La ragazza scattò in avanti prima di essere acchiappata, rotolando sotto i rami, ma prima che potesse raggiungere il bottone si trovò sospesa in aria, mentre vedeva passare accanto a sé Hermione.
Vennero sbattuti con furia contro il suolo, mentre la ragazza si rialzava lentamente.
Schizzò in avanti, ignorando gli avvertimenti di Hermione, ma poco prima di raggiungere il bottone venne lanciata indietro da un ramo.
Atterrò vicino a Hermione, che l'aiutò a rialzarsi.
Ma Grattastinchi era già balzato in avanti, strisciando sotto i rami, premendo il bottone e facendo fermare i rami.
- Tu lo sapevi vero?- domandò Harry accennando al bottone, mentre la ragazza con un'alzata di spalle scendeva lungo il tunnel.
All'improvviso capì, prima ancora di vedere Ron seduto sul letto, e sua padre in piedi.
Capì chi era quel cane, quel cane a cui si era appoggiata.
Accelerò.
Corse più veloce che poteva, senza pensare a non fare rumore o a passare inosservata.
Quando arrivò si voltò verso Ron, cercando co gli occhi il cane.
Ma Ron sembrava aver perso la voce, almeno fino a che non arrivarono anche Harry e Hermione.
- Ron... stai bene?
- Dov'è il cane?
- Non è un cane- gemette Ron, digrignando i denti per il dolore. - Harry, è una trappola...
- Che cosa...
- È lui il cane... E un Animagus...
Harry si voltò a guardare il punto verso cui guardava Ron, trovando l'amica avvicinarsi lentamente, la bacchetta levata, avendo capito dive si trovasse l'uomo.
La porta venne chiusa con un tonfo dal padre della ragazza.
La mano le tremò a quella vista.
Una massa di sudici capelli aggrovigliati gli scendeva fino alle spalle. Se non avesse avuto quegli occhi brillanti dentro le orbite cupe e infossate, avrebbe potuto essere un cadavere. La pelle cerea era così tirata sulle ossa del viso che questo sembrava un teschio. I denti gialli erano scoperti in un ghigno. Era Sirius Black.
- Expelliarmus!- gracchiò, puntando contro di loro la bacchetta di Ron.
Le loro bacchetta gli volarono in mano, ma sembrava che alla ragazza non importasse, tanto che non arretrò.
- Sapevo saresti venuto ad aiutare il tuo amico- disse - Tuo padre avrebbe fatto lo stesso per me. Sei stato coraggioso a non andare a chiamare un'insegnante, renderà le cose molto più semplici.
La ragazza si riprese improvvisamente dallo stupore, posizionandosi fra Harry e suo padre.
L'uomo guardò, cercando di capire cosa stesse facendo la figlia.
- Se vuoi uccidere Harry, dovrai uccidere anche me, Black- disse, la voce dura, come se avesse saputo che il momento di incontrare suo padre sarebbe arrivato, c ok me se lo sapesse da quando era evaso - E non mi importa se non ti farai problemi, ma ti darò un bel da fare- disse, strappandogli di mano la bacchetta e puntandogliela contro.
Non vide nemmeno Harry cercare di scattere in avanti quando parlò di suo padre, ma venne trattenuto da Hermione.
- E dovrai uccidere anche me- disse Ron, cercando di sollevarsi in piedi.
- Stenditi- disse piano a Ron. -Hai la gamba rotta.
- Mi hai sentito?- domandò - Dovrai ucciderci tutti e quattro- disse, fissando Black.
- Qui morirà una sola persona questa notte- disse Black, e il suo ghigno si allargò.
- Perché?- esplose Harry, cercando di liberarsi dalla presa di Ron e Hermione. - L'ultima volta non ci hai badato, vero? Non ti è importato niente di uccidere tutti quei Babbani per arrivare a Minus... che cosa succede, Azkaban ti ha rammollito?
Cercò lo sguardo di Elysia, ma non lo incrociò, come se la ragazza non volesse guardarlo.
- Harry! protestò Hermione. - Stai zitto!
- HA UCCISO MIA MADRE E MIO PADRE!- ruggì Harry, e con grande sforzo si liberò dalla stretta di Ron e Hermione e balzò in avanti...
Senza badare alla magia, o al fatto che Elysia avesse in mano la sua bacchetta si lanciò in avanti.
Ci fu una specie di lotta fra i due, ma la mente della ragazza viaggiava veloce.
Conosceva il suo amico, non avrebbe fatto comunque nulla.
Ma dicevano portare Black al castello.
Così puntò la bacchetta.
- Harry, spostati- disse, seria, fissandolo negli occhi verdi.
- Cosa?- esclamò stupito - Stai dalla sua parte?- urlò poi, incredulo.
- Ho detto di spostarti Harry- urlò a sua volta, la mano che teneva la bacchetta tremò leggermente, mentre Ron tratteneva il fiato e Hermione si lasciava scappare un urlo stridulo.
Sapevano tutti e tre cosa fosse capace di fare quella ragazza con la sua bacchetta in mano, ma Harry senza la bacchetta non sapeva cosa fosse capace di fare.
Così su alzò, sollecitato dalla bacchetta della ragazza.
- Grazie- disse, facendo per alzarsi, ma la bacchetta puntata addosso lo fece fermare.
- Cosa?- domandò, confuso.
- Gli ho impedito di distruggerti solo perché mi devi delle spiegazioni- disse, la mano che cercava di restare salda.
Quel tremore non passò inosservato agli occhi del Black.
- Non lo farai Elysia.
- Non dire il mio nome- sibilò - A meno che tu non abbia ucciso con la tua stessa bacchetta quei Babbani, non dire il mio nome- sibilò ancora, avvicinando la bacchetta.
- Cosa vuoi sapere?- domandò l'uomo, mentre un ghigno gli compariva in volto.
- Cosa ci facevate tu e mia madre davanti alla Cooman- disse, tagliente, tanti da farlo tremare appena, sapendo cosa non dovevano dirle.
- Dimmelo- urlò, quando vide che non intendeva parlare, sentendo le lacrime agli occhi, mentre alcune cadevano sulle guance, fuori dal suo controllo.
- Non dovresti saperlo- disse, cercando di non incontrare il suo sguardo.
Un barlume di lucidità si stava facendo spazio in lui, avvertendo di non dire nulla.
- Elysia- la chiamò Hermione, cercando di farla allontanare, mentre Harry faceva per allontanarsi.
- Sta lontano Harry- disse, voltandosi un istante a guardarlo, una luce folle e cupa nello sguardo.
- Elysia- mormorò.
Anche lui avrebbe voluto vendetta, ma vedere la sua amica, con la bacchetta in mano, gli fece capire che non sarebbe servito a riportare indietro quelle persone e i suoi genitori.
- No Harry, ha ucciso i tuoi genitori, Peter Minus e tredici Babbani, mi ha abbandonato con i Malfoy- disse, la voce rabbiosa come non l'aveva mai sentita.
Non aveva mai detto a nessuno che fosse uno dei motivi per cui non riusciva a parlare troppo di suo padre.
Per lei l'aveva abbandonato.
Aveva preferito servire il Signore Oscuro piuttosto che prendersi cura di lei.
Avvicinò ancora un po' la bacchetta.
- Avresti preferito venire a Azkaban con me?- domandò freddo l'uomo, mentre un barlume di lucidità si faceva spazio nella sua mente - Mi hanno detto che ti volevano uccidere, ma che Narcissa l'aveva impedito e non ho pensato un istante a chiedere che fosse qualcun altro a tenerti.
- Non ti avrebbe ascoltato- mormorò, cominciando a capire.
- Avresti preferito venire rinchiusa a Akcaban con me?- domandò di nuovi, fissandola negli occhi che stavano lentamente perdendo quella scintilla folle.
- No, avrei preferito che non ci finissi nemmeno tu- disse scacciando una lacrima, mentre una voce urlava - Expelliarmus.
La bacchetta della ragazza volò via, mentre si voltava a guardare Lupin stare in piedi con in mano sua bacchetta.
Poi Lupin parlò con voce molto alterata, una voce che vibrava di un'emozione repressa. - Dov'è, Sirius?
La ragazza non capì, mentre arretrava appena.
Dallo sguardi che scambiò con Harry nemmeno lui aveva capito.
E come lei non era riuscito a vendicarsi.
Black era privo di espressione. Per qualche secondo non si mosse. Poi, molto lentamente, alzò la mano vuota e indicò Ron. Del tutto confuso, Harry guardò a sua volta Ron, che aveva l'aria completamente inebetita.
- Ma allora...- mormorò Lupin, guardando Black così intensamente che sembrava volesse leggergli nella mente... - perché non si è mai rivelato finora? A meno che...- Gli occhi di Lupin si allargarono all'improvviso, come se vedesse qualcosa al di là di Black, qualcosa che nessun altro poteva vedere... - A meno che non fosse lui... a meno che non vi siate scambiati... senza dirmelo?
Molto lentamente, senza levare quegli occhi infossati dal viso di Lupin, Black annuì.
La ragazza sembrò riprendersi dallo stupore all'improvviso, mentre Harry sussurrava - Professore, che cosa?
Si lanciò in avanti, senza pensare al fatto di non avere una bacchetta, cominciando a prendere a pugni il padrino, sotto lo sguardo sconvolto di Sirius Black che cercò di trattenerla, inutilmente, continuava a scappare dalla sua presa.
- Tu- sibilò, furiosa - Mi sono fidata, e mi hai fatto credere di non aiutare mio padre, mi hai fatto credere di potermi fidare, di essere buono- disse la voce spezzata - E invece l'avevate aiutato tutto il tempo- urlò, tentando ti tirargli un pugno nello stomaco bloccata dal padrino, che cercò di fermarla tenendola per le spalle.
- Elysia- cercò di dire, ma ragazza si divincolò dalla sua presa, allontanandosi appena.
In quel momento aiutò Black a alzarsi, abbracciandolo come un fratello.
- NON CI CREDO!- gridò Hermione.
Lupin lasciò andare Black e si voltò verso di lei. Si era alzata da terra e indicava Lupin, lo sguardo febbrile. - Lei... lei...
- Hermione...-
- ... lei e lui!
- Hermione, calmati...-
- Non l'ho detto a nessuno!- strillò Hermione. - Le ho parato le spalle...-
- Hermione, ascoltami, ti prego!- gridò Lupin. - Posso spiegare...-
- Io le credevo- urlò a Lupin, con la voce che tremava incontrollata, - e lei è sempre stato suo amico!
- Ti sbagli- disse Lupin. - Per dodici anni non sono stato amico di Sirius, ma ora lo sono... lascia che ti spieghi...
- No!- gridò Hermione. - Harry, non credergli, ha aiutato Black a entrare nel castello, anche lui ti vuole morto... è un Lupo Marinaro!
Harry e Ron la guardarono spaesati, ma solo Elysia non sembrò sconvolta dalla notizia.
Si accorse troppo tardi dell'errore fatto.
- Tu sapevi anche questo- urlò, guardando la ragazza - Cos'altro sapevi e non ci hai detto?- domandò, cercando di capire come interpretare lo sguardo della ragazza.
Lupin sembrava calmo, troppo calmo.
- Questa volta non sei all'altezza di te stessa, Hermione- disse. - Ne hai azzeccata una su tre, temo. Non ho aiutato Sirius a entrare nel castello e di sicuro non voglio vedere Harry morto...- Uno strano tremito gli attraversò il viso. - Ma non negherò che sono un Lupo Mannaro.
Ron fece un eroico sforzo per rialzarsi, ma ricadde con un gemito di dolore. Lupin gli si avvicinò preoccupato, ma Ron disse, respirando affannosamente.
- Lontano da me, Lupo Mannaro!
Lupin si fermò, in evidente difficoltà, tanto che senza pensarci si avvicinò anche la ragazza dai capelli neri.
- Non osare trattarlo così Ronald- disse, senza pensare all'astio verso il padrino.
- Lo difendi?- domandò, riscuotendola.
- No, solo non voglio che tratti così una persona per il solo fatto di essere un Lupo Mannaro.
Un silenzio teso accolse quell'affermazione.
Lupin si voltò con evidente fatica verso Hermione, chiedendole - Da quanto lo sai?
- Da un secolo- sussurrò Hermione. - Da quando ho fatto il tema per il professor Piton...
- Ne sarà felice- disse Lupin freddamente. - Ha assegnato quel tema nella speranza che qualcuno capisse che cosa significavano i miei sintomi. Hai controllato il calendario lunare e hai capito che ero sempre ammalato quando c'era la luna piena? O hai capito che il Molliccio si trasformava nella luna quando mi vedeva?
- Tutt'e due le cose- disse Hermione piano.
Lupin scoppiò in una risatina forzata.
- Per la tua età, sei la strega più brillante che abbia mai conosciuto, Hermione.
- No- sussurrò Hermione. - Se fossi stata un po' più sveglia, avrei detto a tutti che cosa è lei!
- Ma lo sanno già- disse Lupin. - Almeno, i miei colleghi lo sanno.
- Silente l'ha assunta anche se sapeva che era un Lupo Mannaro?- esclamò Ron sbalordito. - Ma è matto?
- Alcuni colleghi erano di questo avviso- disse Lupin. - Ha dovuto faticare parecchio per convincere certi insegnanti che sono affidabile...»l
- E SI SBAGLIAVA! LEI LO HA SEMPRE AIUTATO!- urlò Harry indicando Black, che all'improvviso andò verso il letto e vi sprofondò, il volto nascosto da una mano tremante. Grattastinchi gli balzò accanto e gli si piazzò in grembo, facendo le fusa. Ron si ritrasse da entrambi, trascinando la gamba.
- Non ho aiutato Sirius- disse Lupin. - Se me ne date la possibilità, vi spiegherò. Guardate...
Prese le bacchette, riconsegnadole.
- Allora- disse Lupin, infilando di nuovo la sua nella cintura. - Voi siete armati, noi no. Ora volete ascoltare?
La ragazza lo guardò, aspettando di sentire come si sarebbe difeso.
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🐾La figlia di un cane nero 🐾
FanfictionElysia Black è cresciuta con gli unici parenti che le erano rimasti, i Malfoy. Al suo terzo anno scoprirà cose che le cambieranno completamente la vita, così come ad Harry. Più malandrina di quanto il padrino si fosse immaginato, scoprirà cose che p...