senza dire una parola, ovviamente!
Lo guardai malinconica, mi mancava veramente mio cugino nonché grande amico.

S: Ehi, vedrai che si sistemerà tutto - disse afferrando il mio mento.
E: Non lo so Simo, è così da più di una settimana. Mi manca - ammisi.
S: Anche a me, bisogna solo lasciarlo calmare.
E: E quanto dovrei aspettare? - mi lamentai, era passato già tantissimo tempo.
S: Non lo so, ma nel frattempo vado a cucinare che ho fame.
E: Ottima idea!

Mentre era alla presa con i fornelli guardai un po' il mio telefono e misi una storia dove Simone era veramente buffo.
Voleva fare il cuoco professionista ma non faceva altro che far ridere, almeno era buono ciò che cucinava!

Chiamai Keanu siccome ieri sera mi aveva chiamato, io non ero riuscita a rispondere.
Avrei dovuto parlargli prima o poi.
Più passavano i giorni e più mi sentivo in colpa, così come il sentimento che provavo per lui diventava sempre più debole.
Dopo tre anni non avrei mai pensato di avere le idee confuse sulla nostra relazione.
Le nostre conversazioni si facevano sempre più monotone e la maggior parte del tempo parlava lui siccome io non avevo nulla da dire. Solitamente parlavamo di tutto, qualsiasi cosa mi passasse per la testa gliela dicevo, ma ormai non era più così. Non trovavo nessun argomento di cui parlare, era come se non mi fidassi più di lui. Oltre al chiedergli come stava gli raccontavo semplicemente la mia giornata, me ne stavo zitta.

S: Darmi una mano proprio no, eh! - scherzò Simo distraendomi dalla chiamata con il mio ragazzo.
Salutai velocemente il maltese dicendogli che dovevo andare.
E: Mi hai salvata! - sospirai.
S: Da cosa? Dal tuo ragazzo? Mica ti mangia - disse ridendo.
E: Boh Simo, è tutto diverso con lui. Prima stavo così bene con lui mentre ora mi scoccia perfino chiamarlo. Non abbiamo nulla di cui parlare.

Aiutai Biondo con il pranzo e parlai un po' con lui di Keanu.
In Simone avevo trovato un grande amico. Era sempre pronto ad ascoltarmi e consolarmi, sapeva dirmi le cose giuste nel momento giusto. In poco tempo ero riuscita ad aprirmi a lui e mostrargli ogni parte di me, o quasi. Gli volevo veramente un bene infinito e mi ritenevo fortunata ad aver incontrato una persona in grado di farmi sentire a casa anche lontano da Malta.

Ciao ragazzi, come state?
Che dite di questo capitolo e di Emma che parla con Simone del suo ragazzo?
Spero che vi piaccia, lasciate una stella se è così!❤️
Ambra

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