Capitolo 20

60 20 22
                                    

Harry

Vedere Noemi così fragile non fa altro che spezzare il mio cuore, non sono abituato a vederla così e tutte queste cose insieme le faranno solo peggio.
Voglio cercare una soluzione a tutto ciò, ma il potere che adesso ho tra le mani è nullo: è sua madre, verrà qui e io non potrò fare niente per proteggere la mia piccola.
Il suo viso dolce da qualche giorno non minaccia più un sorriso, è cupo.
I suoi occhi sono spenti come le sue emozioni e probabilmente dopo la notizia di stasera come anche il suo cuore.

"Posso fare qualcosa per te piccola?" chiedo a Noemi.

"No Harry, nessuno può" e lo pensa veramente; la cosa che mi fa più male è che crede di essere sola e che nessuno possa far niente per aiutarla.

Noemi

La proposta di Harry mi convince ancora di più sul fatto che nessuno possa far niente per me.
Più il tempo passa e più le cose diventano
complivate.
Chi avrebbe mai pensato tutto questo caos?
Avevo iniziato una nuova vita lontano da mia madre e da tutti i dolori del passato, ma sembra che quest'ultimi non mi vogliano lasciare.
Sono sicura che vivranno per sempre dentro di me, speravo che potessero alleviarsi, ma a distanza di tanti anni non sembra.

Ho bisogno di tornare a casa, non posso stare un minuto di più a questa festa, ho bisogno del mio spazio, di pensare, di distrarmi e rinascere, ma non posso farlo qui.

Non posso farlo a Londra.

"Vado a casa, voi continuate pure la festa" dico ai ragazzi, che sono incerti mentre ascoltano le mie parole.

"Vengo con te" dice Sofia e subito dopo la segue Harry.

"Vengo anche io".

"No. Voglio stare da sola, ne ho bisogno. Scusatemi tanto e chiedete scusa anche agli altri ragazzi" dico con un filo di voce.

"Almeno lascia che ti accompagni" mi dice Harry.

All'inizio un po' incerta penso alla sua proposta, ho un grandissimo mal di testa e la musica che suona intorno a noi non aiuta.
Decido comunque di accettare l'offerta per evitare qualsiasi tipo di problema.

Saluto Sofia e Niall e con Harry ci dirigiamo alla sua auto.
Nel tragitto verso casa resto in silenzio pensando a tutto ciò che in questi giorni mi è capitato.
Tutto ciò è da record, é fottutamente incredibile.

Poco dopo arriviamo davanti alla porta della mia villetta.
"Sicura che non vuoi che rimanga?" mi chiede Harry.

"No, stai tranquillo, ti scriverò non appena le cose andranno meglio; ti prego, lasciami del tempo per metabolizzare tutto e aspettami".

Le ultime parole suonano incerte appena escono dalla mia bocca e Harry mi guarda stranito; decidendo di non replicare, posa le sue dolci labbra rosee sulle mie per poi aspettare che io entri in casa.
Mi mancherà il suo tocco.
Quel tocco.
Non sono sicura che la mia decisione sia quella giusta ma d'altronde sbaglio sempre, che sarà mai una volta in più?
Mi dispiacerà per le mie ragazze, loro per me ci sono sempre state, non mi hanno mai abbandonata e hanno sempre cercato di strapparmi un sorriso.
Ed Harry? Non avrei mai pensato che dal nostro maledetto incontro in quella casa saremmo arrivati fino a questo punto; non mi era mai successo di provare sentimenti ed emozioni talmente forti per un ragazzo, eppure é successo...
Lui sarà pure spezzato, ma stando con me non troverà mai la luce di cui ha bisogno per tornare a splendere.

Vado subito verso il bagno pronta per farmi una doccia bollente e mentre l'acqua scorre sul mio corpo la mia testa percorre ogni secondo di questa interminabile settimana.
Non ne posso più, non ne uscirò illesa di nuovo, devo reagire.

Dopo 40 minuti abbondanti esco dal bagno e mi cambio mettendomi una tuta comoda.
Non voglio vedere mia madre, non sono pronta e non voglio che torni nella mia vita ad incasinarmela con i suoi drammi.
Per un momento penso a tutti i sogni che non ho potuto raggiungere in questi anni: quando ero più piccola adoravo Milano, una città grande, con tanti posti da visitare, tanta moda e tanta cultura.
Il mio sogno era andare a vivere lì, magari per un po' di tempo.
Conoscere, ambientarmi, studiare ogni minimo dettaglio di quella bellissima città.
Quella donna riuscì però a portarmi via anche quei piccoli desideri che ogni giorno mi accompagnavano nella routine, a volte dolorosa come non mai, a volte un po' meno.
Ho dovuto accantonare tantissimi sogni per colpa dei miei genitori, litigavano e per loro non esistevo più, si picchiavano e non esistevo più e nemmeno in quelle rarissime volte in cui facevano pace io non esistevo più: si erano entrambi abituati ad una vita senza di me, ed io iniziai ad abituarmi ad una vita senza di loro.

Se ad oggi la mia forza é tanta nell'affrontare certe situazioni lo devo a loro: una cosa buona, per me, l'hanno fatta.

Con il viso rigato dalle lacrime prendo una borsa abbastanza grande da poter contenere qualche cambio per qualche giorno. La riempio con intimo, pantaloni, magliette e scarpe. Aggiungo poi il passaporto e i soldi che mi sono messa da parte in questo ultimo tempo.
Me ne andrò di qui.
Non posso rimanere ancora a lungo, ho bisogno di rinascere.
Prima di lasciare la mia amatissima villa e la mia amatissima vita, scrivo un biglietto per Sofia. Non si merita la mia assenza dopo tutto ciò che ha fatto per me, quindi cerco di darle una spiegazione, senza però approfondire troppo.

Carissima Sofia,
amica mia... sai? Ti voglio un infinità di bene, ed è proprio per questo che stasera sono qui, a scriverti e dedicarti queste poche parole che ancora mi rimangono.
La mia vita non è più la stessa da quella maledetta serata che mi ha lasciato tanti lividi sulla pelle, ma soprattutto sul cuore. Il passato é tornato ancora una volta a bussarmi alla porta del presente, non sono più la Noemi che conoscevi, i miei occhi sono spenti. Me ne sono accorta, sai? Il mio fisico sta cedendo, ho perso tanti, troppi chili per il mio stato mentale; tutto questo non doveva succedere, non a me. Però purtroppo è successo e ormai non rimane molto da fare.
Sfortunatamente non siamo in grado di cancellare il passato, gli errori, gli inganni e le sofferenze, ma da quest'ultimo possiamo imparare, comprendere, apprendere e io sto facendo tutto ciò.
Il tuo arrivo di stasera mi ha lasciata un po' spiazzata soprattutto dopo aver compreso il vero motivo del tuo ritorno. Non sono pronta io di nuovo a guardare mia madre in faccia, non sono pronta a perdonare, o anche solo a parlare con la persona che tempo fa rovinò i miei sogni insieme a mio padre. Tutto questo è più forte di me, tutto questo non potrò mai combatterlo se prima non riuscirò a combattere i miei demoni.
Tornerò.
Quando avrò compreso il modo di perdonare se stessi per gli errori altrui, o anche propri, tornerò.
Ma adesso è arrivato il momento per me di andare alla ricerca di qualcosa di bello, di qualcosa di vero. Il momento della mia rinascita é arrivato e voglio farlo: nonostante tutto questo mi faccia male, devo andarmene.
Ti prego, non mi chiamare, non mi scrivere. Sarebbe tempo perso, sarò irraggiungibile. Mi farò sentire io quando sarò pronta. Chiedi scusa tu da parte mia ad Harry.
Chiedi scusa tu, da parte mia, alle nostre ragazze. Chiedi scusa tu, da parte mia, a te stessa.
Non voglio farti soffrire, voglio solo che tu sappia che sto andando per ritrovare l'amore che avevo una volta per la vita, per tutto.
Sto andando per ritrovare il sorriso, la luce negli occhi.
Aspettami, aspettatemi. Non mi abbandonate.
Tornerò.

Noemi.

Finito di scrivere il biglietto lo appoggio nel tavolo della cucina, prendo le chiavi ed esco.
Una nuova vita inizia adesso.

Carissima Londra, tornerò.

NightsoulsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora