Capitolo 28

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Sono passate due settimane da quando Sofia mi ha raccontato ciò che la mia decisione ha provocato al cuore di Harry, sono passate due settimane dall'ultima
volta che l'ho visto e dall'ultima volta che ho partecipato ad una festa. Non ho intenzione di incontrarlo e farmi del male da sola: se posso evitarlo, lo evito.
Le mie amiche rattristate dalla mia decisione di non partecipare più alle feste continuano ad andare, lasciandomi a casa a crogiolarmi nel mio infinito dolore.

Nel frattempo ho deciso di seguire i miei sogni, quelli che ho scoperto nella bellissima città italiana, quelli che mi porto dietro da una vita; alternando il lavoro, alla lettura e alla scrittura mi rimane davvero poco tempo per pensare alla schifezza che mi circonda ultimamente e questo mi tranquillizza un po': la maggior parte delle mie giornate si svolge nella libreria in cui lavoro, finisco il turno e mi metto seduta ad un tavolo con un caffè, per leggere o per scrivere.
Questa mia nuova quotidianità mi piace e mi rilassa, mi sento più tranquilla rispetto a prima di partire e nonostante Harry mi abbia fatto male mi sono ripromessa di non cedere più al dolore estremo che bussa ripetutamente alla mia porta.

Mentre leggo "Lolita" vengo distratta dalla canzone che passa di sottofondo nel locale: Hide di Kid Travis.
Le strofe di questa canzone mi riportano a dei ricordi che ormai sento troppo lontani...

Need a drink?
Found my home
She make me leave the thrills at home and I'm fine...

Really think I found my home, shorty made me feel at home
She made me leave the thrills at home and I'm fine with it
She really made me lose control, I'ma let my love unfold
We're just two lost souls, but we're fine with it

Questa canzone rappresenta esattamente me ed Harry e il nostro rapporto.
I ricordi dei momenti passati insieme a lui si rifanno vivi nella mia testa e un nodo grande quanto una casa si forma nella mia gola: non voglio piangere, non qui, non ora in mezzo a tutte queste persone. É arrivato il momento di tornare a casa.

Percorro la strada con le cuffie nelle orecchie per cercare di far tacere i pensieri tristi e in un batter d'occhio arrivo a casa finalmente contenta di potermi buttare nel letto.

"Ciao Noe", mi saluta Sofia.

Ricambio con un sorriso e mi dirigo verso la camera da letto.

"Noemi aspetta, vorrei chiederti una cosa".

"Se stai pensando di chiedermi di venire a qualche festa a cui andrete tu e le ragazze risparmia il fiato, non verrò".

Di solito non sono così scontrosa con lei, ma oggi non é proprio giornata, voglio solo mettermi nel letto e starmene da sola; mi basta già tutto quel contatto con i clienti dove devo sforzarmi assolutamente per sorridere ed essere cordiale, non voglio mantenere la maschera anche a casa mia.

"Ascoltami un attimo e basta, e poi parlami per bene perchè io a te non ti ho fatto proprio nulla."

Sofia ha ragione, non mi ha fatto niente di male anzi, con me ci è sempre rimasta nonostante il mio carattere dei primi tempi, e adesso degli ultimi. Cerco di sforzarmi per tranquillizzarmi prendendo tanti respiri profondi e una volta calmata mi ricompongo.

"Scusami hai ragione, non avrei voluto risponderti così bruscamente, solo che ultimamente è come se la Noemi che tutti noi conoscevamo non esista quasi più. Dimmi tutto ciò che volevi dirmi".

Sofia mi capisce, sa il dolore che mi attraversa ultimamente anche se non lo dò' a vedere a nessuno.

"Comunque avevi ragione, ti volevo chiedere se saresti venuta alla festa di Halloween e prima che tu mi risponda fammi finire di parlare".

Il "no" che stava per uscire dalla mia bocca viene preceduto dalla sua quasi ramanzina e per una volta decido di ascoltarla rimanendomene zitta.

"Io lo so che ultimamente non te la stai passando bene, che le reazioni di Harry ti hanno fatto male e che ti ha fatto male anche la verità che io stessa ti ho raccontato. Ma tornata da Milano ti eri ripromessa di non farti distruggere più da nessuno, ti eri ripromessa di amarti sempre come dice il tuo tatuaggio e ti eri ripromessa di non chiuderti in casa per far sfogare il tuo dolore. Non stai più uscendo con le tue amiche, non vieni più alle feste e so che lo fai per evitare di trovarti Harry che se la fa con mille ragazze diverse, ma anche quelle poche volte in cui usciamo per conto nostro senza feste di mezzo preferisci rimanere in casa. Sono tua amica e voglio dirti le cose come stanno: ti stai rovinando per un rapporto che non ha avuto nemmeno l'opportunità di crescere, per un rapporto che è nato in poco tempo e che con uno come lui non sarebbe potuto durare oltre il tempo che è passato. Vuoi darti una svegliata? Viviti la tua vita con o senza di lui, esci e conosci altri ragazzi perché lui non é l'unico uomo in grado di farti sorridere e soffrire, divertiti e non dare tutto questo potere ad un ragazzo che ha solo deciso di divertirsi e viversi la sua vita senza te.
Ti meriti molto di più Noemi di ciò che ti ha dato lui, ti meriti un ragazzo che non ti faccia soffrire così e che non si scopi una ragazza davanti a te solo per avere la soddisfazione di averti fatto male.
Pensaci, pensaci e poi ne riparleremo e mi dirai se ti sarai decisa a venire a quella fottuta festa di Halloween".

Le parole di Sofia forse troppo forti per una mente fragile come la mia riescono a farmi riflettere. Senza degnarla di una risposta me ne torno in camera mia, per cambiarmi e buttarmi nel letto a guardare il mio amato Netflix: si, le sue parole hanno fatto effetto su di me, ma ancora devo metabolizzarle e non sarò di certo in grado di darle una risposta stasera.

Mi metto a guardare la mia amata serie, "Orange si the new black" e mentre l'episodio scorre mi perdo nei miei pensieri...
Forse Sofia ha ragione, forse dovrei anch'io andare avanti per conto mio, senza di lui e con altre persone, forse dovrei smetterla di rimanere qui a crogiolarmi nel mio dolore per una persona come Harry; io avrò sbagliato, ma non sono stata l'unica.
Il dolore che provavo per lui, pian piano si sta trasformando in rabbia, una rabbia che difficilmente riesco a nascondere e a contenere.
Sono arrabbiata perché quando sono tornata mi ha completamente ignorata, sono arrabbiata perché lui é riuscito ad andare avanti senza versare una lacrima, sono arrabbiata perché ha fatto si che io lo vedessi con altre.

La rabbia cresce sempre di più dentro me e mi rendo conto di una cosa: Sofia ha perfettamente ragione e farò lo stesso gioco di Harry, vediamo chi sarà il primo a perdere.
Sicuramente il suo discorso motivazionale non aveva il fine di farmi giocare una partita che quasi sicuramente avrei perso, ma questo non mi importa.
Harry vuole giocare? E allora giocheremo.

Se io non ho conosciuto lui fino in fondo nemmeno lui ha conosciuto me, ne me e ne le mie amiche; carissimo bimbo, ti sei messo contro la ragazza sbagliata.

Che il gioco abbia inizio.

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