Percorse il corridoio in fretta, raggiungendo l'ufficio di Lupin con un furia che non credeva possibile.
Aveva usato il corridoio del terzo piano, il passaggio del terzo piano di Hogwarts così tanto che sapeva a memoriaa strada, ma venire a scoprire che anche suo padre conosceva quel passaggio la faceva fremere di rabbia.
Bussò alla porta, quasi buttandola giù.
- Elysia che succede?- domandò la voce di Lupin dicendole avanti.
Entrò trovandolo intento a correggere i compiti.
- Ho ricevuto un regalo- disse stringendo la pergamena.
- Tuo padre?- domandò Lupin, mentre la ragazza annuì a.
Gli passò il foglietto, lasciando che lo leggesse.
- Mi ricordo del passaggio- disse Lupin - Lo usava spesso.
- Anche io Remus- disse la ragazza, prendendo la lettera di suo padre.
- Buonagiornata Remus- disse la ragazza uscendo dalla stanza quasi di corsa.
Arrivò al Platano quasi volando.
Si lanciò nel passaggio, curiosa di vedere se il cane fosse ancora lì.
Lo trovò seduto, come a aspettarla.
- Ciao- mormorò, sedendosi accanto al cane.
Il cane le si appoggiò contro, scodinzolando.
Come la volta prima fece appena in tempo a parlare un po' con il cane, prima di accoccolarsi sulle zampe dell'animale e addormentarsi.
Il cane la fissava, provando a capire se fosse sbeglia o no.
Avrebbe voluto ritrasformarsi, chiederle come stava, dirle la verità.
Ma sapeva che non poteva, che non gli avrebbe creduto.
Perché sapeva che se suo.padre gli avesse detto di non sostenere Voldemort, di non aver lasciato che la moglie trattasse suo figlio come lo ha trattato, non gli avrebbe creduto.
Si lasciò accarezzare dalla mano della ragazza, che stava ancora dormendo, mentre la mente viaggiava veloce, cercando di allontanare il pensiero di ciò che lei pensava di lui.Si alzò qualche ora dopo, quando l'ora del pranzo era passata da poco e i suoi amici la cercavano ovunque.
Senza che lo sapesse avevano recuperato il fermaglio e glielo avevano messo via.
Uscì in fretta dal passaggio, mentre spuntava sotto i rami del Platano, scappando veloce lontana dalla.presa dei rami.
La ragazza scartò di lato, mentre con un balzo si portava fuori dalla presa dei rami.
Camminò tranquillamente fino a raggiungere il portone, dove sapeva attenderla Hermione, visibilmente agitata, che l'abbraccio di slancio.
- Ero in pensiero- mormorò, ma sentendo la ragazza irrigidirsi capì che il momento degli abbracci era finito qualche ora prima.
- Non dovevi- disse solo la ragazza, ma senza durezza, cercando di tranquillizzare l'amica.
- No, perché sei scappata via e l'ultimo che ti ha visto è stato Lupin, però ha detto che ero sconvolta- disse, cercando di capire cosa turbasse l'amica, ma quella sembrava intenzionata a non dire nulla.
- Hai parlato con Lupin?- domandò invece, mentre qualcosa dentro di lei scattava, come se sapesse che la ragazza avesse scoperto tutto.
Ma cercò di allontanare quel pensiero, sapendo che se lo avesse saputo non glielo avrebbe detto.
Del resto sapeva di dover andare a vedere come stesse Lupin, non era stata proprio una figlioccia modello qualche ora prima.
Bussò alla porta, ma quando vide il padrino essere sul punto di addormentarsi per la stanchezza dovuta alla luna, capì che era meglio lasciarlo solo.
Sarebbe ripassata il giorno dopo.- Si può sapere dov'eri?- domandò Harry quando la vide.
Aveva intenzione di farsi perdonare e aveva già in mente un modo.
- Dove ti volevo portare ma che non mi hai ascoltato, da un cane- disse con un ghigno.
- Ah, smettila, comunque- disse, pensando che stesse scherzando.
- Guarda Harry che è vero- disse irritata lei per non essere presa sul serio.
- D'accordo, d'accordo- sorrise il ragazzo, sollevando appena le braccia - Comunque, vieni? Ti mostro una cosa- disse, sapendo di far leva sulla curiosità della ragazza, che lo seguì all'istante.
- Dai Harry, dimmi almeno dove andiamo- disse, seguendolo di corsa.
- Aspetta- disse, continuando a correre, afferrandole una mano.
Era strano che fosse lui a trascinarla in qualcosa senza dirle che cosa fosse e il dubbio che fosse uno scherzo l'assalì all'improvviso.
Ma non disse nulla, continuando a correre fino a che non raggiunsero il Campo da Quidditch.
La ragazza lo guardò confusa.
Sì, ci sapeva giocare, ma non faceva parte della squadra.
Il ragazzo rise apertamente alla sua espressione confusa, non avendo altro da fare visto che avrebbe rischiato di autosoffocarsi se le avesse trattenute.
Due scope erano appoggiate a terra.
- Che vuoi fare Harry?
- Dai, vieni, è un sacco che non lo facciamo- disse, trascinandola verso le scope.
Fino all'anno prima a volte, durante le vacanze, scappavano nella foresta con le scope, fino a che non arrivava sera e dovevano tornare indietro.
- Vediamo se mi prendi- disse, prendendo il volo.
Sembrava cercasse in tutti i modi di farsi perdonare e la ragazza sorrise fra sé e se, pensando che lei lo aveva già perdonato all'inizio.
Ma non intendeva dirglielo, non subito, non se questo significava fare un giro con il suo migliore amico.
Spiccarono il volo, inseguendosi nel cielo chiaro d'inverno.
Ma non sapevano che una ragazza li fissava, desiderando di essere lei lì, a volare con Harry.
Ma qualcosa sembrò colpirla improvvisamente, mentre la scopa prendeva a sbandare.
Si portò le mani alla testa, mentre la ragazza alla bocca, temendo di essere lei la causa di ciò, di averle fatto una qualche magia senza volerlo.
Harry si voltò di scatto, trovando l'amica contorta su se stessa, senza neanche accorgersi dei sussulti che stava facendo la sua scopa, rischiando di farla cadere.
Era come se non capisse ciò che le succedeva attorno, come se fosse stata risucchiata da qualche altra parte, come in un pensatoio.
Il regalo della sua amica si fece leggermente più pensante in tasca, ma allontanò il pensiero.
Si avvicinò, cercando di mantenere ferma la scopa, ma quando vide che non ci riusciva cominciò a chiamarla, mentre cercava di toglierla dalla scopa impazzita.
Non sapeva però che era lei che stava facendo impazzire la scopa.
Infatti, appena Harry si avvicinò anche la sua cominciò a sussultare e senza neanche avere il tempo di fermarsi a pensare a come mai le loro scope stessero andando a zig zag si ritrovarono a precipitare lungo gli alberi della foresta proibita, sballonzolati da una parte all'altra, fino a toccare il suolo freddo e coperto di neve della foresta.
L'ultima cosa che Harry vide prima di svenire fu la figura stesa a terra della sua amica.
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🐾La figlia di un cane nero 🐾
FanfictionElysia Black è cresciuta con gli unici parenti che le erano rimasti, i Malfoy. Al suo terzo anno scoprirà cose che le cambieranno completamente la vita, così come ad Harry. Più malandrina di quanto il padrino si fosse immaginato, scoprirà cose che p...