Il giorno dopo Paulo non aveva gli allenamenti,e ci svegliamo verso le 8:30,senza sveglie stressanti che suonano insistentemente.
<<buongiorno All>>
<<hey Paulo buongiorno. Da quanto tempo sei sveglio?>>
<<il tempo di vederti dormire un altro po'>>
Gli sorrido e lui ricambia.
<<devo cambiarmi>>
Gli dico alzandomi con la schiena.
<<no dove vai,rimani un altro po' qui>>
Dice prendendomi il braccio e facendomi cadere con la testa sul suo petto.
<<ami stare a letto?>>
<<si All quando posso mi alzo tardi>>
<<mh capisco>>
<<quindi da qui non ci alzeremo almeno per un po'>>
<<lo sa la tua ragazza che hai un giorno
"libero"?>>
<<no,non ho voluto dirglielo altrimenti sarei finito per stare con lei dalle 7 di stamattina fino a non si sa che ora,e non mi andava di svegliarmi così presto>>
<<ok però io oggi voglio fare qualcosa>>
<<tipo?>>
<<tipo andare al parco,a fare un giro per Torino,o allontanarci un po' da qui,e magari visitare qualche città diversa...voglio fare qualcosa>>
<<vorrei accontentarti All credimi,ti porterei in capo al mondo,ma sai che non posso>>
<<no giusto hai ragione>>
Dico alzandomi dal letto e andando in bagno.
<<dai All non fare così>>
<<devo andare in bagno,posso?>>
<<no All non ci credo,fammi entrare>>
<<no>>
<<All entro tra 5 secondi>>
Inizia a contare,ed io spalanco la porta.
<<All lo sai che non posso mi dispiace,vorrei realmente accompagnarti ovunque,credi che a me non piacerebbe allontanarmi un po' da qui?
Beh ti rispondo anche.... si All,tantissimo,ti porterei a Milano a vedere il Duomo,ti porterei a Firenze a vedere il tramonto sul Ponte Vecchio,ti porterei a Roma a vedere il Colosseo,All credimi ti porterei ovunque,anche in Australia,ma non posso,perché Oriana è la mia ragazza e stiamo da tanto tempo insieme,non posso farle questo>>
<<ti contraddici da solo Paulo>>
<<che significa?>>
<<cerchi di non far stare male Oriana e di renderla sempre felice,ma perché non pensi un po' alla tua di felicità? Ti piacerebbe portarmi altrove ma non lo fai per non ferire la tua donna,ma stai limitando te stesso. Io non voglio che litighiate solo perché voglio andare a fare un giro per Torino,perché a Torino posso andarci benissimo da sola non ho bisogno di qualcuno che mi accompagni,ho la patente,l'intelligenza e le gambe,non è quello il problema,il fatto è che vuoi cambiare un po' aria,vuoi stare bene,vuoi goderti una giornata diversa,ma rinunci alla tua felicità per quella della tua fidanzata,capisco che sia amore il vostro,e mi sta bene,ma fino a un certo punto. Penso che bisogna mettere sempre prima se stessi davanti,e non la felicità di altri,che sia fidanzata o amico,ma forse è un mio pensiero>>
Guarda a terra,come se stesse riflettendo sulle mie parole,mi sembra un bimbo indifeso...non volevo essere crudele,ma amo dire le cose come stanno,non mi nascondo dietro le maschere,non sono la tipa.
Appoggio una mano sulla sua guancia e la accarezzo,mentre lui ha ancora gli occhi fissi sul pavimento.
<<scusa non volevo essere così dura>>
Getto le braccia al suo collo,e lo stringo forte.
<<mi dispiace>>
Dico lasciandogli un dolce bacio sulla guancia.
<<no All hai ragione,ho sempre messo la felicità degli altri prima della mia e ho fatto tante cose di cui ora inizio a pentirmi>>
Continuo a lasciargli dei baci sulle guance,che in quel momento erano rosse,forse dalla rabbia,a causa dei rimpianti.
<<stai andando a fuoco lo sai?>>
<<si lo so,quando sono arrabbiato lo faccio>>
<<che ne pensi di stenderti un altro po'? O vuoi fare una doccia fredda?>>
<<no stendiamoci un altro po'>>
<<ho detto tu non noi>>
Gli dico ridendo.
<<tanto venivi con me a prescindere>>
Mi prende la mano e rimango ferma a quel gesto.
Mi porta con sé verso il letto,e insieme ci stendiamo,io con la testa sulla sua spalla.
<<ti va se ordino la colazione?>>
<<dormo un altro po' All,se vuoi fare colazione fa' pure>>
<<no ti aspetto. Dormi quanto vuoi>>
<<grazie All>>
<<faccio una doccia Paulo>>
<<si va bene. Non farmi svegliare troppo tardi>>
<<va bene>>
Faccio la doccia,e penso a tutto quello che è successo alcuni minuti prima...
Quando esco sono ormai le 10,mi cambio e quando esco dal bagno,Paulo dormiva ancora...era così bello...sembrava un angelo.
Gli scatto una foto,prima di svegliarlo,aveva le guance ancora rosse,i capelli sulla fronte,e le labbra socchiuse.
<<Paulo>>
Lo scuoto,ma non sembra dare segnali di vita.
Ordino prima la colazione per entrambi,e poi cerco di svegliarlo in qualsiasi modo.
<<hey Paulo>>
Lo richiamo più volte ma nulla...sto seriamente avendo paura.
Mi avvicino a lui e gli lascio un bacio sulla guancia e inizia a muovere la testa,così gliene lascio altri,e si sveglia.
<<che combini?>>
<<non ti svegliavi>>
<<potrei dormire all'infinito se mi svegliassi sempre così>>
<<non prenderci gusto,non sono una tipa dolce>>
<<forse con gli altri,ma con me lo sei>>
<<non é vero>>
<<e invece si,mi lasci baci in continuazione>>
<<ricambio i tuoi>>
<<non ci credo neanche un po'>>
All'improvviso bussano e mi alzo per aprire la porta.
<<devo nascondermi?>>
Mi dice a bassa voce facendomi scoppiare a ridere.
<<ma no è il cameriere>>
<<uhhh mi hai ordinato la colazione>>
<<grazie mille>>
Dico al cameriere,e porto dentro tutto il carrello con il cibo.
<<ma che carina che sei grazie>>
<<sei più falso di non so cosa>>
<<ma dai sono gentile>>
<<mhmh si come no>>
Inizio a mangiare i miei pancake,mentre lui mangia lo yogurt con le fragole.
<<mi fai assaggiare i pancake?>>
<<te lo meriti?>>
<<si>>
<<non mi sembra quindi no>>
<<ripeti quello che hai detto>>
<<non te lo meriti>>
Sposta il piatto con i miei pancake e avrei voluto ucciderlo.
<<ma che fai?>>
Si mette a cavalcioni sopra di me,e quasi ho paura di cosa possa succedere fino a quando...non inizia a farmi il solletico.
<<no Paulo smettila>>
Dico ridendo come una pazza.
<<questa è la mia vendetta>>
<<Paulo ti prego smettila>>
Ad un tratto si ferma e si avvicina pericolosamente al mio viso.
<<me li merito ora?>>
<<no>>
Continua a farmi il solletico,ed io non riesco a non ridere.
<<ok ti do tutti i pancake che vuoi giuro>>
<<così mi piaci>>
Mi passa il piatto e gli taglio un pezzettino della mia colazione.
<<sono buoni>>
<<e tu sei cattivo con me>>
<<ma ti voglio bene>>
<<se mi vuoi bene non fai così>>
Dico mettendo il finto broncio.
<<uff va bene scusa>>
Mi da un enorme bacio sulla guancia e io gli sorrido.
<<dovremmo scendere sai? Ci daranno per scomparsi>>
<<si lo so>>
Dopo circa mezz'ora scendo prima io,e poi lui.
<<avevamo pensato di andare al Golf Club,per cambiare un po' posto. Vi va?>>
Ci chiede il presidente Agnelli.
<<si assolutamente. Mio padre?>>
<<ah si Allison,tuo padre doveva risolvere una cosa torna presto>>
<<mh va bene>>
Strano non mi abbia detto nulla...
Pranziamo al J|Hotel e poi andiamo al Royal Park I Roveri.
Prendiamo il pullman della Juventus e io e Paulo ci sediamo vicini,ricevendo qualche occhiata di troppo da parte del resto della squadra.
<<perché ci guardano tutti?>>
<<perché siamo nuovi ai loro occhi,non ci siamo mai mostrati così amici>>
<<ah capito>>
Accendo il cellulare e mi metto su Instagram,mentre loro cantano qualche canzone che probabilmente si ricorderà gli anni del mio tris nonno.
Arriviamo lì,e i ragazzi prendono subito il pallone e iniziano a palleggiare tra di loro,creando due squadre.
<<Sai giocare a golf Allison?>>
Mi chiede il presidente.
<<si me la cavo,mi allenavo in estate con mio padre,o almeno ci provavo. Lui è quello forte,non io>>
<<ti va di fare una partita?>>
<<si perché no>>
Mi dà un bastone da golf e una pallina. La prima buca era facile,infatti entrambi la centriamo.
Le successive sono sempre più difficili e lontane.
Il presidente vince,ma era molto più preparato di me.
<<mi piace molto come tiri Allison,non è per tutti>>
<<grazie>>
<<non sapevo giocassi a golf>>
Mi dice Paulo camminando verso di me.
<<ogni giorno scopri cose nuove>>
<<presidente quanto le dà per le prestazioni?>>
<<Paulo anche se non ha centrato tutte le buche le darei 9,è davvero brava,anche nella mira e nel tirare>>
<<vedi sono incredibile>>
<<senti fai una cosa continua,io mi godo lo spettacolo,anche perché da dietro ho una vista mozzafiato>>
Spalanco gli occhi nel sentire quella frase.
<<scusami?>>
<<quello che hai sentito>>
Dice allontanandosi con un ghigno stampato sulle labbra e mettendosi dietro di noi.
Iniziamo una seconda partita,che ovviamente viene vinta dal presidente.
<<è tempo di cenare ragazzi su>>
Entrano tutti,e mentre sto prendendo il mio cellulare Paulo si mette dinanzi a me.
<<che c'è?>>
<<ti sei offesa per la cosa che ho detto prima?>>
<<offendermi perché in teoria mi hai detto che un culo stupendo? No ci ho lavorato molto per averlo,quindi se non fossi fidanzato ti ringrazierei per il complimento>>
<<puoi farlo lo stesso>>
<<no dovrei schiaffeggiarti>>
<<ma so che non lo vuoi>>
Dice mettendo le mani intorno al mio collo e avvicinandosi pericolosamente a me.
<<no infatti>>
Rispondo tenendo gli occhi bassi come se le mie e le sue scarpe fossero la cosa più bella di questo mondo.
<<puoi guardarmi negli occhi non ti mangio mica>>
<<forse dovremmo entrare>>
Dico sorpassandolo per andare dentro.
<<All>>
<<mh?>>
<<sei brava a golf,mi sembrava giusto dirtelo>>
<<siamo a due complimenti oggi. Qualcosa non va caro Paulo>>
<<se arrivo a tre cosa mi regali?>>
<<quello che vuoi>>
<<mi dai un bacio sulla guancia?>>
Rimango fissa a guardarlo,come se mi avesse chiesto
una notte di passione...perché chiedermi un bacio sulla guancia? Che tra l'altro sono solita dargli?
<<allora?>>
<<dipende dal complimento>>
<<ci sto,se è bello voglio un bacio>>
Dice entrando dentro.
Rimango ancora un po' fuori e provo a chiamare mio padre,ma il cellulare era completamente spento...mi chiedo dove sia.
<<Allison piccola vieni a sederti,dobbiamo cenare>>
Mi dice il presidente quando entro.
<<presidente per caso sa dov'è mio padre?>>
<<no Allison tesoro non lo so perché?>>
<<perché ha il cellulare spento e sono davvero preoccupata>>
Le lacrime minacciavano di uscire...avevo paura. La mia infanzia e adolescenza non sono state facili,crescere con un padre ricco sfondato significava avere gli occhi puntati sempre addosso,e la paura che a causa di qualche malefatta uno di noi avrebbe potuto rimetterci la vita.
<<Allison sta' tranquilla,vedrai che tornerà presto>>
<<si va bene>>
Mi siedo vicino al presidente,e a Nedved. Parlano tutti di tante cose,mentre la mia testa è completamente staccata dal mondo. Sono immersa nei miei pensieri,e giuro che vorrei scoppiare a piangere e andarmene di qui per cercare mio padre. Non ho toccato nulla,non ho fame,voglio solo sapere la verità su quello che sta realmente succedendo. Continuo ad osservare il cellulare sperando in un suo messaggio,che però non arriva mai.
<<All piccola perché non usciamo un po'? Prendiamo una boccata d'aria. Ti va?>>
Paulo si avvicina a me,dicendomi queste parole nell'orecchio.
<<si ok>>
Mi alzo e usciamo fuori insieme.
<<il presidente ha ragione,tornerà presto All>>
<<Paulo ho paura>>
Non riesco più a trattenere le lacrime,che escono fuori come se avessi lasciato una fontana aperta,
<<nono shhhhh piccola non ti prego per favore non fare così>>
Mi abbraccia,mentre continuo a bagnargli la maglia,a causa delle lacrime.
<<ho avuto una vita difficile Paulo,mio padre è sempre stato preso di mira da molta gente meschina,orribile,e ho paura che gli sia successo qualcosa, che finire su tutti i giornali del mondo,abbia potuto far accendere una lampadina a qualcuno. Paulo ho paura,io non potrei starci senza di lui,anche se a volte ci urliamo contro e ci odiamo a morte.>>
<<si risolverà tutto,All non pensare a queste cose ti fai solo del male. Non voglio che tu soffra,voglio sempre vederti sorridere. Tornerà presto ne sono certo. Ora ti prego basta,non posso vederti così. Fammi un sorriso>>
<<no non ce la faccio Paulo,ma grazie davvero tanto>>
<<io ci sarò sempre All,non mi perderai mai>>
Mi dice abbracciandomi e lasciandomi dei baci tra i capelli.
Torniamo in hotel verso mezzanotte,e di mio padre ancora nessuna notizia. Il cellulare è sempre spento...non capisco.
Mi getto sul letto e inizio a piangere incessantemente. Non capisco dove sia finito,non capisco perché non mi abbia detto nulla,non capisco assolutamente niente.
Paulo fa irruzione nella mia stanza,mentre ero nelle peggiori condizioni.
<<no All ti prego non posso vederti così>>
Mi abbraccia forte e io non smetto di piangere nell'incavo del suo collo.
<<ti ho portato una camomilla,così ti calmi un po'.>>
<<grazie perché fai tutto questo per me Paulo>>
<<ti voglio tanto bene All>>
Inizio a bere la camomilla,mentre lui si appoggia alla testiera del letto dietro di me,e porta la mia schiena contro il suo petto,lasciandomi piccola carezze tra i capelli.
Finita la camomilla mi giro di lato mettendo le braccia intorno ai suoi fianchi per abbracciarlo, e lui mi dà alcuni baci tra i capelli.
<<sei più calma?>>
<<si>>
Dico chiudendo gli occhi.
<<si piccola se riesci addormentati>>
<<così stai male tu però>>
<<no sta tranquilla dormi,non preoccuparti per me>>
Gli lascio un bacio sulla guancia,mentre lui mi tiene stretta al suo petto.
<<Paulo>>
<<si?>>
<<ti voglio bene>>
<<anche io piccola,tanto>>
É l'ultima cosa che sento,prima di cadere tra le braccia di Morfeo.
STAI LEGGENDO
𝙊𝙣𝙡𝙮 𝙮𝙤𝙪 𝙘𝙖𝙣 𝙨𝙖𝙫𝙚 𝙢𝙚 | 𝙋𝙖𝙪𝙡𝙤 𝘿𝙮𝙗𝙖𝙡𝙖
RomanceE se solo lui potesse salvarle la vita? Se lei volesse solo lui al suo fianco? Una storia d'amore,un amore difficile,ma che potrà salvarle la vita. Solo lui può aiutarla ad uscire intatta dalla sua dipendenza. Lo farà?