Capitolo 66.

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Io: Mi hanno chiesto di venire per parlare e ho chiesto se mi potevo fare una doccia. Gli sorrisi.

Andreas: Bene, divertiti in doccia. Rise

Io: Mah che stronzo. Affermai chiudendo la porta e facendo un sospiro.

Così feci una doccia fredda, prendendomi tutto il tempo possibile. Appena uscii legai un asciugamano attorno al mio corpo e asciugai velocemente i capelli.

Poi andai nella stanza accanto e notai l'armadio chiaro.

Io: Bene, adesso vediamo che cosa mi offre Ester. Dissi piano aprendo.

Scelsi una maglietta corta e dei jeans abbastanza attillati. Poi misi i miei anfibi e il giubbotto di pelle e scesi.

Theo e Ester parlavano con due persone, sembravano grandi. Quando scesi mi notarono subito.

X: Oh ciao Sybil cara. Disse la donna venendo verso di me e prendendo la mia mano senza un preavviso.

Io: Salve..? Salutai e mandai uno sguardo di aiuto a Ester che stava ridendo.

Theo: Sybil, loro sono i genitori di Liam e sapendo la tua situazione volevano chiederti se ti andava bene celebrare il funerale di tua zia con anche quello di Liam. Per aiutarti economicamente. Mi guardò e io alzai un sopracciglio, non sapendo cosa dire.

Poi ricevetti un piccolo spintone da Ester, così capii.

Io: Per me va bene, e condoglianze Signori Dunbar.. Dissi abbassando lo sguardo.

X: Oh cara, stiamo tutti vicini. Così supereremo tutto ciò. Il funerale è prenotato per pomeriggio se non ti dispiace. Affermò mettendomi a disagio.

Io annui e loro dopo vari saluti andarono via.

Io: Ma economicamente.. mia zia.. la bara..? Dissi sospirando non lasciando intravedere le lacrime.

Theo: Ci penseremo noi Sybil. Affermò accarezzandomi la spalla.

Ester: Esatto amore e poi.. Andreas possiede anche un bel fondo in banca. Sottrarrò soldi a lui se necessario. Rise sdrammatizzando.

Andreas: Hey. Ti ho sentito amo. Disse correndo da lei e abbracciandola.

Theo: È ora di pranzo, prepariamo streghetta? Disse a Ester che andò da lui mimando un "si" con la testa.

Io mi buttai sul divano avendo la testa confusa e mi seguì Andreas che mi guardò.

Io: Che c'è? Chiesi non capente.

Andreas: Uff. Se stai male, sto male anch'io. Disse con tono sarcastico.

Io: Smettila, sei solo uno stronzo. Dissi dandogli una pacca sulla spalla.

L'Alpha e il suo branco. |Liam Dunbar|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora