Harry
Se ne va, prende le sue cose e si chiude la porta alle spalle.
Anche lei come già avevo previsto ha deciso di abbandonarmi come la maggior parte delle persone, come mio padre.
Non so se mai la rivedrò, o se mai la risentirò: le ho fatto tanto male, me lo ha urlato tante di quelle volte, piangendo, tremando. Anche solo con la forza dello sguardo.
Non volevo perderla ma l'ho persa; qualsiasi cosa fossimo diventati, è sfumata via quando si è chiusa quella porta alle sue spalle.Nonostante io non riesca a non pensarci mi impongo di dormire e magari domani starò meglio. Mi stendo nel letto pregando che il sonno arrivi il prima possibile.
Ogni minuto che passa sento il cuore un po' più fragile, o po' più debole e non ho mai provato questa sensazione.
Dopo qualche ora mi addormento.Sento le urla di una donna, probabilmente è mia madre: c'è solo lei in casa.
Scendo per vedere cosa sta succedendo e mi ritrovo davanti diversi uomini pronti a farle del male. Riesco solo a sentire le sue grida, i miei occhi, ormai offuscati dalle lacrime, non riescono a mettere bene a fuoco ciò che sta succedendo nel nostro soggiorno di casa."Non è stato in grado di pagarci il debito, adesso ci pensiamo noi".
"Doveva pensarci prima".
"Sei una puttana! Smetti di urlare e stai zitta!".
"Tu ragazzino, vai via di qui!".
Queste, le uniche parole che riesco a sentire fino a che un uomo non molto alto ma grasso mi riporta in camera chiudendomici dentro.
Continuo a sentire le urla e non riesco a distrarmi. C'è mia madre laggiù con quei figli di puttana!
Odio mio padre, lo odio cazzo!
Perché proprio a noi ha dovuto fare questo?
Perché la mamma ha dovuto sposare un uomo tanto bastardo, corrotto, canaglia?
Mi accascio alla porta di camera portandomi le ginocchia al petto: ci nascondo il viso e piango. Non so per quanto tempo rimango chiuso in quelle quattro mura di camera mia, fin quando qualcuno apre la porta.Con uno scatto mi sveglio: il mio respiro è accelerato e tento di tranquillizzarmi. Rendendomi conto di non riuscire a calmare il mio respiro corro in cucina prendere un bicchiere d'acqua: bevo, bevo, bevo ma ancora non mi passa.
Ho bisogno di trovare un valido modo per calmare i miei nervi; la boxe é sempre stata il mio punto di sfogo, gli allenamenti, la fatica, il sudore, mi hanno sempre dato la reale soddisfazione di ogni mio tentato sfogo e decido di scendere in cantina: indosso i guantoni e inizio a tirare pugni al sacco.
Perché tutti mi abbandonano?
Perché non vado mai bene per nessuno?
Perché sono così?
Esattamente, quand'é che sono diventato così?
É da tempo che non mi affeziono più a nessuno, se non a i membri della mia crew, ho innalzato un muro talmente alto e forte che difficilmente un angelo riuscirà a buttarlo giù.Mi odio, mi odio per tutto il male che ho provocato a Noemi, perché lei non se lo meritava. Non é mai stata come tutte le altre fin dal primo momento: non ha tentato di sedurmi per poi usarmi e buttarmi via e mi dispiace di non essere stato in grado di apprezzarla quando potevo, anche solo come amica.
Lei si è aperta con me e io le ho tirato calci in faccia la maggior parte delle volte.
Non riuscirò mai a cambiare carattere e forse stasera ha fatto bene ad andarsene e lasciarmi solo.Dopo quale ora di boxe sono già le sei del mattino. Non ho sonno e quindi non vado a dormire bensì a farmi una doccia rigenerante.
Sto meglio rispetto a stanotte, ma gli incubi che ogni notte mi ricordano del passato e di ciò che non ho fatto per aiutare mia mamma, mi distruggono ogni volta di più.
Mi sento un fallito.
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Nightsouls
ChickLit"Non ho mai creduto nell'amore"dice Harry. Specialmente dopo essere stato abbandonato da mio padre, l'uomo che avrebbe dovuto insegnarmi la maggior parte delle cose sulla vita, ma vedendo lei, qualcosa in me è cambiato, non so cosa significhi, so so...