X - Rivelazioni e dicerie fastidiose

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Per parecchio giorni a scuola non si parlò d'altro che di Sirius Black.
Ovviamente non mancavano le battute gelide dei Serpeverde al passaggio della ragazza, ne i silenzi da parte degli altri.
Tutti mormoravano che fosse stata lei a farli entrare e un giorno non è poté più di sentirsi ripetere alle spalle di essere stata lei a fare entrare Sirius Black.
- Se credete- cominciò, gelida, fissando con occhi glaciali il gruppo di Grifondoro riunito sul prato - Se credete- anche solo per un istante che sia stata io a fare entrare Sirius Black, vi sbagliate di grosso, e siete più stupidi sia uanto pensassi.
- Bhe, mettiti nei nostri panni- strillò un ragazzo del secondo anno - Non sappiamo come abbia fatto.
- Sono la candidata migliore come capo espiatorio, vero?- disse senza alzare la voce, facendo scintillare gli occhi grigi di una pericolosità repressa, come di un lupo tenuto alla catena - È da quando sono entrata a scuola il primo giorno, che ripeto che io non ho niente a che fare con Sirius Black, ma nessuno mi ascolta.
- Se provassi a metterti nei nostri panni- riprovò, sostenuto da qualche amico.
- Il punti è questo- disse alzandosi - Mi sono messa nei vostri panni, siete voi, che non vi mettete nei miei- disse allontanandosi, lasciando dietro di sé silenzio come se avesse lanciato l'incantesimo silenziatore.
Harry non se la passava meglio di lei.
Era seguito ovunque andasse.
Era stato convocato dalla McGranitt.
Si sedette ai piedi del Platano.
Bussò alla porta dell'ufficio di Silente.
Non era affatto la prima volta che finiva lì, solo che quella volta Silente non l'attendeva con un sorriso di rimporvero di chi ti persona comunque, sulle labbra.
No, l'aspettava serio.
- Elysia, siediti- disse appena la vide.
- So che stavi per dire tutto a Harry, ma devi capire che è per il suo bene che glielo stiamo tenendo segreto.
- Non gli farà bene non sapere le cose- disse alzandosi.
- Non gli farà nemmeno bene sapere che la sua migliore amica è la figlia dell'uomo che ha dato a Voldemort l'indirizzo di casa sua.
- Si arrabbierà se lo scoprirà da qualcun'altro.
- Se glielo dicessi andrebbe a cercare Sirius Black e sai anche tu che non si è fatto scrupoli in passato.
- Se è tutto qui ciò che mi vuole dire, direi che posso tornare dai miei amici.
- Un'ultima cosa Elysia- disse trattenendola.
La ragazza lo guardò, aspettando che le dicesse cosa voleva.
- So che nei prossimi giorni sentirai pressione su di te per via della Signora, ma ti chiedo di non perdere la calma, o le cose potrebbero solo che peggiorare- disse ammiccando, lasciando che la frase le rimbombasse in testa, capendola.
- Se posso dirglielo- disse aspettando che annuisse - Non avevo bisogno di sentirlo dire- disse uscendo.
Si voltò una sola volta, lo sguardo grigio triste come l'uomo non l'aveva ancora visto.
- Buonasera- disse uscendo, chiudendo la porta.
Non aspettò nemmeno che rispondesse.
Prese un respiro profondo, alzandosi.
- Mi scusi, professor Lupin, sono in ritardo...-.
Harry entrò come una furia, schizzando nell'aula.
- Harry- esclamò la ragazza, facendogli cenno di non fare rumore.
Piton si voltò, fissandolo con disgusto.
- La lezione è cominciata dieci minuti fa, Potter, quindi suppongo che dovremo togliere dieci punti ai Grifondoro. Siediti-.
Ma Harry non si mosse.
- Dov'è il professor Lupin?- chiese.
- Ha detto che oggi stava troppo male per fare lezione- disse Piton con un sorriso storto.
- Credevo di averti detto di sederti-.
La ragazza conosceva il motivo per cui Lupin non era a lezione, e non lo avrebbe di sicuro detto davanti a tutti.
Ma Harry rimase dov'era.
- Che cos'ha?-
- Harry, te lo spiego io dopo- sussurrò la ragazza, prendendogli una mano per farlo sedere.
- Oh- disse Piton beffardo - Vedo che la figlioccia del vostro amato Lupin sa il motivo.
- Signore- disse alzandosi con sguardo scintillante.
- Ma suppongo che non voglia che si sappia- disse annoiato Piton - Esattamente come suo padre.
Harry trattenne la ragazza per un braccio, facendole cenno di dovergli delle spiegazioni.
Sapeva su cosa sarebbe stata la lezione, lo sentiva.
- Visto che so già cos'ha, vado a controllare come sta, dato che ormai non è più un segreto, che sia il mio padrino- disse dicendo dall'aula.
Sentì solo Piton urlare.
- Cinquanta punti in meno a Grifondoro- disse Piton.
Era già in fondo al corridoio quando vide Pix.
- Non ora Pix, o devo ricordarti cosa ti ho fatto l'ultima volta?- domandò, vedendo Pix fare la faccia da vittima.
- Non credere che non sappia che il tuo padrino a un problema lunatico- disse ghignando.
- Taci Pix, o ti assicuro che trovo un modo per chiuderti la bocca, anche se sei un fantasma di Hogwarts- lo minacciò la ragazza - Fidati Pix se ti dico che non chiederei nemmeno aiuto al Barone- disse fissandolo negli occhietti piccoli e cattivi.
- Ohh, la giovane Black mi minaccia?- domandò Pix, volando via con una risata.
Attraversò i corridoi, raggiungendo l'aula vuota che aveva visto anni prima.
Prese la Mappa, controllando dove fosse Lupin.
Lo vide girare nell'ufficio.
Uscì dall'aula, correndo per i corridoi come se fosse inseguita da Piton e Silente.
Bussò alla porta.
Arrivò a aprire Lupin, stanco e con le occhiaie.
- Elysia- disse cercando di mascherare la stanchezza.
- So che effetto ti fa la luna- disse la ragazza - Posso entrare?- domandò, lasciandolo stupito.
Si spostò, lasciandola entrare.
- Come stai?- domandò.
- Come tutti i mesi- disse solo Lupin, sfregandosi gli occhi.
- Piton sta facendo una lezione sui lupi mannari, Remus- disse la ragazza, fissando il padrino sedersi.
- Hai paura che qualcuno scopra il mio segreto?
- Ho paura che Hermione scopra il tuo segreto.
- Perché Hermione, Elysia?
- Perché è la più sveglia e sono quasi sicura che ci arriverà.
- Se ci dovesse arrivare non sono sicuro che lo direbbe Elysia- disse Lupin.
- Lo so Remus, solo ho paura che non sia così, non si può sapere cosa dirà. Se lo dicesse a Harry e Ron?- domandò - Harry non direbbe niente, ma Ron. Ha una paura matta per i lupi mannari.
- Allora, se lo dicesse dovrei cambiare lavoro- disse Lupin, sorridendole appena.
- Non permetterò che Ron lo dica a nessuno, o che Hermione lo dica a persone che non ne sanno- disse la ragazza, fissando il padrino.
- Non fare niente di pericoloso, Elysia- disse, come leggendole la mente.
- Piton ha detto che sono la tua figlioccia.
- Non lo sapevi?- domandò stupito Lupin.
- No, lo sapevo, solo che ora lo sanno tutti i Grifondoro del terzo anno- disse la ragazza, sedendosi.
- Questo potrebbe complicare le cose- disse Lupin.
- Che cose?- domandò la ragazza, alzandosi.
- Niente di cui tu ti debba preoccupare, almeno per ora. Solo promettimi che non farai nulla di pericoloso- disse fissandola nello sguardo.
- D'accordo Remus- disse dopo un po' d'indecisione - Ci posso solo provare però- aggiunse con un ghigno.
- Ah, e se tuo padre dovesse venire a sapere che hai tu la Mappa, non credo che la toglierebbe a te anche se fosse per trovare Harry- disse con un sorriso che ricordava uno dei suoi.
- Vuol dire che non è sequestrata?
- So che la riprenderesti comunque- disse Lupin.
- Ci si vede Lupin e buona luna piena- disse sorridendo.
- Che simpatica- borbottò con un sorriso.
Uscì, chiudendosi la porta alle spalle.
Non aveva reagito come si aspettava.
Era rimasto quasi impassibile, come lei non riusciva a fare.
Però doveva confessarsi che non sarebbe stato così male non dover più mentire ai suoi amici.

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