XVIII - Scherzi puzzolenti e mappe sbagliate

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Nei giorni seguenti, appena i due ragazzi mettevano piede fuori dai dormitori venivano circondati da occhiate maliziose e risatine.
Non si sapeva bene chi li avesse visti e fosse andata a dirlo in giro, ma Ron continuava a accusare la sorella, che era ormai vicina al lanciargli un incantesimo.
La giovane Black raccolse le gambe, tenendole strette vicine al petto, mentre, scacciava via una lacrima.
Non sapeva cosa fosse quel sogno, ma sapeva ch era importante e una strana sensazione di tristezza l'assaliva ogni volta che ci pensava.
Che pensava allo sguardo preoccupato di Marlene, a quello disperato di suo padre, Sirius Black, a quello grigio e indecifrabile di Sibilla Cooman.
Perché aveva capito chi fosse quella donna che passava loro un foglio.
Aveva anche provato a chiederle spiegazione, ma la donna ci girava sempre talmente intorno che non ci capiva mai niente.
La McGranitt non incrociava il suo sguardo e Remus lo abbassava.
Che cosa stava succedendo?
Quella domanda continuava a assalirla ogni volta che usciva dalla Sala Comune e incontrava qualcuno che sapeva ciò che lei cercava di scoprire.
Anche Hermione era strana e Ginny faticava a parlarle.
Lasciò uscire dalle labbra socchiuse un sospiro, mentre il fuoco nel camino davanti a lei ondeggia appena in un punto quasi invisibile.
Voltò la testa indietro, per quanto possibile, verso il soffitto, per osservare i gemelli che le si sedettero accanto.
- Dunque- cominciò George.
- Per cominciare- continuò Fred.
- Che ti succede?- chiesero insieme, facendola ridere un attimo.
Aveva capito che stava portando tristezza anche sui due ragazzi, perciò cercava di non darlo troppo a vedere, anche se ogni tanto si perdeva a osservare qualcosa e allora lo scintillio divertito svaniva e lo sguardo si incupiva.
- Niente ragazzi, solo è lo stress di questi giorni- disse, mentre i due gemelli si guardavano con un sorriso malizioso, pronti a una delle loro battute.
- No, non vi ci mettete anche voi- supplicò, appoggiando la testa sulle mani.
I due scoppiarono a ridere.
- Comunque- iniziò Fred con un sorriso.
- Stavamo pensando- continuò George.
- Che ne diresti di fare uno scherzo?- domandò, mentre la ragazza sollevava di scatto la testa.
- Dai, sono settimane che non ne facciamo- disse George, mentre la ragazza sorrideva, alzandosi in piedi, andando a prendere di corsa un paio di Caccabombe e infilandole in tasca.
- Brava, così si fa- esultò Fred, capendo di essere riusciti a risquoterla, almeno un po'.
Uscirono in fretta dal corridoio, dirigendosi nei sotterranei, mentre lasciavano cadere le Caccabombe.
La puzza si sentiva fin dai dormitori dei Serpeverde dai quali uscirono alcuni studenti, cercando di capire da dove arrivasse l'odore.
Intanto i tre ragazzi erano ormai scappati lontani, ridendo come dei matti, appoggiati l'uno addosso all'altro.
- Ok, pausa- implorò lei, tenendosi la apncia dalle risate alla faccia del cugino che era uscito con i capelli tutti spettinati per l'ora.
- Direi che possiamo ritenerci soddisfatti.
- Hai fatto una foto?- domandò Fred alla ragazza, che si batté una mano in fronte.
- Cavolo, ecco che avevo dimenticato- disse, capendo cosa le sembrava di non ricordarsi mentre scendevano i gradini della torre.
I due gemelli scoppiarono a ridere, seguiti a ruota dalla ragazza, guardati male da chiunque passasse.
Almeno, fino a che non passò Remus Lupin, che abbozzò un sorriso, capendo come mai alcuni Serpeverdencon le divise tutte stropicciate stessero aspettando fuori dal Gargoile.
- Penso che dovremmo tornare in Sala Comune prima che gli altri si sveglino- proposte George, mentre gli altri due annuivano, correndo verso la Sala Comune, trovando una Hermione particolarmente arrabbiata fissarli come se fossero impazziti.
I capelli crespi tutti scompigliati e gli occhi ancora assonnati ma attenti lasciavano capire che si era appena svegliata.
- Si può sapere dov'eravate?- domandò, con un tono che assomigliava tutto a quello della McGranitt.a ragazza si trattenne dal ridere, ricomponendosi alla vista dell'amica con quell'aria così seria.
- Che succede Herm?- domandò confusa la ragazza, mentre anche i gemelli smettevano di ridere.
- Dovresti cercare Harry. Noi l'abbiamo cercato ovunque, ma non riusciamo comunque a trovarlo, stavo pensando che forse, conoscendo così bene il castello- tentò, mentre la ragazza annuiva.
- Vado subito.
- Aspetta, hai provato a vedere sulla Mappa?- domandò avvicinandosi alle scale dei ragazzi.
- Non so come si apra- mormorò, imbarazzata del non sapere qualcosa.
La ragazza scoppiò a ridere nonostante la situazione pericolosa.
Le strappò un debole sorriso, che venne subito sostituito da un'espressione seria.
- Quindi come si apre?
- Mi spiace Hermione, ma è un segreto- disse, facendole l'occhiolino.
Ma proprio mentre si stava voltando per andare a cercare Harry il ritratto si aprì, mostrando il Prescelto che nessuno aveva più visto dalla sera prima.
- Si può sapere doveri?
- Fatto il misfatto- sussurrò il ragazzo alla ragazza, che rimase un attimo sorpresa, accorgendosi che il ragazzo non aveva con sé la Mappa.
- Ce l'ha Lupin- disse, come leggendole nel pensiero.
- Ma una cosa Elysia- disse, anche se sembrava ancora in centro sul se dirglielo o meno - Penso che la Mappa non funzioni più tanto bene.
- Come mai?- domandò la ragazza, accigliandosi.
Aveva sempre funzionato da quando se lo ricordava e conosceva anche chi l'aveva messa insieme, quindi le sembrava al quanto improbabile che avesse sbagliato.
- Diceva che Peter Minus era nel castello.
A quelle parole la ragazza perse il poco colore che aveva, sostituito subito da un rossore e una rabbia cieca.
- Devo andare- disse, uscendo di corsa dalla Sala Comune, senza ascoltare i richiami di Harry che aveva cercato di seguirla, trattenuto prontamente da Hermione.

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