Capitolo 60

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Noemi

Finalmente stasera passerò un po' di tempo con le mie amiche, era da un po' che non succedeva: gossip, battibecchi e verità ci attendono al tavolo del ristorante in cui abbiamo prenotato. É a circa mezz'ora da casa mia, un po' lontanino, lo ammetto, ma é stata Sofia a scegliere uno dei ristoranti più lussuosi che io abbia mai visto, per festeggiare insieme l'arrivo di questa bambina.

Una bambina che nessuno si aspettava a dire la verità, ma che hanno tutti accettato sorridenti e impazienti di stringerla tra le braccia.

Mentre attendo con ansia l'ora per uscire di casa, cerco di convincere Harry ad accompagnarmi a fare un giro per l'isolato.

"Dai, lo sai che mi fa bene camminare", gli dico. "Vieni con me ti prego!", lo supplico.

"Sai perfettamente che non fa per me, non mi piace camminare e fare chilometri e chilometri senza una meta", mi dice.

Spazientita e annoiata dal suo comportamento decido di andare da sola, a correre.

"Bene, andrò a correre da sola", lo informo.

"Cosa? Correre? No no no. Tu non andrai a correre con la nostra bambina in pancia".

"Mettiti in testa che non sono fatta di cristallo Harry. Posso correre ancora", gli dico con un tono alquanto nervoso.

"Noemi non ci prov...", lo interrompo.

"Non ho la minima intenzione di passare tutto il pomeriggio chiusa in casa perché pensi che io sia troppo fragile per poter fare qualsiasi cosa. Quando arriveremo al nono mese come faremo? Dovrò stare tutto il giorno a letto?!"

"Si esattamente", mi risponde inaspettatamente.

"Continua a sognare Harry, io vado a scaricare un po' di questa maledetta tensione", gli rispondo.

Ed esco di casa.

Era da tempo che non assaporavo la mia amata corsa, che non mi dedicavo del tempo per me, per i miei pensieri e per la mia musica. Mi era mancato fare infiniti chilometri per poi finire sempre lì, al molo, a ricordare il passato tormentato di me ed Harry, di Diana, di Noah, e di tutte quelle persone che entrando nella nostra vita hanno provato a farci del male, compresa sicuramente, mia madre.
Assaporo la corsa gustandone ogni piccola parte, faticosa e bella. Il tramontare del sole per esempio, o l'ammirare le mille coppie che passeggiando si scambiano gesti d'amore.

Spero che un giorno anche mia figlia avrà la stessa mia passione, che sentirà il bisogno di andare a correre per sfogarsi, oppure solo per respirare. Spero che un giorno, riuscirò ad essere la madre che sempre ho desiderato ma che mai ho potuto avere; spero di non deludere mia figlia come invece mia madre ha fatto con me.

Dopo poco più di un'ora di corsa, decido di tornare a casa per prepararmi ad andare al ristorante dalle mie amiche; non ci credo ancora che finalmente passeremo un po' di tempo solo noi, e non vedo l'ora.

Da quando Sofia si é trasferita con Niall, e le altre ragazze hanno ripreso gli studi non abbiamo avuto quasi più tempo per stare insieme, ma oggi, finalmente, goderemo e apprezzeremo ogni minuto che passeremo insieme.

/////

Prima di uscire di casa rassicuro Harry per la milionesima volta: "Sta tranquillo, ancora posso guidare! Sono solo al terzo mese non al nono, non ho una pancia ingombrante", gli dico, mentre lui insiste sul volermi accompagnare: "Non mi va che fai mezz'ora di strada da sola. E se ti sentissi male? Se ti venisse una nausea improvvisa?" mi chiede.

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