Capitolo 46

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Mi risveglio la mattina seguente con un mal di testa allucinante avvolta tra le coperte morbide del mio letto senza nessuno accanto a me.
Come avevo previsto Harry se n'é andato, ed é meglio così. Ho bisogno di metabolizzare quanto accaduto questa notte, di pensare lucidamente a come affrontare la verità, specialmente dopo averla detta a Noah.

A tutto questo però, ci penserò dopo un caffè e una bella chiacchierata con la mia migliore amica: oggi che é l'ultimo giorno che sarà in questa casa sfrutterò al massimo tutte le sue doti di ascoltatrice e consigliera.
Prima di scendere al piano di sotto afferro il cellulare: dodici notifiche da Whatsapp, quattro chiamate perse e due messaggi in segreteria. Tutti quanti da Noah.

"Principessa dove sei?",
"Che fine hai fatto?",
"Noemi tutto bene?",
"Sono venuto in camera tua ma sei chiusa a chiave dentro, stai bene?",
"Noemi mi sto arrabbiando",
"Rispondimi cazzo!",
"Dimmi dove cazzo sei e soprattutto con chi cazzo sei!",
"Sei con lui vero? É sparito anche lui dalla festa, sei solo un'inutile puttana!".

Beh, buongiorno! Dico tra me e me: questa sarà un'altra cosa a cui penserò dopo una bella tazza
ricolma di caffè. Scendo le scale e sul tavolo nascosto dalla miriade di bicchieri della serata precedente, trovo Sofia intenta a creare un buco dove poter appoggiare la sua tazza con il latte e i cereali. Una risata esce dalle mie labbra; chiamiamolo esaurimento, chiamiamola stanchezza, confusione oppure felicità, non lo so, ma il buongiorno che dedico alla mia migliore amica é solo una bella e grossa risata.
Quando Sofia vede che non riesco a smettere di ridere e mi iniziano a scendere le lacrime per lo sforzo, inizia a ridere con me.

"Noemi stai bene?" mi chiede con la voce spezzata da sogghigni.

"Oh cara amica mia, tu non ti immagini minimamente cosa diavolo é successo durante tutta la festa", le dico con la voce ancora affaticata dalla risata.

"Oh cara amica mia, fammi indovinare: sei stata seguita da Harry in camera tua, avete passato la notte insieme e Noah é furioso con te perché crede che tu l'abbia tradito?".

Tutta la voglia di ridere che avevo fino a qualche minuto fa svanisce: "Ma che cazzo..." tento di dire.

"Prima cosa: ho visto Harry che ti seguiva. Seconda cosa: non l'ho visto tornare giù di sotto per tutta la notte. Terza cosa: ho sentito la porta di casa chiudersi stamattina presto. Quarta e ultima cosa: stanotte Noah é impazzito cercandoti per tutta casa; forse un po' per colpa dell'alcool, forse un po' per colpa di tutte le canne che si é fumato, stava per buttare giu la porta di camera tua, e aiutata da Niall ed i ragazzi lo abbiamo fatto tornare a casa sua."

Oh merda... Ho fatto un fottuto casino.

"Merda Sofia, come diavolo pensi che io possa rimediare a tutto questo adesso?"

"Non puoi amica mia. Sii sincera prima di tutto con te stessa e poi potrai esserlo con i tuoi due amanti. Raccontami di te e di Harry adesso; facciamo un passo per volta".

Racconto tutta la nottata passata con il ricciolo alla mia migliore amica, mentre lei, tra incredulità e divertimento fa delle facce troppo buffe per non farmi scoppiare di nuovo a ridere; durante tutta la storia rimane in silenzio mentre le mie guance prendono fuoco man mano che racconto l'atto condiviso con Harry.

"...e stamattina é uscito di casa ancora prima che io mi svegliassi. Poi quando ho aperto gli occhi e preso il telefono in mano ho trovato miriade di messaggi e chiamate perse da Noah".

Lascio il telefono nelle mani di Sofia per farle leggere lo sfogo del biondo mente lei, incredula, si porta una mano davanti alla bocca ed inizia a urlare parole offensive nei suoi confronti.

"Questo stronzo come si permette di rivolgersi a te in questo modo? Cazzo Noemi! E tu? Come fai a non fare niente e rimanere qui, tranquilla, a parlare con me della tua scopata con Harry?!"

La mia amica non ha tutti i torti, e Noah non é pienamente nel torto; si, avrebbe potuto evitare di usare termini tanto pesanti, specialmente perché non aveva la certezza dove fossi e con chi fossi, però non mi sono comportata bene nei suoi confronti.

Finisco di parlare con Sofia e cerco di tranquillizzarla informandola che entro il giorno seguente avrei parlato e chiarito con Noah, dopo aver chiarito i miei dubbi.

Ci armiamo di tanta pazienza e iniziamo a tirare a lucido questa casa che in una notte sembra sia diventata una discarica; troviamo di tutto in giro: portafogli, borse, rossetti, sigarette, bicchieri e preservativi. Ne indico uno alla mia amica con faccia schifata.

"Non ho la minima intenzione di cercare di capire dove o come", mi guarda assottigliando lo sguardo. Scoppio a ridere, é davvero troppo buffa.
Mi mancherà...

"Mi mancherai Sofi, sarà strano non trovarti dietro ad ogni angolo da oggi in poi"

"Non credere che ti libererai così facilmente di me", risponde la mia amica, "e poi dovrò essere presente quando entro stasera troverai una risposta a tutte le tue domande, rischiando di sganciare una bomba sulla tua testa", mi prende in giro.

Non ha tutti i torti, dovrò armarmi di coraggio e affrontare le conseguenze delle mie azioni.

Harry é stato dal primo istante la persona che ho desiderato al mio fianco, ma se scegliessi di fidarmi di nuovo di lui e mi facesse di nuovo del male? Riuscirei a sopportare di nuovo tutto quanto? Riuscirei di nuovo a raccogliere tutti i pezzi del mio cuore frantumato e riassemblarlo?
Non ne lo la certezza assoluta, e questa cosa mi spaventa.
Sarei in grado di buttarmi a capo fitto su questa storia, vivermela a pieno e non pensare a tutto il male che potrebbe venire dopo, ma a quale prezzo?

Dall'altra parte invece ho un ragazzo dolce, pronto a starmi accanto e a farmi sorridere; Noah si é dimostrato l'esatto opposto di Harry, mi é stato a fianco, ha rispettato i miei tempi e i miei bisogni, ha compreso i miei momenti di debolezza ed é entrato pian piano nel mio mondo, ascoltandomi e comprendendomi, scoprendo parti di me che avevo sepolto infondo alla mia anima.

Tutto questo é davvero difficile, perché se Harry non si fosse rifatto vivo probabilmente io avrei continuato per la mia strada, nonostante non fosse la mia prima scelta, perché nonostante tutto stavo bene, anche se sentivo che qualcosa mi mancava.

Persa nei miei pensieri chiedo alla nonna un consiglio, lei che per me c'é sempre stata, che mi ha sempre capito e aiutato, prego che in questa giornata così difficile riesca a mandarmi un segno e mentre le rotelle della mia mente girano come gli ingranaggi della macchina più complicata di questo mondo, mi prendo un po' di tempo per me stessa e mi dedico alla lettura del mio libro.
Non so esattamente quante ore siano passate da quando mi sono seduta qui in camera mia, ma quando noto l'ora vedo che sono le sei del pomeriggio.
Cazzo, come può essere passato già tutto questo tempo?
Sto per chiudere il libro e scrivere alla mia migliore amica quando noto una frase che mi colpisce...

Dobbiamo abituarci all'idea: ai più importanti bivi della vita, non c'é segnaletica. Due strade divergevano in un bosco, e io - io ho preso quella meno battuta, e questo ha fatto la differenza.

Se dovessi scegliere tra il tuo amore e la mia vita, sceglierei il tuo amore, perché é la mia vita.

Non so se é stato un caso che io leggessi queste frasi, oppure un segno che mi ha mandato la nonna perché mi ha ascoltata e ha deciso di aiutarmi. Ma preferisco pensare che sia la nonna, ancora qui, ancora accanto a me che mi aiuta e mi sostiene, come ha sempre fatto.
Il calore che percepisco dal mio corpo conferma la mia teoria.

"Nonna... sapevo che eri tu, grazie". Una lacrima mi scende in viso mentre chiudo il libro e afferro il telefono per scrivere finalmente il primo messaggio della giornata.

So che questa sarà la scelta migliore per me.

"Ciao. Quando possiamo vederci? Ho bisogno di parlarti".

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