Capitolo 17

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Harry

Le ho detto che la amo; io Harry Styles, ho appena confessato l'amore per una persona, e non una persona qualunque.
Per Noemi.
Ed è la verità, mi sono innamorato di lei, dal primo giorno che l'ho vista, in quella benedetta casa; non avrei mai pensato di arrivare a questo.
Sono innamorato e non me ne vergogno, vorrei urlarlo a tutto il mondo l'amore che sento, la felicità che provo in questo momento, specialmente dopo aver saputo che anche lei ricambia.
Ancora con le lacrime agli occhi e tremante, si avvicina a me, abbracciandomi. Ricambio il suo abbraccio e aiutandomi con le dita, la afferro per il mento per ammirarle gli occhi: e che occhi la mia principessa, vorrei poterne non uscire più, perdermi in quelle piscine di miele, affogare per poi non tornare più in superficie.

Annullo la distanza tra di noi baciandola, ma non un bacio occasionale, uno dato tanto per dare perché ormai si è abituati piuttosto uno di quelli sinceri, veri, uno di quelli da cui puoi capire tutte le emozioni e le sensazioni, amo questa ragazza e lei ama me.
Quanto sono fortunato?
Le nostre labbra si incontrano, bisognose di sentirsi a vicenda; la mia lingua chiede accesso alla sua bocca e subito dopo, entrambe si esibiscono in una danza da togliere il fiato, perfino a me, Harry.

Dopo qualche minuto di baci appassionati, sento la mia erezione crescere e scontrarsi con i pantaloni troppo stretti; ho bisogno di sentire Noemi.
Anche lei sembra avere le mie stesse sensazioni; mentre mi bacia, affonda le sue mani nei miei riccioli, tirandoli.
Con dolcezza e calma la faccio distendere sul letto a pancia in su, ho bisogno di sentirla adesso. Mentre continuiamo a baciarci la mia mano si infila sotto la sua maglia fine accarezzandole il corpo.
Arrivo fino al seno, che scopro essere privo di reggiseno, stringo con le dita il suo capezzolo, provocandole dei brividi su tutto il corpo.

Noemi mi attira di più a se.

"H-Harry" il suo dolce tono esce spezzato

"Cos'è che vuoi piccola?" le domando.
Questa ragazza mi eccita ogni giorno di più.

"Di più", è l'unica risposta che ricevo.

Con un gesto unico le sfilo la maglia, stando sempre attento alle sue ferite; toccare il suo corpo è come camminare in una stanza piena di cristalli preziosi, hai paura di fare il minimo movimento sbagliato e romperli tutti.
Con mia grande sorpresa, mi sfila la maglietta lasciandomi a torso nudo; noto che si sofferma sui miei tatuaggi, tutti con un loro significato nascosto.

Sembra voler dire qualcosa, ma la precedo.
"Non ora piccola, non sono pronto".

Annuisce con la testa e rinizio a baciarla; non mi stancherò mai di lei.
La mia mano si dirige sopra ai suoi pantaloni, abbassandoglieli fino a farli cadere nel pavimento; resta solo con le mutandine, ed è una Dea, è bellissima, è il mio angelo.
Con le sue piccole mani sento che si fa spazio tra di noi fino ad arrivare alla chiusura dei miei jeans.

"Non stasera piccola, voglio farti sentire bene".

A queste parole ritrae la mano, posizionandola dietro al mio collo.

Con la mano mi aiuto ad abbassarle le mutandine di pizzo, iniziando poi ad accarezzare il suo centro; un calore pervade il mio corpo, la voglia di sentirla aumenta e in pochi secondi le infilo un dito dentro.

"Sei così stretta" ansimo.

Il ritmo è regolare, fino a quando non infilo un secondo dito: la sua schiena si inarca, facendole appoggiare il corpo al mio.
Insieme sono perfetti, si incastrano come pezzi di un puzzle.

"H-Harry" ansima; non ha più fiato.

Decido di torturarla ancora un po' per poi slacciarmi i pantaloni e gettarli per terra insieme agli altri indumenti. Siamo entrambi completamente nudi e se non fosse per i raggi di luna su nel cielo, non riuscirei a contemplare la tanta bellezza posta sotto il mio corpo.

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