Difficoltà.

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Biondo.
Mi svegliai infastidito dalla luce del sole, ancora una volta ci eravamo dimenticati di tirare giù le tapparelle.

Sentii i capelli di Emma solleticarmi il mento, era appoggiata con la schiena sul mio stomaco, ancora la abbracciavo da dietro. Iniziai a lasciargli qualche bacio sui capelli per svegliarla dolcemente.
S: Buongiorno - dissi quando vidi le sue palpebre sfarfallare.
E: Ehi - mi sorrise girandosi verso di me.
Appoggiai una mano sulla sua guancia per potergli togliere i capelli dal viso ed accarezzarla dolcemente. Era così bella anche appena sveglia.
Tante volte avevo dormito con lei, ma oggi la vedevo in un'ottica diversa, forse proprio perché finalmente stavamo assieme.
S: Cosa vuoi per colazione? - chiesi lasciandole un dolce bacio sulle labbra.
E: Un caffè e una brioche andranno benissimo - disse iniziando a lasciarmi dolci baci sul viso - Ma stiamo un attimo ancora a letto, si sta così bene.

Non so quanto tempo perdemmo semplicemente stando abbracciarti a lasciarci qualche bacio ogni tanto, sembrava di essere in paradiso.

S: Dai pigrona, ora è davvero ora di alzarsi, ho in mente una cosa.
E: Cosa? - sembrò quasi risvegliarsi per una seconda volta.
Non glielo dissi, almeno sapevo che mi avrebbe seguito in cucina.
Preparai la colazione sotto ai suoi occhi curiosi.
S: Un caffè e una brioche alla crema per te - dissi mettendo il tutto sul tavolo - Ed un caffè ed una fetta di torta per me. Non l'hai voluta ora ma la dovrai provare, l'ho fatta ieri.
Annuì dando un morso alla sua brioche.
E: Quindi? Cos'hai in mente?
S: Un bel bagno? - cercai di capire se potesse essere una buona idea o una cosa folle e troppo affrettata per lei.
E: Hai una vasca? - annuii, altrimenti dove l'avremmo fatto? - Va bene.

Finì velocemente la sua colazione per poi dirigersi in bagno.
Mi fece ridere.
Finii anche la mia colazione e la raggiunsi, la vidi appoggiata al lavandino mentre aspettava che la vasca si riempisse d'acqua.

S: Che bagnoschiuma vuoi? - chiesi mostrandogliene due: uno al miele ed uno alla menta.
Lei mi indicò quello nella mano sinistra, quindi quello al miele.
Lo misi nella vasca mentre si riempiva in modo da far si che si creasse la schiuma.
S: Ho proprio bisogno di un bagno - sbuffai.
E: Perché?
S: È da una vita che non mi rilasso facendomene uno - ammisi, mi piaceva da morire immergermi nell'acqua calda ma era da un po' che non avevo abbastanza tempo.

Emma si chinò a spegnere l'acqua e nel mentre mi levai i pantaloni ed i boxer ed entrai nella vasca, visto che non avevo la maglia.
Lei mi seguì e si appoggiò con la schiena sulla mia pancia, rilassandosi.

Passammo i primi minuti a goderci un po' di relax, poi iniziammo a parlare, come sempre, di tutto ciò che ci passava per la mente.
La cosa che amavo di più della nostra relazione era che non ci fosse per niente imbarazzo, il fatto che avessimo avuto tempo per conoscerci bene prima di metterci assieme era un punto a favore. Sapevamo che potevamo parlare di tutto senza problemi e ci fidavamo ciecamente l'uno dell'altra.
Se fossi stato con un'altra ragazza, probabilmente, non sarei mai arrivato al punto di mettermi in una vasca con lei, senza imbarazzo, dopo nemmeno una settimana che stavamo assieme, ma con Emma era diverso ed era tutto più bello, a noi piaceva così.

Nel momento in cui uscii dalla vasca e mi misi un asciugamano in vita, sentii il campanello di casa suonare.
S: Vado a vedere chi è, usa pure il mio accappatoio - la avvisai indicandogli dov'era appeso.
Annuì sorridendomi ed uscii dal bagno.

Guardai dall'occhiello della porta e vidi Irama in un completo sportivo aspettarmi fuori dalla porta.
Cazzo. Quel giorno era sabato e ciò significava che dovevo andare a correre con lui.
Corsi velocemente in camera infilandomi un paio di boxer puliti e tornai immediatamente alla porta. Mi passai la mano tra i capelli mentre camminavo nervoso, avrei dovuto trovare velocemente una scusa.

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