Capitolo 59

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Noemi

Rimanere incinta e affrontare una gravidanza non pensavo che fosse così faticoso, o meglio: sapevo che, una volta rimasta incinta, non avrei potuto mangiare o bere determinate cose, fumare, oppure andare a feste, ballare, e ubriacarmi, ma non pensavo che avrei sofferto così tanto di nausee, e tantomeno che dovessi andare così spesso dalla dottoressa per farmi controllare.

Adesso sono al terzo mese, e diciamo che sento già la mancanza di cose come sushi, birra, o vino, ma le sensazioni che ogni giorno provo, mi riempiono di gioia. Pensare che dentro di me sta nascendo e crescendo una nuova vita mi sembra qualcosa di incredibilmente meraviglioso.

Al contrario di ciò che pensavo, Harry ha accettato la cosa prima del previsto: adesso continua a toccarmi la pancia, nonostante sia ancora piccola, e la sera, prima di andare a dormire, si mette all'altezza del nostro bambino e ci parla un po', magari raccontandogli della
giornata, oppure raccontandogli ciò che combinava fino a prima di conoscermi.
Sono fiera di ciò che é diventato, sono fiera dell'uomo che é, che non si sia arreso nonostante la sua paura di fallire, e che sia rimasto qui, accanto a me per affrontare tutto questo insieme.

"Hai preso tutto?".

L'impazienza di Harry mi fa quasi sorridere; oggi scopriremo il sesso del nostro bambino e non é mai stato così tanto contento di fare mezz'ora di macchina per arrivare allo studio della mia ginecologa.

"Si arrivo, un attimo!", urlo dal piano di sopra mentre cerco di infilarmi una scarpa.

Il viaggio dura più del previsto, l'impazienza di scoprire se aspettiamo davvero un maschietto, come entrambi desideriamo, é più forte di qualsiasi altra cosa e sembra che il tempo non passi mai.

Dopo mezz'ora di macchina arriviamo in studio, e in attesa che la dottoressa ci chiami, Harry cammina avanti e indietro per il corridoio ansioso di entrare.

"Scendo a fumare", mi dice.

"Harry no! Tra poco ci chiama", gli rispondo.

"L'impazienza mi sta logorando".

"Sii paziente, ora ci chiama", dico, e come se la dottoressa stesse ascoltandoci, si affaccia dalla porta dello studio invitandoci ad entrare.

"Buongiorno dottoressa", la saluto e mi preparo per l'ecografia.

"Come ti senti ultimamente?", mi chiede.

"Soltanto un po' di nausea, ma per il resto sta andando tutto bene".

Cosparge l'ecografo di gel e inizia a passarmelo sopra la pancia.

Dopo aver appurato che la situazione sia tutta sotto controllo, e che il feto stia bene, procede per annunciarci il sesso.

"Siete pronti a scoprire il sesso del vostro bambino?", ci chiede.

Harry, tremolante, risponde e tenendomi la mano, aspetta che la dottoressa parli.

"Aspettate una femminuccia", dice infine, ma nonostante questo, nonostante volessimo entrambi un maschio, scorgo Harry e i suoi occhi un po' troppo lucidi rispetto al normale.

Finita l'ecografia usciamo dalla sala, salutando e ringraziando la dottoressa.
Ci dirigiamo verso la macchina e non appena usciamo fuori dal palazzo, Harry si accende una delle sue sigarette.

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