Capitolo 43

39 13 0
                                    

Rimango esterrefatta: davanti a me Harry aspetta che lo faccia entrare, mentre il mio corpo non reagisce a nessuno stimolo. Bloccata nella posizione in cui sono non riesco a dire niente, i miei occhi puntati sui suoi e la bocca aperta.

"Mi fai entrare o rimani imbambolata qui davanti la porta bimba?"

"Non chiamarmi mai più così. Entra"

Appena Sofia vede Harry far ingresso nella nostra casa mi corre incontro: "Che ci fa Harry qui?" le chiedo.
"É amico di Niall, avrà dato l'invito pure a lui. Tu che dici? Dovevamo aspettarcelo"

"In realtà io pensavo che fosse fuori Londra" dico alla mia amica.

"Non é mai uscito dal nostro quartiere Noemi".

Il mondo mi crolla addosso, Harry é sempre stato qui a pochi passi da me, ma non si é mai fatto vedere.

"Adesso come glielo spiego a Noah che si é presentato il mio ex ragazzo a casa nostra?" sono preoccupata. Noah sa poco di me ed Harry, ma sa come si é comportato l'ultima volta che ci siamo visti e non penso che in qualsiasi caso gli possa far piacere condividere una stanza con lui.

"Noah non può dire niente; si, può rimanerci pure male, ma é amico di Niall, nonché mio ragazzo, nonché mio futuro coinquilino. Era ovvio che venisse a festeggiare per il suo amico. Tu come stai? Pensi di poter affrontare questa serata?"

Posso affrontarla? Domando tra me e me; sarò in grado di divertirmi e non ripensare a tutto il dolore che mi ha provocato?
Beh questo non lo so, ma di una cosa sono certa: non posso farmi rovinare questa bellissima festa da uno stronzo come lui, mi farò aiutare dall'alcol.
Dopo minuti interminabili di silenzio rispondo alla mia amica.

"Ci proverò, per te, per me e soprattutto per Noah. Voglio che stia tranquillo. Nel dubbio però vado a prendermi un quattro bianchi". Sorrido e Sofia sorride con me: "Sei sempre la solita".

Ci muoviamo verso il bar improvvisato in cucina, Noah e Niall non stanno più parlando, il ragazzo della mia amica é andato a salutare Harry mentre il mio ragazzo guarda male prima loro e poi me. Alzo le mani nella sua direzione come per dire "Non ti provare ad arrabbiarti con me, io non c'entro nulla" e ordino il mio drink in compagnia di Sofia.
Poco dopo ci raggiungono al bancone Niall ed Harry mentre Noah si precipita subito al mio fianco che mi accarezza con il braccio, tenendomi stretta a lui.

"Sono felice per voi" dice Harry alla mia amica.

"Grazie mille Harry, sono super felice anche io, e grazie per essere venuto qua stasera".

Guardo male la mia amica: é troppo gentile con questo essere maledetto.

"Non potevo non festeggiare il grande passo di Niall, non credi? Sei diventato così grande amico mio" Harry scompiglia i capelli di Niall che borbottando lo allontana.
Un sorriso ingenuo mi spunta sulle labbra: sono sempre stati i miei preferiti loro due.

"E tu come stai?" mi domanda il ricciolo.

La sua domanda mi coglie di sorpresa, non mi aspettavo che provasse a rivolgermi parola questa sera. Titubante rispondo: "Io sto bene Harry, grazie. E tu come stai?" É cortesia rispondere, ed é cortesia chiedergli lo stesso.
La mano di Noah mi stringe il fianco e capisco che questa situazione non gli piace per niente; mi prende per il braccio e saluta i ragazzi prima ancora che Harry possa rispondermi: "Noi andiamo a ballare".

Sorrido a tutti, persino ad Harry. Voglio che questa serata sia tranquilla e spensierata, voglio che i miei due amici si divertano e festeggino questo loro bellissimo passo.

"Perché hai dovuto fare così?" chiedo all'orecchio di Noah. La musica é talmente alta che stento a sentire la risposta.
"Adesso sei mia, stai con me e io non voglio che tu abbia un minimo di rapporto con quello la" mi dice indicando Harry che, ancora appoggiato al bancone. ci guarda con un'aria strana. Quasi di fastidio misto a rabbia.

"Sono solo stata gentile Noah, non ho intenzione di rovinare la serata ne a Sofia, ne a Niall. Non lo fare più".

Butto giù il drink in pochi sorsi ed iniziamo a ballare in mezzo alla calca di gente; la musica mi rilassa e mi tranquillizza. Tento di non pensare al mio misterioso ex ragazzo ma sembra un'impresa impossibile. Poco dopo ci raggiungono in pista tutti i nostri amici e iniziamo a ballare insieme.
Di tanto in tanto Harry e Noah si scambiano occhiate pericolose, come se si conoscessero da molto tempo e fosse successo qualcosa di brutto tra di loro e, se così fosse, ho intenzione di scoprirlo.

La serata procede in modo più tranquillo rispetto all'inizio, la tensione che c'era tra me ed Harry é pian piano svanita soprattutto grazie all'alcol, e dopo ciò che ho detto a Noah anche lui sembra essersi calmato. Non ha fatto più nessun riferimento al mio ex ragazzo nonostante qualche occhiataccia.

"Principessa" mi chiama Noah. "Io vado un po' fuori con i ragazzi, fa la brava e non fare danno", mi intima.

"Ma che danni scemo, va pure dai tuoi amici, io me ne starò un po' con Sofia e le altre", lo tranquillizzo e lo saluto.
L'alcol inizia a fare un po' troppo effetto, la musica alta, le urla e la marea di gente non aiutano di certo il mio stato, quindi cerco di salire le scale, senza cadere, per andarmene un attimo in camera e respirare. A stento ricordo dove ho messo le chiavi della porta, ma quando entro in bagno ho un'illuminazione: il contenitore dello shampoo. Lo apro, estraggo la chiave e mi rifugio nelle mie amate quattro mura. Apro la finestra e l'aria fredda dell'inverno mi accarezza il viso donandomi una sensazione di purezza; la respiro a pieni polmoni regalando al corpo la sensazione più bella di sempre. Mi sento leggera, vuota, pulita.
Rimango lì davanti alla finestra ancora un po', contemplando le stelle e rinfrescandomi l'anima.

Chiudo gli occhi e mi godo il momento fin quando sento una mano sfiorarmi il braccio: l'alcol mi sua giocando brutti scherzi.

"Bimba", mi sento chiamare.
Preferisco godermi il momento piuttosto che pensare di star diventando pazza; ultimamente tra i sogni che faccio e le voci che credo di sentire, qualche dubbio sulla mia sanità mentale mi sta venendo.

Rimango ancora un po' li, in balia dei miei pensieri,
quando sento ancora una volta la voce.

"Bimba, girati".

Decido di ascoltare la voce e mi volto.

"Harry? Perché sei in camera mia?" biascico un po' per l'alcol e un po' per la stanchezza.

"Non ti ho più vista giù e ho pensato fosse successo qualcosa; Noah é ancora qui. Tutto a posto con lui?"

"Mmh, non mi va di parlarne adesso. Vorrei solo dormire".

Sento la mano di Harry che prende la mia, trascinandomi con se nel letto.

"Dormiamo allora".

"Io dormo, tu no. Vattene"

"Non ti lascio sola in questo stato" mi ripete Harry in tono più brusco rispetto a prima.

"Di sotto c'é il mio ragazzo, se ci vedesse insieme succederebbe un casino enorme. Inoltre io sono arrabbiata con te, quindi vattene. Adesso".

Le mie parole non sembrano toccare Harry minimamente, infatti, dopo aver chiuso la porta a chiave, si sdraia sul letto tranquillamente, proprio come se fosse a casa sua.
Mi arrendo, non ho la forza per litigare ed arrabbiarmi. Mi lancio sul letto a peso morto e poco prima di cadere in un sonno profondo, le labbra di Harry si posano sulle mie.
La testa urla di spostarmi, di cacciarlo, di urlargli. Il cuore invece mi urla di farlo restare, proprio qui.

"Mi erano mancate le tue labbra, bimba".

Se solo ti rendessi conto di quanto sei importante per la vita di coloro che incontri, di quanto potresti essere importante per le persone che non hai ancora sognato di incontrare.
C'é qualcosa di te che lasci in ogni persona che incontri.

NightsoulsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora