XIV - Natale isolato e regali canini

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La mattina di Natale erano tutti felici.
Tutti tranne la ragazza dagli occhi grigi.
Aveva sempre passato il Natale in compagnia, ma immaginava che quell'anno non sarebbe stato possibile.
Scese la scale, senza neanche guardare i regali, senza neanche aprire la busta scritta fitta appoggiata sul comodino.
- Elysia, ti va di giocare con noi?- domandò Harry, pensando avesse già letto la lettera.
- Hai aperto i regali?- domandò Ron, come se non fosse successo niente.
Dale scale arrivò una terrorizzata Hermione.
Scosse la testa, guardando i ragazzi.
La ragazza si chiese cosa stesse succedendo.
- Non ho voglia di aprire i regali, se mi volete scusare, ho da fare- disse, uscendo dalla torre.
- Aspetta Elysia- disse Hermione - Hagrid ha bisogno di una mano- disse fissando la ragazza fermarsi.
- Ho già pulito mezza foresta l'ultima punizione, aspetto la prossima per finire, grazie Hermione- disse la ragazza, facendo per uscire.
- Vogliono condannare Fierobecco Elysia- disse Hermione.
La ragazza si fermò, avvicinandosi alla ragazza.
- Se è un trucco Hermione- disse fissandola, cercando lo scherzo nei suoi occhi castani.
- Non è un trucco Elysia- disse Ron.
La fissarono come se fosse impazzita.
- Senti, ti avevo scritto delle scuse ma non hai aperto i regali- disse Harry.
La ragazza lo fissò, stupita.
- Perché Harry?- domandò la ragazza - Non hai fatto niente- disse.
- Neanche tu Elysia- disse Harry - Ho sentito ciò che hanno detto Fred e George- disse.
- Hai origliato?- domandò fissando la chioma scompigliata.
- Ti avevo ferita e non me ne ero nemmeno reso conto- disse Harry.
- Ho trovato una distrazione Harry- disse sorridendogli.
- Se sono scherzi non ci sto- l'avviso, capendo che l'aveva perdonato.
- No, vieni- disse prendendolo per un polso.
Quel contatto gli fece male per un'istante, ma allontanò il pensiero dell'uomo che sorrideva alla foto, il sorriso come il suo, come quello della ragazza che gli sorrideva.
- Prima dimmi se hai ricevuto anche tu un maglione alla Weasley- disse Ron.
- Non ho aperto i regali Ron- disse la ragazza.
- Aprili Elysia- disse Ron.
La ragazza sbuffò, andando a prendere i quattro pacchetti che aveva ricevuto.
- Ti abbiamo fatto un regalo tutti insieme- disse Hermione.
- Com'è possibile?- domandò la ragazza - Sono quattro- disse confusa.
La ragazza scrollò le spalle.
Non gli aveva ancora dato i loro si ricordò.
- Oh, giusto Hermione- mormorò, correndo di sopra, prendendo i tre pacchetti.
Li consegnò ai proprietari, sorridendo.
Hermione aveva ricevuto come al solito un libro, Ron libro sul Quidditch e Harry un oggetto strano.
- Pensavo di dirti tutto a Natale Harry, ma hai scoperto di Sirius Black prima- disse, aprendo con un colpo di bacchetta l'oggetto.
- Ci sono i miei ricordi, ho visto i ricordi di mia zia, ho sentito delle storie che mi raccontava e ciò che mi ha detto Lupin- disse la ragazza.
- Come faccio a vederli?
- Silente ha un pensatoio, forse te lo lascerà usare- disse la ragazza, prendendo la lettera di Harry.
- La leggerai?
- Ho la prova che sei dispiaciuto- disse sorridendo - Quando sarò tranquilla la leggerò Harry- promise, sorridendogli, abbracciandolo.
Rimase stupito.
Quell'anno li aveva sorpresi tutti.
Fred e George per aver mostrato loro un lato che non conoscevano, un lato fragile, Ron aveva scoperto un lato pericoloso, Hermione aveva visto che poteva piangere e Harry aveva scoperto che sapeva abbracciare.
- Lì apri i regali Elysia?- domandò Ron fissando il pacchetto che aveva capito essere di sua madre.
Lo aprì, trovando un maglione alla Weasley tinta unita.
Non le aveva fatto un maglione disegnato o ricamato k con colori vivaci.
No, era un semplice maglione blu, che addosso a lei metteva però in risalto quell'aria elegante che assunse per un attimo.
- Ringrazia tua madre appena la vedi Ron- disse sorridendo, indossandolo subito.
Hermione, Harry e Ron le avevano regalato un libro sugli incantesimi di difesa e dei dolci.
- È c'è anche questa- disse Hermione, passandole una sottile collanina.
Sembrava intrecciata con dei fili quasi invisibili.
- Sono crini di unicorno, l'ho visto in Francia e ho pensato che ti sarebbe potuto piacere- disse, sapendo quando la ragazza volesse viaggiare, ma non potesse.
- Grazie Hermione- disse abbracciandoli.
- Non e che ti stai abituando troppo a abbracciarci?- domandò sarcastico Ron.
Hermione lo sguardo così male che stette zitto.
Erano due anni che provavano a farla aprire, ma non ci erano ancora riusciti, almeno fino a quel momento.
- Taci Weasley- disse con un ghigno che non prometteva niente di buono.
Afferrò come un fulmine la bacchetta, facendo scoppiare dei coriandoli sopra la testa di Ron.
- Pensavo che i cognomi riasalissero al primo anno- borbottò Ron, scrollandosi i coriandoli nelle risate.
Fred e George saltarono giù, correndo dalle scale.
- Hai deciso di scendere?- domandò sarcastico Fred.
- O ti hanno trascinata loro?- domandò ironico George.
- Simpatici- disse, passandogli due pacchetti uguali.
Lo aprirono, trovando delle sottili pergamene.
- Esplodono quando ci si scrive sopra- li avvisò Ron, sentendo nella mente il botto di pochi giorni prima.
- Potremmo prestarli- disse Geroge.
- A qualcuno di Serpeverde- propose Fred.
Schizzarono fuori dalla stanza, tornando con i maglioni alla Weasley.
- Dai Ron, metti il tuo.
- Che cos'è Elysia?- domandò a un certo punto Hermione, fissando un sottile pacchetto sigillato con cura.
La ragazza la guardò stupita, sfiorando il pacchetto.
Quello si aprì, come se fosse stato incantato.
- Chiunque te lo abbia mandato non voleva si sapesse.
Era un piccolo fermaglio, con inciso sopra lo stemma dei Black.
Una lettera di Lupin le diceva di passare per la lezione di Anti-Dissennatore.
Ma quel pacchettino era strano.
- Anche io ho ricevuto un regalo senza nome- disse Harry.
- È una scopa- disse Ron.
- Potrebbe averla mandata Sirius Black per fare del male a Harry- disse Hermione preoccupata.
Uno scintilliò brillò nello sguardo di Harry.
- Come lo spiegate questo?- domandò la ragazza, attirando l'attenzione di Hermione.
- Può essere stata tua zia.
Tutti la guardarono stupiti.
- Era un'idea- scrollò le spalle Hermione.
Una sottile pergamena pendeva da un lato.
La prese con le mani, aprendola.
La calligrafia era così simile alla sua.
Era così simile alla calligrafia della lettera che aveva scritto lei.
Era così simile a tutte le lettere che aveva scritto lei.
In un lampo capì chi le aveva mandato quel fermaglio.
Il passaggio segreto al terzo piano è il più sicuro a Hogsmead diceva la lettera.
E conoscendo il carattere di suo padre a Hogwarts non faticava a capire chi le avesse mandato il fermaglio.
Prese il fermaglio dis io padre, lancialo lontano, vicino al fuoco.
Hermione la guardò stupita.
- So chi mi ha mandato quel fermaglio- disse , uscendo, senza aspettare che la trattenessero.

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