Ciao Keanu.

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Biondo.
Mi svegliai sul divano a causa dei raggi del sole che filtravano nel salone poiché mi ero scordato di abbassare la tapparella la sera precedente.
Sentii una presenza accanto a me, o meglio, la sua presenza.
Cosa ci faceva ancora qua?
Ci eravamo addormentati così?
Ci eravamo sdraiati avvinghiati l'uno all'altra e avevamo iniziato a parlare del più e del meno. Possibile che nessuno dei due fosse rimasto sveglio?

Posai una mano sulla sua testa accarezzando ripetutamente i suoi capelli color rame arruffati. Teneva la bocca semichiusa e aveva un'espressione piena di calma e serenità sul
viso.
Dopo svariati minuti passati ad osservarla mi ricordai che a casa sua si trovava proprio il suo ragazzo, del quale ancora non avevo capito il nome, e, chi lo sa, magari la stava cercando.
Decisi di svegliarla per evitare di farla litigare con lui a causa mia. Proprio in quel momento la sua mente si era schiarita ed era sicura di amarlo, non potevo permettermi di creare casini.

La scossi leggermente e ebbi solo qualche mugugno da parte sua.
S: Dai Emma, devi svegliarti - le sussurrai cercando di convincerla - Emma! - insistetti.
Dopo continui richiami da parte mia sentii la sua voce pronunciare dolcemente il mio nome.
S: Finalmente, sei una dormigliona! Dai cazzo sono le dieci!
E: E quindi? - chiese con la voce ancora impastata aprendo finalmente quei suoi bellissimi occhioni verdi.
S: Ma come? Emma ci siamo addormentati cazzo, è mattina e magari il tuo ragazzo ti starà cercando in questo momento - le spiegai.
E: Cazzi suoi, voglio stare con te - disse.
Ma che cazzo ti prende? Finirò per essere pestato veramente!
S: Puoi stare con me quando vuoi ma non ora, vuoi davvero litigarci?
E: Effettivamente non lo vedo mai - capì alzandosi.
Probabilmente la sua mente si svegliò solo in quel momento.
E: Mi preparo qualcosa di veloce e scappo - disse presa dal panico dirigendosi in cucina.
B: tu vai a darti una rinfrescata, ti preparo qualcosa io.
In questo modo avremmo sicuramente migliorato i tempi.

Mentre ero concentrato a cercare una dannata brioche vuota, in modo che sarebbe piaciuta ad Emma, sentii il suo telefono vibrare sul tavolo di vetro posizionato al centro del salotto, proprio dove l'aveva lasciato la notte prima.
S: Emma il telefono! - urlai.
Dopo poco corse fuori dal bagno con addosso quello che capii fosse il mio accappatoio, le donava proprio.
Aspetta, cosa ci fa con addosso il mio accappatoio?

La guardai con espressione interrogativa durante tutta la chiamata che tenne con Filippo.
S: Che voleva? - chiesi.
E: Mi ha semplicemente detto che mi ha coperto dicendo che ero andata a comprare il pane. Ha detto che Keanu si è svegliato presto e ha passato ore a cercarmi finché Filippo non si è svegliando dicendo questo. Ah, e poi mi ha detto che spera di avermi coperto per una buona causa e, quindi, che io non abbia messo di nuovo le corna al mio tipo con te - disse disinvolta.
Scoppiai a ridere per il modo in cui disse tutto quello.
S: Irama avrà sempre dubbi dopo quella sera. Non capirà mai seriamente che non c'è nulla - affermai continuando a ridere - Comunque devo ammettere che vederti con addosso il mio accappatoio mi fa venire una certa voglia sbatterti al muro - scherzai.
Fortunatamente lei capì il mio senso dell'umorismo e restò al gioco ridendo a sua volta.
E: Scusa se l'ho preso ma non c'era un asciugamano abbastanza grande.
S: Tranquilla, poi lo lavo - dissi - Se vuoi tira fuori una tuta dall'armadio, a meno che tu non voglia dire al tuo ragazzo che sei andata a comprare il pane in pigiama! - risi.
Lei mi ringraziò ed io tornai a cercare una brioche mentre lei andò a vestirsi ed asciugarsi.
Quando fu tutto pronto preparai qualcosa anche per me.

Emma.
Dopo essere uscita da casa di Simone andai alla panetteria più vicina e presi il pane.
Come cazzo farà a crederci Keanu? Non ci metto mica ore a prendere il pane!

Corsi subito a casa e arrivai alla porta con il fiato corto.
Dopo aver cercato per minuti interminabili le mie chiavi come una pazza, mi ricordai di averle lasciate a casa e bussai alla porta.
Venne ad aprirmi Keanu che mi lasciò un bacio a fior di labbra.
E: Ciao amore, scusa se sono scappata senza avvisare, ma non volevo svegliarti - dissi sperando che se la sarebbe bevuta.
K: afa niente, ma quanto ci metti a prendere il pane? - chiese.
Capii subito che la scusa del pane non sarebbe di certo bastata per convincerlo.
E: Poco - risi nervosa- Solo che una mia amica mi ha chiamato disperata per una cosa di scuola, così sono passata anche da lei.
K: Ah, capisco. La prossima volta avvisami che mi stavo preoccupando - disse prendendo le buste contenenti il pane dalle mie mani e appoggiandole sull'isola in cucina - vuoi qualcosa da mangiare?
E: Oh, no grazie. La mia amica mi ha già offerto la colazione - mentii sorridendogli.
Ormai vivevo con i sensi di colpa.
A partire da quella sera la mia coscienza era stata sporca nei suoi confronti e il mio continuare a mentirgli di certo non aiutava.

E: Ti va se usciamo a mangiare? - chiesi verso le dodici.
K: Certo, ma aspettiamo un attimo - disse avvicinandosi e riprendendo a baciarmi con foga.
Sapevo dove volesse arrivare ma, nonostante fosse passato veramente tanto tempo dall'ultima volta che avevamo fatto l'amore, non mi andava e, in più, questo non era nemmeno il momento adeguato siccome mio cugino e mia zia potevano entrare in camera da un momento all'altro.

E: Uhm, è già tardi. Lo sai che ci metto tanto a prepararmi - sorrisi.
K: dai Emma, anche se andiamo un po' più tardi.
E: Ma io ho già fame, dai - dissi scansandomi e alzandomi dal letto.
Per evitare la sua espressione delusa andai dritta in bagno, senza alzare lo sguardo.

Indossai dei semplici leggings con una felpa rossa che mi copriva fino a metà coscia. Misi i miei amati Dr. Martens, mi truccai, presi la borsa e uscii con il mio ragazzo.

Andammo a mangiare una pizza dato che non gli andava di mangiare del cibo tipico di Roma e questo mi lasciò a bocca aperta, si sa che la cucina italiana è una delle migliori al mondo, quindi perché non provarla?
Se fossimo stati a Napoli sarebbe stato giusto mangiare una pizza, ma a Roma ci sono tanti di quei piatti che ti puoi solo sognare in altri posti.

Quindi ricapitolando: il giorno prima il mio ragazzo sembrava scocciato a visitare Roma e, in quel momento, non voleva mangiare cibo romano.
Ma con chi mi sono messa?
Per la prima volta mi trovai a disagio con lui, in realtà non proprio a disagio, ma quasi.
Non sapevo minimamente cosa dire o come comportarmi, sembravamo quasi estranei. Nessuno dei due cercava di tenere una conversazione solida.

Passammo il pomeriggio a casa, ancora.
Fortunatamente le sue voglie erano passate, non mi andava proprio di andarci a letto e questo accadde per la prima volta in vita mia. Prima non l'avrei mai rifiutato, non so cosa mi stava prendendo.
Più avanti avrei capito che quello fu solo l'inizio della fine, della fine con lui e della fine di me, dal momento che successivamente sarei cambiata radicalmente senza nemmeno rendermene conto.

Verso le sei e mezza di sera lo accompagnai in aeroporto accompagnata da mia zia, la quale ci lasciò da soli quando chiamarono il volo di Keanu.
K: Spero di rivederti presto Emma - mi confessò.
E: Per Natale sicuramente torno a Malta - lo rassicurai.
K: Speriamo anche prima di Natale dato che mancano tanti mesi - a quest'affermazione sforzai un sorriso, un sorriso che non veniva dal profondo del mio cuore, come mio solito fare - Mi mancherai veramente tanto amore, ti amo tanto, cerca di non dimenticarlo. Nonostante la distanza io sarò sempre al tuo fianco, puoi contare sempre su di me.
Gli stampai un bacio per abbracciarlo subito dopo e sussurrargli un "ciao Keanu" all'orecchio prima di schioccargli un bacio sulla guancia.

E: Ciao Keanu, ciao Keanu? Ma ti rendi conto di quello che gli ho detto? - chiesi urlando disperata a Simone.
Mi trovavo a casa sua, seduta sul suo letto a sfogarmi per quello successo poco prima.
Era ormai diventato il mio migliore amico e ogni volta che avevo bisogno di parlare con qualcuno sapevo che lui sarebbe stato felice di ascoltarmi e aiutarmi, mi avrebbe sempre accolto a braccia aperte.

Mentre gli scleravo letteralmente addosso lui mi guardava ridendo.
Faccio così ridere? Cazzo, ho fatto un casino.
E: Che cazzo ridi? Ti rendi conto che lui mi ha fatto un discorso dolce e mi ha dichiarato il suo amore ancora una volta, che si è aperto a me nonostante io avessi rifiutato di fare l'amore con lui in giornata e io gli ho risposto con un "ciao Keanu"? Ma ti rendi conto? - ero sconvolta dal mio stesso comportamento.
S: Voleva portarti a letto? - chiese tornando serio.
E: Sì, che c'è di male? È il mio fidanzato.
S: E tu l'hai rifiutato?
E: esatto, non so nemmeno io perché - dissi con tono triste.
S: Sei un disastro, io non avrei mai rinunciato a una bella scopata - disse sdraiandosi e continuando a guardarmi divertito.
E: Sì, lo so, lo so. Ma ora parliamo di me. Cazzo Simo, gli ho detto "ciao Keanu".
S: Ho capito! - alzò le braccia divertito - Me ne stai parlando da ore, cosa pensi di fare con lui? Hai di nuovo tutti i tuoi strani dubbi nella testa?
E: Non lo so -dissi sincera.
Non sapevo niente.

Ciao gentee! Come state?
Già che ci sono vi dico che non vedo l'ora dell'uscita del singolo di Simone: JAPAN1CE. Beh, i nomi dei cocktail promettono bene!🍹
Spero di non avervi illusa con il titolo del capitolo, magari vi aspettavate che Emma lo lasciasse😂
In ogni caso, se vi è piaciuto, lasciate una stellina⭐️
Ci sentiamo presto! <33
Ambra

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