Capitolo 33

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L'unica cosa bella dei viaggi intrapresi di notte è l'aereo che decolla tra il buio e le stelle del cielo, la bellezza di decollare con la notte che ti culla e atterrare col giorno che ti saluta è imparagonabile a qualsiasi tipo di altro viaggio. Purtroppo però io non ho preso l'aereo, e l'unica cosa positiva di questo viaggio è stata che ho dormito fino al nostro arrivo, niente sguardi con Harry, niente battute fuori luogo, niente condivisione di niente.

Mi sveglia la voce di Sofia che con delicatezza cerca di informarmi del nostro arrivo.

"Bella addormentata, svegliati, siamo arrivati". Con una fatica immensa apro gli occhi; ho dormito troppo comodamente per essere nel sedile posteriore di un auto e ne capisco il motivo quando mi rendo conto di aver appoggiato la testa sulle gambe di Harry. Cazzo.

Cazzo cazzo cazzo.

Sussulto e mi tiro immediatamente su da quella posizione troppo comoda; il calore che emanava il suo corpo al mio mi riscaldava, il cuore, la mente. Ma quando interrompo il contatto tra i nostri corpi un brivido di freddo mi percorre tutta la spina dorsale. Mi era mancato starmene rannicchiata accanto al fisico di questo ragazzo; mi era mancato il suo calore, il suo tocco.          
Mi era mancato tutto di lui.

Ringrazio il cielo che per una volta Harry si sia risparmiato le sue inutili provocazioni nei miei confronti.

Vengo risvegliata dal turbine dei miei pensieri dal tono scocciato della mia migliore amica:

"Ti vuoi dare una mossa oppure hai intenzione di passare tutto il weekend chiusa nella macchina di Niall?".

Cominciamo male, è troppo nervosa la ragazza.

Scendo dalla macchina rendendomi conto del meraviglioso posto in cui ci troviamo: la casa di Liam si trova in mezzo ad una foresta piena di neve, sulla destra del bosco troviamo la dimora, che chiamata così é un'offesa alla sua maestosità; sulla sinistra del bosco alberi altissimi si estendono per tutto il campo. Più infondo sulle montagne, una funivia sale dalla base alla cima, portando le persone nel punto di massima altezza. Questo posto é incantato, uccellini che cinguettano e il silenzio tutto attorto riescono finalmente a portare la pace nei miei sensi.
Entrando in casa rimango meravigliata dalla bellezza dell'arredamento semplice ma moderno. Al centro della sala in tutta la sua grandezza troviamo il salotto con un divano enorme bianco in pelle, un tavolino con dei soprammobili sopra e una tv che farebbe invidia agli schermi del cinema. Camminando più avanti sulla destra, la cucina a fantasia di marmo é elegante e per niente in disordine. Salendo la rampa di scale a chiocciola altissima, troviamo le miriadi di camere da letto una più bella dell'altra e tutte queste dispongono di un bagno privato.
Imbambolata da tutto ciò, cammino fino infondo al corridoio scegliendo la mia cameretta per queste due notti: un letto matrimoniale enorme occupa gran parte dello spazio. Il pavimento di marmo bianco dona alla stanza una luce incredibile mentre le rifiniture nere del letto e dei comò una elegantezza invidiabile.

Decido di sistemare la mia roba e di farmi una doccia per riprendermi sia dal sonno interrotto che dal lungo viaggio in auto.
Finito di prepararmi Sofia mi porta la mia tuta da sci e mi informa che tra non molto saremmo andati tutti in cima alla montagna per divertirci e sciare.

« Ma io non so sciare Sofi, lo sai! Farei solo tante brutte figure, vi aspetto a casa »

Alzando gli occhi al cielo mi obbliga a vestirmi non facendomi dilungare oltre con le mie lamentele. Non ho voglia di discutere, quindi mi preparo in silenzio e tutti insieme usciamo dalla maestosa casa.
Io, Sofia, Harry, Niall, Louis e Liam ci avviamo verso la base della montagna chiacchierando del più e del meno. Me la sto facendo sotto, sarò sincera, non ho intenzione di rompermi una gamba e rovinare questi tre giorni che si prospettano incredibili.
Camminando mi rendo conto dell'assenza di Zayn.

« Dov'é Zayn? » Chiedo alla mia amica.

« Arriverà domani con gli altri ragazzi, oggi doveva lavorare quindi ci raggiungerà direttamente per l'ora della festa ».

La festa, cazzo. Me ne ero dimenticata.

Con le gambe tremanti seguo i miei amici all'interno della funivia. La montagna sembra essere sempre più alta e la mia paura si percepisce lontano un miglio, tanto che persino Harry se ne accorge.

« Bimba hai paura per caso? »

« Non chiamarmi bimba, e poi, mi stai sfottendo per caso? »

Harry se la ride di gran gusto, ma quando nota che non sto al gioco si ricompone continuando a parlarmi...

« Tranquilla non é niente di che, la montagna ti sembra più grande di quel che in realtà é; non sai sciare vero?»

« Wow, hai un intuito incredibile Harry » gli rispondo alzando gli occhi al cielo.

« Ehi calma leoncina. Io sono un'eccellenza nata se si parla di sci; non ti preoccupare, ti aiuto io. Fidati che con me non cadrai e se dovesse succedere atterreresti su qualcosa che già conosci bene, quindi tranquilla »

Il suo occhiolino mi fa salire i nervi che già avevo tesi per questa avventura molto poco prudente alla quale mi hanno obbligata ad andare.

« Preferisco cadere con il sedere in terra piuttosto che toccarti ».

Wow Noemi, stai diventando brava! Penso tra me e me.

Anche se cerco di non farglielo notare mi fido di Harry, mi fido di lui e delle sue parole e so che non mi lascerebbe mai cadere, anche dopo tutto il male che gli ho causato lui non mi lascerebbe andare.

Arriviamo finalmente in cima alla maledetta montagna, prossimo protagonista dei miei incubi, e gambe e mani prendono il controllo del mio corpo facendomi tremare tutta. Harry a poca distanza da me cerca di spiegarmi la posizione che devo assumere e come devo cercare di muovermi; cado diverse volte prima di riuscire a stare ferma ed in equilibrio sui maledetti sci, ma una volta stabile mi spingo giù per la discesa da percorrere.
Con Harry dietro di me che mi urla come e cosa devo fare non sembra essere tanto difficile, ma quando arrivo quasi alla fine mi distraggo e cado per terra. La caviglia inizia a bruciare e a fatica mi rimetto in piedi; il ricciolo che corre in mio soccorso sembra essere impaurito e vedendo il mio piede che si sta gonfiando decide di far finire qui la nostra giornata di « Insegna a Noemi come si scia » .

« Harry non ti preoccupare torno a casa da sola, non ti rovinare la giornata per colpa di una come me che nemmeno sa sciare »

« Zitta Noemi, ti senti quando parli? Non riesci nemmeno ad appoggiare il piede per terra, come pensi di riuscire a tornartene a casa da sola? Su forza, vengo con te ».

Dopo aver salutato e rassicurato i nostri amici sul fatto che stessi bene, ce ne torniamo alla villa.
Quando apre la porta di casa mi prende in braccio a mo' di sposa cercando di farmi evitare di fare le scale e di peggiorare quindi la mia situazione. Una volta arrivati al piano superiore gli indico la mia camera da letto. Quando arriva alla fine del corridoio gli occhi mi si illuminano contenta di essere quasi arrivata a quel bellissimo materasso matrimoniale ma, un lamento esce dalla mia bocca quando vedo che invece di aprire la porta della mia stanza ne apre una esattamente accanto.

L'arredamento é molto simile a quello che fa parte della stanza ormai mia, tranne che per le lenzuola nere e la luce della lampadina di un giallo caldo. I dettagli oro sulle rifiniture del marmo, della testiera, del letto e dei comò, regalano un'eleganza ancora più marcata rispetto a quella della mia stanza. Qui prevale molto più l'oro e il nero rispetto a tutto il resto della casa.

Questa villa é il mio sogno, un sogno dal quale mi risveglio quando mi ricordo di non essere nella camera che ho scelto stamattina.

« Harry questa non é la mia camera da letto »

« Lo so bimba, infatti é la mia ».

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