XXVI - Attacchi au professori e sguardi non incrociati

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Quando arrivò il turno di parlare di Sirius Black la ragazza si fece attenta, ma ciò che successe poco prima va detto.
Stava ancora parlando Remus, quando compare Severus Piton, togliendosi il Mantello dell'Invisibilità dalle spalle.
Teneva puntata la bacchetta verso Lupin, tanto che la ragazza non ci vide più.
Hermione urlò, Sirius Black balzò in piedi e Harry trasalì.
Non ascoltò nemmeno ciò che disse a Harry, tanti era presa a fissarlo con astio.
Piton era un po' ansante, ma la sua espressione traboccava di trionfo represso. - Forse vi state chiedendo come facevo a sapere che eravate qui?- disse, gli occhi luccicanti. - Sono appena stato nel tuo studio, Lupin. Questa notte hai dimenticato di prendere la tua pozione, così te ne avevo portato un boccale intero. E meno male... meno male per me, voglio dire. Sulla tua scrivania c'era una certa mappa. Mi è bastata un'occhiata per sapere tutto quello che volevo. Vi ho visti sparire in questo passaggio.
- Severus...- cominciò Lupin, ma Piton non lo lasciò continuare.
- Ho detto e ridetto al Preside che stavi aiutando il tuo vecchio amico Black a entrare nel castello, Lupin, ed ecco qui la prova. Nemmeno io mi sarei sognato che avresti avuto il coraggio di usare questa vecchia baracca come nascondiglio...
- Severus, stai commettendo un errore- disse Lupin incalzante. - Non hai sentito tutta la storia... ti posso spiegare... Sirius non è qui per uccidere Harry...
- E la signorina Black- disse, mentre la ragazza si rendeva conto di essere ancora seduta vicino a suo padre, cercando di capire cosa stesse succedendo.
- Avevo detto a Silente che stavi aiutando tuo padre a entrare, ma anche con te non ha voluto crederci.
La ragazza strinse i pugni, trattenendosi dall'aggredire l'insegnante.
- Altri due criminali pronti per Azkaban questa notte- disse Piton con gli occhi febbrili. - Sono curioso di vedere come la prenderà Silente... era convinto che tu fossi innocuo, sai, Lupin... un Lupo Mannaro addomesticato...
La ragazza mosse un passo avanti, cosa che venne notata subito.
- E per te- fece una pausa, come riflettendoci - Sai, penso che Azkaban temprerà quel tuo carattere ribelle, so cos'è successo sul treno, del bacio al quale Lupin ti ha sottratta- disse con un ghigno, mentre Sirius scattava in piedi, trattenuto prontamente da Remus, che lo guardò come a intimargli di sedersi.
- Stupido- disse piano Lupin. - Vale la pena di rinchiudere un innocente ad Azkaban per una lite tra ragazzi?
BANG! Sottili funi serpentine uscirono dalla punta della bacchetta di Piton e si avvolsero attorno alla bocca, ai polsi e alle caviglie di Lupin, che perse l'equilibrio e cadde a terra, immobilizzato. Black avanzò verso Piton, che gli puntò la bacchetta tra gli occhi.
- Dammi solo una scusa- sussurrò. - Dammi solo una scusa per farlo, e giuro che lo farò.
Black si fermò. Impossibile dire quale dei due volti esprimeva più odio.
Rimasero tutticome paralizzati, bloccati da quella vista.
Ma Hermione fece un passo avanti,.cominciando a dire - Professor Piton... non... non le pare il caso di ascoltare quello che hanno da dire, o... o no?
- Signorina Granger, sei già praticamente sospesa!- sbottò Piton. - Tu, Potter e Weasley siete fuori dai confini della scuola, in compagnia di un uomo condannato per assassinio e di un Lupo Mannaro. Per una volta nella vita, chiudi la bocca.
- Ma se... se ci fosse stato un errore...
La ragazza fece finta di non aver sentito, mentre si spuntava mentalmente di non essere compresa né nel trio dei suoi amici dal professore, né nel duo di Remus e suo padre.
Non era nemmeno stata presa in considerazione.
- STAI ZITTA, STUPIDA RAGAZZINA!- urlò Piton, perdendo il controllo all'improvviso. - NON PARLARE DI COSE CHE NON CAPISCI!- Qualche scintilla sprizzò dalla punta della sua bacchetta, che era ancora puntata verso il volto di Black. Hermione tacque.
- La vendetta è dolcissima- sibilò Piton a Black. - Quanto ho sperato di essere io a catturarti...
- Rischi di nuovo di passare per stupido, Severus- sibilò Black. - Se questo ragazzo porta il suo topo al castello- e fece un cenno verso Ron, - ti seguirò senza far storie...
- Al castello?- disse Piton suadente.
- Non credo che dovremo andare cosi in là. Non devo far altro che chiamare i Dissennatori, una volta usciti dal Platano. Saranno felicissimi di vederti, Black... così felici che ti daranno un bacetto, credo...
Quel poco di colore rimasto sul viso di Black svanì.
La ragazza barcollò appena, senza capacitarsi del motivo.
Erano anni che lo riteneva un assassino, ma forse il fatto che potesse essere innocente la stava confondendo.
Scosse la testa, ma il viso di Severus Piton le fece tornare in mente che al momento il nemico principale era lui.
- Muovetevi, tutti quanti- disse. Schioccò le dita, e i capi delle funi che tenevano legato Lupin gli volarono in mano. - Io terrò il Lupo Mannaro. Forse i Dissennatori vorranno baciare anche lui...
Senza pensarci un'altra volta la ragazza si mise fra Piton e la porta, la bacchetta puntata e il viso determinato.
- Lei non uscirà di qui finché non lo diremo noi o lo decideremo noi- disse, allungando un poco la bacchetta.
Una scintilla che non riuscì a decifrare illuminò per un attimo lo sguardo nero di Piton.
- Come osi?- domandò fremente di rabbia, mentre accennava a un passo, subito bloccato dallo scintillio nello sguardo della ragazza.
- Devo ricordarti che sei nei guai più dei tuoi amichetti, signorina Black?- domandò, mentre la ragazza prendeva un respiro profondo.
- Sei assieme a tuo padre e al tuo padrino, che sembra stranamente in confidenza con lui, per cui può essere considerato colpevole. A questo punto, penso proprio che dovrò consegnarvi tutti e tre- disse, senza badare al fatto che Black stesse cercando di fare qualcosa, ma che Lupin lo stesse fermando con lo sguardo.
La ragazza si avvicinò ancora un po', la bacchetta puntata e pronta, pronta a colpirlo al minimo movimento.
- Stai aggredendo un'insegnante, non serve che te lo ricordi.
- E non serve che le ricordi che non mi può espellere senza sentire il Ministro. Sa, pensa che farmi restare vicino a Silente sia l'unico modo per non farmi diventare come lui- disse, accennando con la testa a suo padre, mentre Harry l'affiancava.
- Levati di torno, Potter, sei già abbastanza nei guai- sibilò Piton. - Se non fossi stato qui a salvarti...
- Il professor Lupin avrebbe potuto uccidermi cento volte quest'anno- disse Harry. - Sono rimasto solo con lui per ore, a prendere lezioni di difesa contro i Dissennatori. Se davvero stava aiutando Black, perché non mi ha finito allora?
- Non chiedermi di immaginare come funziona la mente di un Lupo Mannaro- sibilò Piton. - Togliti, Potter.
- LEI È PATETICO!- gridò Harry. - SOLO PERCHÉ A SCUOLA LA PRENDEVANO IN GIRO NON HA NEMMENO INTENZIONE DI ASCOLTARE...
- SILENZIO! NON PERMETTO CHE MI SI PARLI CON QUESTO TONO!- strillò Piton, più folle che mai. - Tale padre tale figlio, Potter! Ti ho appena salvato la vita, dovresti ringraziarmi in ginocchio! Ti sarebbe stato proprio bene se ti avesse ucciso! Saresti morto come tuo padre, sei troppo arrogante per credere che potresti esserti sbagliato sul conto di Black... ora fuori dai piedi, o ti ci spedirò io... FUORI DAI PIEDI, POTTER!
Harry decise in un lampo. Prima che Piton potesse fare anche solo un passo verso di lui, alzò la bacchetta.
- Expelliarmus!- gridò. Ma la sua non fu la sola voce a urlare. Si udì un lampo che fece tremare la porta sui cardini; Piton fu sollevato da terra e sbatté contro il muro, poi scivolò a terra, con un rivolo di sangue che gli scorreva tra i capelli. Era svenuto.
Si voltò.
Aveva capito che non era stato l'unico a scagliare l'incantesimo.
Si voltò verso la sua amica, che gli sorrise, uno sguardo di sfida ancora brillante sul viso, la bacchetta levata.
Anche Hermione e Ron avevano gridato un'incantesimo.
- Non dovevate farlo- disse Black, guardando Harry. - Dovevate lasciarlo a me...
Harry evitò lo sguardo di Black. Anche in quel momento non era sicuro di aver fatto la cosa giusta.
- Abbiamo aggredito un insegnante... abbiamo aggredito un insegnante...- piagnucolò Hermione, fissando l'inanimato Piton con occhi pieni di terrore. - Oh, passeremo un grosso guaio...
Lupin lottava per liberarsi dalle funi. Black si chinò in fretta e lo slegò. Lupin si rialzò e si strofinò le braccia, dove le corde avevano lasciato il segno.
- Grazie, Harry- disse.
- Non ho ancora detto che le credo- ribatté Harry.
Sirus Black spostò lo sguardo sulla figlia, che annuì debolmente, aspettando che continuassero a parlare.
- Allora è giunto il momento di darti qualche prova- disse Black. - Tu, ragazzo... dammi Crosta. Adesso.
Ron strinse Crosta più forte al petto.
- Andiamo- disse debolmente, - sta cercando di dire che è fuggito da Azkaban solo per mettere le mani su Crosta? Insomma...- Guardò Harry e Hermione, in cerca di sostegno. - D'accordo, diciamo che Minus sapeva trasformarsi in un topo... ci sono milioni di topi al mondo... come fa a sapere qual è quello che cercava se è rimasto chiuso ad Azkaban?
La ragazza si voltò verso suo padre, aspettando una risposta.
- Sai, Sirius, è una domanda intelligente- disse Lupin rivolto a Black, un po' accigliato. - Come hai fatto a scoprire dov'era?
Black infilò una delle mani simili ad artigli sotto il vestito ed estrasse un foglio di carta stropicciato, che distese e mostrò agli altri.
Era la fotografia di Ron e della sua famiglia che era apparsa sulla Gazzetta del Profeta l'estate prima, e lì, sulla spalla di Ron, c'era Crosta.
- Come l'hai avuta?- chiese Lupin a Black, interdetto.
- Sai, Sirius, è una domanda intelligente- disse Lupin rivolto a Black, un po' accigliato. - Come hai fatto a scoprire dov'era?
Black infilò una delle mani simili ad artigli sotto il vestito ed estrasse un foglio di carta stropicciato, che distese e mostrò agli altri.
Era la fotografia di Ron e della sua famiglia che era apparsa sulla Gazzetta del Profeta l'estate prima, e lì, sulla spalla di Ron, c'era Crosta.
- Come l'hai avuta?- chiese Lupin a Black, interdetto.
- Da Caramell- disse Black. - Quando è venuto per l'ispezione ad Azkaban l'anno scorso, mi ha dato il suo giornale. E in prima pagina c'era Peter... sulla spalla del ragazzo... l'ho riconosciuto subito... quante volte l'ho visto trasformarsi? E la didascalia diceva che il ragazzo sarebbe tornato a Hogwarts... dove c'era Harry...
- Mio Dio- disse piano Lupin, fissando prima Crosta, poi il giornale, poi di nuovo Crosta. - La zampa...
- Che cos'ha che non va?- chiese Ron in tono di sfida.
- Gli manca un dito- disse Black.
- Ma certo- sussurrò Lupin, - è così semplice... così astuto... se l'è tagliato da solo?
- Appena prima di trasformarsi- disse Black. - Quando l'ho stanato, ha urlato che avevo tradito Lily e James, per farsi sentire da tutta la strada. Poi, prima che potessi scagliargli una maledizione, ha fatto saltare la strada tenendo la bacchetta dietro la schiena, ha ucciso tutti nel raggio di sei metri ed è filato via nelle fogne insieme agli altri topi...
- Non lo sapevi, Ron?- disse Lupin. - La parte più grossa di Peter che fu ritrovata fu un suo dito.
- Quindi- mormorò una voce alle spalle di Sirius e Remus, facendo sussultare i presenti.
- Quindi cos'è successo- tentennò appena - Prima, prima di quella notte?- domandò, senza riuscire a incontrarlo sguardo di suo padre, né di Remus o di Harry.
Aveva lo sguardo spostato, mentre lo faceva vagare da una parte all'altra della stanza.
Ad interrompere tutto ci pensò Ron.
- Senta, probabilmente Crosta si è azzuffato con un altro topo. È nella mia famiglia da secoli...
- Da dodici anni, in effetti- disse Lupin. - Non ti sei mai chiesto come mai è vissuto così a lungo?
- Noi... noi lo trattiamo bene!- disse Ron.
- Però al momento non ha l'aria molto sana, vero?- disse Lupin. - Scommetto che sta perdendo peso da quando ha sentito dire che Sirius era tornato in libertà...
La ragazza non li ascoltò battibeccare, mentre cercava di capire cosa potesse essere successo.
Ma una frase la richiamò alla realtà.
- NON È VERO!- urlò Harry. - ERA IL LORO CUSTODE SEGRETO! L'HA DETTO PRIMA CHE ARRIVASSE LEI! HA DETTO CHE LI HA UCCISI!
Quella frase, quelle parole la fecero tremare, mentre tornava bruscamente alla realtà.
- Harry- mormorò la ragazza, cercando lo sguardo dell'amico, ma sembrava che non volesse trovare il suo.

Angolo autrice

Alcune parti le ho prese da Potter Pedia

Malandrini67

🐾La figlia di un cane nero 🐾Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora