Si precipitò come una furia nell'ufficio di Lupin.
- Ti asepttavo- disse solamente Lupin, senza neanche alzare lo sguardo, sapendo già di trovarla al culmine del furore.
Infatti era ritta in piedi, i pugni serrati e le labbra strette in una linea dura, le guance arrossate dal furore.
- Gli hai tolto la Mappa- esclamò, infatti, fissando il padrino alzare lo sguardo e piantarlo nel suo.
Era calmo, come se sapesse di dover restare calmo per entrambi.
- L'ho ritenuto necessario.
- Perché?- domandò, avvicinandosi.
- Siediti Elysia- disse, accennando alla.sedia davanti alla scrivania, pacato, ma con una nota di avvertimento nella voce stanca, riprendendo a scrivere su una pergamena.
- No, non mi siederò finché non mi darete delle spiegazioni- esclamò, restando ferma accanto alla sedia ottenendo quello che voleva, che il padrino alzasse lo sguardo su di lei - Sai anche tu quanto Harry sia affidabile, perché gliela hai sequestrata?
- Siediti- ripeté lui a mo di ordine, ma non cedette, così si convinse a parlare - Dopo l'ultima intrusione di tuo padre nel castello, ho ritenuto opportuno togliergliela- ma la ragazza non lo ascoltava più da "tuo padre".
- In che senso professore?
- Se tuo padre venisse a sapere che Harry ha la Mappa, gli basterebbe prendere una bacchetta qualsiasi e prenderla.
- No professore- lo interruppe, utilizzando di nuovo il titolo del.padrino, che sbuffò, capendo che era in arrivo qualcosa di pensante - In che senso "Dopo l'ultima intrusione di tuo padre nel castello"?
A quel punto Remus Lupin capì di averla sbagliata.
Aveva detto una frase di troppo.
Evidentemente non le avevano detto nulla.
- Non lo sapevi?- domandò confuso.
Pensava sarebbe stata la prima o comunque fra le prime persone, a venirne a conoscenza, soprattutto grazie ai Serpeverde.
Ma evidentemente non era così.
- No, e gradirei sapere che cosa è successo, perché nessuno mi ha detto nulla- disse, leggermente irritata, mentre il professore le indicava la sedia e lei ci si sedeva con uno sbuffo.
- Vedi, qual te notte fa, tuo padre è riuscito a entrare nel castello e Ron Wealey dice di averlo sentito sopra il proprio letto e di aver trovato tutte le tende graffiate e strappate- disse, lasciandole intuire il resto da sola.
- Harry- mormorò.
- Scusi il disturbo professore.
- Elysia- la richiamo, ormai sulla porta.
La ragazza si voltò.
- Se non te lo hanno detto è stato per un motivo, non dire nulla a Harry- detto questo accennò alla porta - Ah e domani vieni alle lezioni Anti-Dissennatore?- domandò, mentre la ragazza annuiva e spariva dietro la porta.- Allora, che ha detto Lupin?
- Penso che non ce la ridia- disse mogiamente, sedendosi sulla poltrona,con ben altri problemi in testa.
- Come?- domandò Ron, mentre anche Harry si sedeva.
- Oh, dai- esclamò sedendosi.
Non ascoltò più la conversazione fra i tre, perdendosi dei propri pensieri.
Ora capiva come mai tutti l'additavano, come mai c'erano i troll davanti al ritratto e cos'avesse Ron di strano.
Ron e Hermione non si parlavano più e la situazione stava diventando preoccupante.
- Si, beh, perché poi Black è fuggito è un mistero- disse, evidentemente la conversazione era andata a parare lì, mentre veniva zittito da un'occhiataccia da parte di Harry.
- Zitto- sussurrò, mentre la ragazza sussultava.
Non sapeva fosse fuggito, pensava l'avessero catturato, almeno quella volta, ma in effetti, se Lupin aveva sequestrato la Mappa doveva esserci un motivo.
Ma all'improvviso Hermione aprì una lettera che aveva in tasca.
Doveva essersela dimenticata e quando finì di leggere aveva gli occhi lucidi e si avvicinò velocemente ai tre ragazzi seduti sulle poltrone.
Non sembrò ricordarsi del fatto che avevano litigato.
- Fierobecco è stato condattano colpevole- disse, sconvolta.
Senza pensarci abbracciò Ron e improvvisamente Elysia Black si sentì di troppo, mentre si allontanava appena, quasi non volendo interrompere la discussione fra i tre.
Senza quasi accorgersene corsero fuori dalla Sala Comune, raggiungendo la capanna di Hagrid.
Hagrid continuava a darsi la colpa e nemmeno l'idea dell'appello sembrava consolarlo.
Quando Hagrid tornò di corsa a casa con il volto nascosto nel fazzoletto Draco Malfoy ne approfittò per dare addosso all'insegnante.
- Guarda come frigna!- esclamò Malfoy.
Malfoy, Tiger e Goyle si erano fermati appena dentro il castello ad ascoltare.
- Avete mai visto una cosa cosi patetica?- disse Malfoy. - E dovrebbe essere il nostro insegnante!
Harry e Ron scattarono in avanti, mentre Elysia sfoderava la bacchetta, ma Hermione fu più veloce e lo colpì in pieno viso con un sono schiaffo.
Schiaffeggiò Malfoy con tutte le sue forze. Malfoy barcollò. Harry, Ron, Tiger e Goyle rimasero impietriti mentre Hermione rialzava la mano.
- Non osare mai più dire che Hagrid è patetico, tu, mostro... tu, razza di brutto...-
- Hermione!- disse Ron debolmente, cercando di trattenerle la mano.
- Vai via, Ron!
Hermione estrasse la bacchetta magica. Malfoy fece un passo indietro. Tiger e Goyle lo guardarono in attesa di ordini, assolutamente sconvolti.
- Andiamo- borbottò Malfoy, e un attimo dopo i tre scomparvero nel corridoio che portava ai sotterranei.
- Hermione!- disse di nuovo Ron, turbato e ammirato insieme.
- Harry, sarà meglio che tu lo batta alla finale di Quidditch!- disse Hermione con voce acuta. -Sarà meglio, perché se Serpeverde vince non riuscirò a sopportarlo!
- Dobbiamo andare a Incantesimi- disse Ron continuando a fissare Hermione con gli occhi sgranati. -Meglio muoversi.
Non era solo Ron a essere ammirato, stavano tutti e tre fissando sotto una nuova luce Hermione.Angolo autrice
Alcune parti le ho copiate da Potter Pedia, come la parte dello schiaffo di Hermione.
Malandrini67
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🐾La figlia di un cane nero 🐾
FanfictionElysia Black è cresciuta con gli unici parenti che le erano rimasti, i Malfoy. Al suo terzo anno scoprirà cose che le cambieranno completamente la vita, così come ad Harry. Più malandrina di quanto il padrino si fosse immaginato, scoprirà cose che p...