Paris🗼

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Ho deciso di iniziare di nuovo da me...questa volta con tutta la forza del mondo.
Sono diretta a Parigi,dopo aver fatto ritorno a New York per prendere alcune cose.
Perché Parigi?
Voglio staccare da tutto,Paulo ha parlato con Oriana,e non so come sia andata,ma credo di non volerlo sapere,mi farebbe stare male,e io beh...devo ritrovare me stessa e dedicarmi tutto il tempo di questo mondo. Voglio stare bene.
Sto cercando di pensare il meno possibile a lui,e a quanto lo amo,ma ovviamente è difficile...mi ci vorrà del tempo.
Ad ogni modo...Parigi è una città completamente nuova per me...ci sono stata,si,molte volte, ma non ci ho mai vissuto. Sarà difficile,soprattutto per chi non conosce minimamente nulla della lingua,ma possiamo conviverci.
Studierò lì,in una scuola che prenderà le presenze al posto della mia,e gli esami...insomma sono attrezzati bene.
Parigi è molto vicina a Torino,lo so,ma in questo momento sento di voler stare lì per un po'. Un'altra opzione sarebbe stata Londra,e magari ci andrò...ma ora ho bisogno di Parigi,dei francesi,della città e della sua bellezza.
Arrivo in un hotel stupendo,con vista Tour Eiffel.
Il proprietario è amico di mio padre,si conoscono da molto tempo,in quanto viveva a Los Angeles. Mio padre è di lì,ma ad un certo punto della sua vita lui e mio nonno hanno deciso di trasferirsi a New York,per creare la loro azienda,e poi espandersi sempre di più.
Anche Alex,il proprietario,parla molto bene l'italiano. Non ha per niente origini italiane, ma lo ha studiato per tanti anni,quindi è davvero bravo.
<<Hey little princess>>
*ciao piccola principessa*
<<Hey Alex,come stai?>>
Lo abbraccio forte. Mi ricordo di lui,è sempre stato come un padre per me,soprattutto in estate quando la maggior parte di quel periodo la trascorrevo con lui.
<<bene piccolina tu? Quando tuo padre mi ha detto che venivi qui,sono rimasto sorpreso ma molto contento. Che bello rivederti>>
<<altrettanto per me. Sto bene,avevo solamente bisogno di ritrovare me stessa, e stare un po' in pace e lontano da tutti. Ho avuto giornate difficili questa settimana quindi,volevo allontanarmi un po'>>
<<è successo qualcosa?>>
<<nulla di grave>>
<<facciamo una cosa,se stasera ti va ti porto a fare un giro per la città,e magari a mangiare qualcosa...non credo conosci persone di qui>>
<<no nessuno, e neanche la lingua. Accetto volentieri>>
<<perfetto,allora ci vediamo stasera>>
<<grazie davvero Alex,ti voglio bene>>
<<anche io piccolina,dopo scrivo a tuo padre che sei in buone mani>>
<<lo sa fidati,ti vuole tanto bene,così come il resto della famiglia>>
<<ah vieni ti do la stanza più bella>>
<<se devi darla ad altri non preoccuparti>>
<<no assolutamente,l'ho tenuta proprio per te>>
<<grazie Alex>>
<<you're always welcome>>
*sei sempre la benvenuta*
Vado in stanza,ed è davvero bellissima. Ha un terrazzo che da proprio sulla Tour Eiffel...è incredibile.
Mentre sto scegliendo cosa indossare per la sera,mi arriva un messaggio...era Paulo. Non me l'aspettavo,ma lo desideravo.

Paulo Dybala
<<mi manchi...>>

Vorrei dirgli "anche tu",ma potrei farlo soffrire,quindi evito,e cerco di dimostrarmi fredda e distaccata.

<<come stai??>>
<<male All>>
<<hai parlato con Oriana?>>
<<si...mi rispondi?>>
<<e com'è andata?>>
<<All>>
<<dimmi>>
<<mi rispondi?>>
<<ti ho risposto>>
<<no All,alle altre cose...cos'hai?>>
<<non voglio farti stare male,devi iniziarmi ad odiare,così smetterai di pensarmi>>
<<ma sei seria? Come posso odiarti se io ti amo? Neanche se non mi scrivessi mai più potrei odiarti,o se magari finissi in ospedale e tu non chiedessi di me. Io ti amo troppo,per odiarti>>
<<smettila di pensarmi Paulo>>
<<tu ci stai riuscendo con me?>>
<<ci sto provando...>>
<<beh io no,perché voglio stare con te. Perché ti amo troppo>>
<<devi pensare ad Oriana>>
<<mi ami?>>
<<Paulo>>
<<All,mi ami?>>
<<da impazzire...che se ora ti avessi qui ti salterei addosso,e ti bacerei tutto il giorno...ma devo provare a dimenticarmi di te>>
<<non possiamo dimenticarci All...ti amo>>
<<anche io ti amo...>>
<<dove sei?>>
<<non posso dirtelo>>
<<perché?>>
<<perché ho paura che tu potresti presentarti qui,anche solo un giorno,e ci farebbe male. Il fatto che tu possa conoscere il posto in cui sono ora,potrebbe aumentare la tua voglia di venire qui,e non puoi farlo>>
<<ho una voglia matta di cercarti All,a costo di girare il mondo...voglio trovarti e baciare le tue labbra,solo 10 secondi...non oltre,poi andrei via. Ti amo,è un sentimento che nessuno può comprendere,solo tu ed io All.>>
<<basta Paulo...ci stiamo facendo solo del male. Ti voglio tanto bene,ti scrivo presto. Se hai bisogno fallo tu❤️>>
<<All...non posso stare senza di te>>

Visualizzo il messaggio,ma scelgo di non rispondere. Non può andare avanti così. Non voglio che stia male a causa mia,e io non voglio stare male per lui.
Verso le 20,Alex viene a chiamarmi. Andiamo a cena in un ristorante davvero bellissimo, e con sé porta anche i suoi figli. Uno è Lewis,l'altra Hannah...prima di ora non li avevo mai conosciuti,ma è stato davvero bello.
Dopo cena,facciamo un giro. Le persone erano davvero tante,e ovunque ti girassi parlavano lingue diverse. Scatto delle foto con Hannah, mi sono divertita tanto.
Torno in stanza,prendo il cellulare...che non usavo da qualche ora. Mi trovo diversi messaggi dei miei,di mio fratello,di Nathan,ma zero di Paulo.
Il problema subentra quando apro Instagram e trovo una storia di Oriana che aveva la testa appoggiata sul petto di Paulo,mentre lui dormiva.
Mi ha ricordato tanto noi...ma mi ha fatto male vederla.
Accendo una sigaretta,che ho comprato prima,di nascosto da Alex,che avrebbe potuto dirlo a mio padre,e lui non ama molto il fumo.
Osservo la Tour Eiffel,che fa i suoi giochi con le luci. Parigi è incredibilmente bella,e non dorme mai,come la mia New York.
Fumo una,due e poi tre sigarette...i suoi occhi,il suo sorriso,le sue labbra sul mio corpo,tornano in mente in men che non si dica.
Mi manca,e non averlo con me mi fa male. Vorrei che ora arrivasse da dietro, mi abbracciasse e mi sussurrasse,qualcosa,qualsiasi cosa,o magari che non parlasse neanche,mi abbracciasse solamente...e invece no,siamo a distanza,ma ci amiamo in egual modo.
Vorrei che fosse sdraiato sul letto,e mi chiamasse per entrare dentro e stare tutto il tempo con lui.
Dio se mi manca...
Mi posiziono sotto le coperte,nonostante fossero i primi di luglio. A Parigi fa davvero caldo, non me lo sarei mai aspettata.
Per circa due ore in cui cerco di dormire,il mio tentativo fallisce,così decido di andare a fare un giro,sapendo benissimo che mi sarei persa.
Arrivo a quelli che sembravano essere gli "Champs-Élysées"...in teoria uno dei viali più belli di Parigi,in cui sono presenti i negozi più importanti.
Cammino,senza sapere verso quale meta. Non c'è molta gente,ma sono le 3 di notte. Le poche persone che ci sono non sembrano per nulla essere francesi,ma completamente di altre parti del mondo.
Mentre penso,continuo a camminare,ritrovandomi poi dispersa. Si avvicina un ragazzo a me,di colore. Inizialmente vorrei scappare,sia chiaro non per il colore della pelle,ma perché non conoscevo nessuno qui.
<<salut>>
*ciao*
<<salut>>
*ciao*
È francese,il problema è che se è l'unica lingua che parla non c'è via di mezzo.
<<Es-tu perdu?>>
*ti sei persa*
Inizio a non capire,così glielo dico in inglese.
<< ascolta io non parlo francese,ma sono americana,quindi spero tu conosca l'inglese o magari l'italiano...so parlare anche quello>>
Spero capisca...
<< posso parlare inglese. Ti sei persa?>>
<< beh persa...che parolone...ecco si in verità si>>
Scoppia a ridere per la mia frase, o forse per come l'ho formulata.
<< dove vivi?>>
<< sono in hotel,non vivo qui>>
<< lascia che ti accompagni>>
<< posso fidarmi?>>
<<si cosa ti preoccupa?>>
<<niente,non ho avuto belle esperienze in passato>>
<< sta' tranquilla,hotel?>>
<< Plaza Athénée >>
<< non è molto lontano da qui, ha solo sbagliato strada...andiamo ti accompagni>>
Cammina verso una Ferrari rossa,che sembra proprio essere la sua. Mi invita a salire,così io accetto,ma con terrore.
<< non mi hai detto il tuo nome>>
<< Allison Carrington, tu?>>
<< Kylian Mbappe >>
<< sei francese?>>
<< si tu?>>
<<Italo-americana>>
<< ma non mi dire>>
<< mio padre è americano,mia madre italiana>>
<< mi sembra di conoscerti>>
<< mio padre è il co-presidente della Juventus>>
<< ahhh ecco,la Juventus. Mi eri familiare. Come mai giri da sola a quest'ora della notte?>>
<< non riuscivo a dormire>>
<< non devi girare da sola Allison,può essere pericoloso. Facciamo così,prenditi il mio numero,quando avrai bisogno di girare ci sarò>>
<< ti fidi così tanto di me da lasciarmi il tuo
numero?>>
<< non mi fido così presto,ma mi trasmetti qualcosa di positivo>>
Gli sorrido,mentre lui si ferma davanti l'hotel.
<<grazie>>
<< e di cosa?>>
<< no grazie davvero>>
<< scrivimi quando vuoi>>
<<ovvio che si,grazie ancora>>
<< basta dirmi grazie>>
Mi dice sorridendo.
<< okay >>
Gli sorrido a mia volta. Mi lascia il suo numero di telefono e poi va via.
Torno in stanza,contenta di questa nuova persona che è entrata a far parte della mia vita...ed io che avevo anche paura.

𝙊𝙣𝙡𝙮 𝙮𝙤𝙪 𝙘𝙖𝙣 𝙨𝙖𝙫𝙚 𝙢𝙚 | 𝙋𝙖𝙪𝙡𝙤 𝘿𝙮𝙗𝙖𝙡𝙖 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora