XXVII - Spiegazioni veritiere e suppliche disastrose

180 9 0
                                    

Black scosse la testa lentamente; gli occhi infossati all'improvviso divennero molto lucidi.
- Harry... è come se li avessi uccisi- mormorò, rauco. - Io ho convinto Lily e James a scegliere Peter al mio posto all'ultimo momento, li ho convinti a scegliere lui come Custode Segreto invece di me... È colpa mia, lo so... La notte in cui morirono, avevo deciso di andare da Peter, per assicurarmi che stesse bene, ma quando sono arrivato al suo nascondiglio, non c'era più. Eppure non c'erano segni di lotta. Qualcosa non andava. Mi sono spaventato. Ho deciso di andare subito dai tuoi genitori. E quando ho visto la loro casa distrutta e i loro corpi... ho capito quello che doveva aver fatto Peter. Quello che io avevo fatto.
La voce gli si spezzò. Black si voltò.
Senza capirne subito il motivo alla ragazza fece male vedere suo padre così.
- Basta così- disse, ma non fu l'unica.
Anche Lupin si era alzato e aveva detto di smetterla.
L'uomo abbozzò un sorriso, che la ragazza non ricambiò.
Ma la differenza era che la voce di Lupin era dura, con una durezza che nessuno dei quattro ragazzi aveva mai sentito, mentre la voce di Elysia era appena un sussurro.
- C'è un modo sicuro per provare quello che è veramente successo. Ron, dammi quel topo- intervenne Lupin.
- Che cosa gli farà se glielo do?- chiese Ron, tesissimo.
- Lo costringerò a mostrarsi- disse Lupin. - Se è davvero un topo, non gli succederà niente.
Ron esitò, ma alla fine tese Crosta e Lupin lo prese. Crosta cominciò a squittire ininterrottamente, agitandosi e contorcendosi, gli occhietti neri sporgenti.
- Sei pronto, Sirius?- chiese Lupin.
Black aveva già preso la bacchetta di Piton dal letto. Si avvicinò a Lupin e all'agitatissimo topo, e i suoi occhi umidi all'improvviso parvero bruciare.
- Insieme?- chiese piano.
- Direi di si- rispose Lupin, tenendo Crosta ben stretto in una mano e la bacchetta nell'altra. - Al tre. Uno... due... TRE!
Un lampo di luce blu e bianca sprizzò da tutte e due le bacchette; per un attimo, Crosta rimase paralizzato a mezz'aria, una piccola sagoma nera che si contorceva follemente. Ron urlò. Il topo cadde per terra; ci fu un altro lampo di luce accecante e poi...
Il topo cominciò a mutare, fino a diventare un uometto basso, poco alto, forse come Harry e Hermione, i capelli sporchi e gli occhietti acquosi.
Conservava ancora qualche tratto da topo.
Gli occhietti scattarono sulla porta e tornare su di loro.
- Be', ciao, Peter- disse Lupin in tono affabile, come se gli capitasse spesso di vedere un topo trasformarsi in un vecchio compagno di scuola. - È tanto che non ci si vede.
- S... Sirius... R... Remus...- Anche la voce di Minus era uno squittio da topo. I suoi occhi dardeggiarono di nuovo verso la porta. - I miei amici... I miei vecchi amici...
La mano di Black, quella armata di bacchetta, si alzò, ma Lupin lo trattenne per il polso, gli scoccò uno sguardo di avvertimento e si rivolse di nuovo a Minus in tono leggero e disinvolto.
- Stavamo facendo una chiacchierata, Peter, su ciò che accadde la notte in cui Lily e James morirono. Può darsi che tu ti sia perso i momenti più interessanti mentre eri lì che squittivi sul letto...
- Remus- ansimò Minus, e Harry vide il sudore che gli imperlava la faccia pallida, - non credergli, ti prego... ha cercato di uccidermi, Remus...
- Lo abbiamo sentito dire- esclamò Lupin, più freddamente. - Vorrei chiarire una o due questioni con te, Peter, se sei così gentile da...
- È venuto a cercare di uccidermi un'altra volta!- squittì Minus all'improvviso, indicando Black, e Harry vide che usava il dito medio, perché non aveva più l'indice. - Ha ucciso Lily e James e ora ucciderà anche me... devi aiutarmi, Remus...
Il viso di Black era più che mai simile a un teschio mentre fissava Minus con quegli occhi impenetrabili.
- Nessuno cercherà di ucciderti finché non avremo chiarito un po' di cose- disse Lupin.
- Chiarire?- gemette Minus guardandosi freneticamente intorno un'altra volta e studiando le finestre sbarrate e, ancora una volta, l'unica porta. - Sapevo che sarebbe venuto a cercarmi! Sapevo che sarebbe tornato per me! Sono dodici anni che aspetto!
- Sapevi che Sirius sarebbe fuggito da Azkaban?- chiese Lupin, la fronte aggrottata. - Quando nessuno c'era mai riuscito?
- Possiede poteri oscuri che tutti noi possiamo solo sognarci!- strillò Minus con voce penetrante. - Come ha fatto altrimenti a uscire di là? Immagino che ColuiCheNonDeveEssereNominato gli abbia insegnato qualche trucchetto!
Black scoppiò a ridere, un'orribile risata senza gioia che riempì l'intera stanza.
- Voldemort insegnarmi dei trucchetti?- disse.
Minus si ritrasse come se Black avesse brandito una frusta contro di lui.
- Cos'è, hai paura di sentire il nome del tuo vecchio padrone?- disse Black. - Non ti biasimo, Peter. I suoi seguaci non sono molto soddisfatti di te, vero?
E in quel momento una strana sensazione avvolse la ragazza.
Era strano sentire qualcuno oltre lei, Harry, Silente e Remus dire il nome di Voldemort, ma soprattutto era strano sentirlo dire da suo padre.
- Non so... cosa intendi dire, Sirius...- balbettò Minus, il respiro più affannoso che mai. Ora aveva tutto il volto luccicante di sudore.
- Non sono dodici anni che ti nascondi da me- disse Black. - Tu ti nascondi dagli antichi sostenitori di Voldemort. Ho sentito delle voci ad Azkaban, Peter... Credono tutti che tu sia morto, perché altrimenti dovresti spiegare molte cose... Li ho sentiti gridare nel sonno. Sembrano convinti che il doppiogiochista abbia fatto il doppio gioco anche con loro. Voldemort è arrivato ai Potter seguendo le tue informazioni... e Voldemort là è caduto. E non tutti i suoi sostenitori sono finiti ad Azkaban, vero? Ce ne sono ancora molti liberi, che aspettano la loro occasione, fingendo di aver capito l'errore commesso... se mai venissero a sapere che sei ancora vivo, Peter...
- Non so... di che cosa parli...- disse di nuovo Minus, con voce più stridula che mai. Si asciugò il viso sulla manica e guardò Lupin. - Tu non puoi credere a questa... a questa follia, Remus...
- Devo ammettere, Peter, che ho qualche difficoltà a capire perché un uomo innocente voglia passare dodici anni da topo- disse Lupin tranquillamente.
- Innocente, ma spaventato!- squittì Minus. - Se i seguaci di Voldemort mi davano la caccia, era perché ho fatto rinchiudere ad Azkaban uno dei loro uomini migliori: la spia, Sirius Black!
Il volto di Black si contorse.
La ragazza, come quasi tutti nella stanza, intuì che stava per accadere qualcosa, ma prima che potessero fra nulla, Sirius tuonò.
- Come osi?- ringhiò, improvvisamente simile all'enorme cane che era stato. - Io, la spia di Voldemort? Quando mai ho strisciato attorno a persone più forti e potenti di me? Ma tu, Peter... non capirò mai come ho fatto a non vedere che la spia fin dall'inizio eri tu. Ti è sempre piaciuto avere dei grandi amici che ti proteggessero, vero? Eravamo noi... io e Remus... e James...
Minus si asciugò di nuovo il viso; ormai quasi boccheggiava.
- Io, una spia... devi essere impazzito... mai... non so come fai a dire una cosa...
E a vederli cosi le veniva estremamente naturale credere a suo padre.
- Lily e James ti hanno scelto come Custode Segreto solo perché gliel'ho detto io- ringhiò Black in tono così velenoso che Minus fece un passo indietro. - Credevo che fosse un piano perfetto... un inganno... Voldemort avrebbe di certo dato la caccia a me, non avrebbe mai immaginato che avessero scelto una creatura debole e ottusa come te... dev'essere stato il momento più bello della tua misera vita, dire a Voldemort che potevi consegnargli i Potter.
Minus continuava a borbottare parole come "follia".
Non aveva intenzione di ascoltare perché non avesse attaccato Harry per tre anni, si stava già facendo un'idea, e quell'idea aveva nome e cognome, Albus Silente.
Ma una domanda la colse improvvisa, probabilmente come anche a Hermione a giudicare dal suo sguardo.
Così si fece coraggio e gli rivolse la parola, veramente.
- Ehm- mormorò, non sapendo come chiamarlo - Signor Black?- tentò, ma vedendolo rabbrividire, come se "signore" fosse una parola ormai dimenticata, provò con - Sirius?
Suo padre si voltò, guardandola con gli occhi grigi infossati.
Era tremendamente diverso da quando era a Hogwarts, Azkaban doveva aver lasciato il segno.
- Come hai fatto a fuggire?- domandò, cercando di concentrarsi.
Minus tentò di ringraziare, ma venne interrotto da Remus.
Gli bastò un'occhiata.
Black guardò la figlia, cupo, ma non come se fosse arrabbiato, ma più che altro soppesando la risposta da dare.
- Non so come ho fatto- disse lentamente. - Immagino che l'unico motivo per cui non sono impazzito è che sapevo di essere innocente. Non era un bel pensiero, quindi i Dissennatori non sono riusciti a portarmelo via... ma mi ha conservato il senno, e non ho perso me stesso... mi ha aiutato a mantenere i miei poteri... così quando tutto è diventato... troppo... sono riuscito a trasformarmi nella mia cella... sono diventato un cane. I Dissennatori, sapete, non ci vedono...- Deglutì. - Vanno a tentoni verso le persone captando le loro emozioni... capivano che le mie emozioni erano meno... meno umane, meno complesse quando ero un cane... ma naturalmente hanno pensato che stessi perdendo la testa come tutti gli altri là dentro, e non si sono preoccupati. Ma ero debole, molto debole, e non avevo alcuna speranza di allontanarli da me senza una bacchetta magica...
La ragazza tremò appena, impercettibilmente.
- Ma poi ho visto Peter in quella foto... Ho capito che era a Hogwarts con Harry... nelle condizioni ideali per agire, se gli fosse giunta voce che il Lato Oscuro stava riprendendo potere...
Minus scuoteva la testa e muoveva le labbra senza dire niente, ma fissava Black come se fosse ipnotizzato.
- ...pronto a colpire nel momento in cui fosse stato sicuro di avere degli alleati... pronto a consegnare loro l'ultimo Potter. Se avesse dato loro Harry, chi avrebbe osato dire che aveva tradito Voldemort? Sarebbe stato riaccolto con grandi onori...
- Quindi, vedete, dovevo fare qualcosa. Ero l'unico a sapere che Peter era ancora vivo...
A Harry venne in mente quello che il signor Weasley aveva detto alla signora Weasley: Le guardie dicono che parla nel sonno... sempre le stesse parole... 'È a Hogwarts'.
- Era come se qualcuno mi avesse acceso un fuoco nella testa, e i Dissennatori non potevano spegnerlo... non era una sensazione piacevole... era un'ossessione... ma mi diede forza, mi snebbiò la mente. Così, una sera, quando aprirono la porta della mia cella per portarmi il cibo, scivolai alle loro spalle in forma di cane... è molto più difficile per loro avvertire le emozioni di un animale, è difficile tanto da confonderli... io ero magro, abbastanza magro da passare attraverso le sbarre... da cane nuotai fino alla terraferma e da allora ho vissuto nella foresta... tranne quando sono venuto a vedere la partita di Quidditch, naturalmente... voli bene come tuo padre, Harry...
Lo guardò e Harry non distolsenlo sguardo.
- Credimi- disse Black con voce roca.
- Credimi, Harry. Non ho mai tradito James e Lily; sarei morto piuttosto che tradirli.
E infine Harry gli credette. Un nodo alla gola gli impediva di parlare. Così annuì.
- No!
Minus era caduto in ginocchio, come se il cenno di Harry avesse decretato la sua condanna a morte. Strisciò sulle ginocchia, prostrato, le mani giunte.
- Sirius... sono io... sono Peter... il tuo amico... tu non...
Black gli sferrò un calcio e Minus si ritrasse.
- I miei vestiti sono già abbastanza sporchi senza che li tocchi tu- disse Black.
- Remus!- squittì Minus, voltandosi verso Lupin, contorcendosi supplichevole davanti a lui. - Tu non ci credi... Sirius non ti avrebbe detto che avevano cambiato programma?
- Non se avesse pensato che fossi io la spia, Peter- disse Lupin. - Suppongo che tu non me l'abbia detto per questo, vero, Sirius?- disse in tono noncurante guardando al di sopra di Minus.
- Perdonami, Remus- disse Black.
- Di nulla, Felpato, vecchio mio- disse Lupin rimboccandosi le maniche. - E tu, in cambio, perdonerai me per aver creduto che tu fossi la spia?
- Ma certo- disse Black, e il fantasma di un sorriso balenò sul suo volto scavato. Anche lui prese a rimboccarsi le maniche. - Lo uccidiamo insieme?
- Sì, direi di sì- disse Lupin cupo.
Ma proprio quando stavano sollevando bacchette Minus si andò a mettere strisciando davanti a Elysia, che si ritrasse, schifata.
- Piccola Elysia, ho visto te e Harry crescere.... non lasciare che tuo padre mi uccida..... tu non gli credi, vero?- domandò, la voce untuosa che fece quasi venire dei conati di vomito alla ragazza, che sfoderò la bacchetta.
- Hai fatto rinchiudere ad Azkaban mio padre, innocente, mentre tu ti sei finto morto,lasciandomi credere che fosse un assassino, un traditore uno schifoso Mangiarmorte- sussurrò, avvicinandosi appena, con il passo lento e appena udibile di chi non ha intenzione di farsi notare troppo, come se temesse che la potessero fermare.
Ma Minus era già strisciato verso Ron.
- Ron... non sono stato un buon amico... un bravo animaletto? Non lascerai che mi uccidano, Ron, vero... stai dalla mia parte, vero?
Ma Ron lo guardò con sommo disgusto.
- Ti ho lasciato dormire nel mio letto!- disse.
- Bravo ragazzo... bravo padrone...- Minus avanzò verso Ron a quattro zampe, - non glielo permetterai... Ero il tuo topo... Ero un bravo animaletto...
- Se sei stato migliore da topo che da umano, non c'è molto di cui andar fieri, Peter- disse Black in tono asciutto. Ron, sempre più pallido per il dolore, trascinò la gamba rotta fuori dalla portata di Minus. Minus si voltò sulle ginocchia, inciampò in avanti e afferrò l'orlo dell'abito di Hermione.
La ragazza non volle più ascoltare i tentativi di Minus di ingraziarsi, almeno fino a che suo padre non scattò.
- COME OSI RIVOLGERTI A HARRY?- ruggì Black. - COME OSI GUARDARLO? COME OSI PARLARE DI JAMES DAVANTI A LUI?
- Harry- sussurrò Minus, avanzando verso di lui con le mani tese, - Harry, James non mi avrebbe voluto morto... James avrebbe capito, Harry... avrebbe avuto pietà di me...
Black e Lupin fecero un passo avanti, afferrarono Minus per le spalle e lo ributtarono a terra. Rimase lì seduto, contorcendosi dal terrore, a guardarli.
- Tu hai venduto Lily e James a Voldemort- disse Black, che a sua volta tremava tutto. - Lo neghi?
Minus era orrendo da guardare, si contorceva tutto, squittendo.
- Sirius, Sirius, che cosa potevo fare? Il Signore Oscuro... non avete idea... possiede armi che non immaginate... ero spaventato, Sirius, non sono mai stato coraggioso come te e Remus e James. Non volevo che succedesse... ColuiCheNonDeveEssereNominato mi ha costretto...
- NON MENTIRE!- urlò Black. - GLI PASSAVI INFORMAZIONI DA UN ANNO QUANDO LILY E JAMES SONO MORTI! ERI LA SUA SPIA!
- Lui... lui stava conquistando tutto!- disse Minus ansante. - Che... che cosa c'era da guadagnare a dirgli di no?
- Che cosa c'era da guadagnare a combattere il mago più malvagio che sia mai esistito?- chiese Black, un'ira terribile stampata in viso. - Solo vite innocenti, Peter!
- Tu non capisci!- piagnucolò Minus. - Mi avrebbe ucciso, Sirius!
- E ALLORA AVRESTI DOVUTO MORIRE!- ruggì Black. - MEGLIO MORIRE CHE TRADIRE I TUOI AMICI! NOI PER TE LO AVREMMO FATTO!
Black e Lupin si disposero fianco a fianco, le bacchette levate.
- Avresti dovuto capirlo- disse Lupin piano. - Se Voldemort non ti avesse ucciso, l'avremmo fatto noi. Addio, Peter.
Hermione si riparò il viso dietro le mani, ma vennero fermati da Harry.

Angolo autrice

Dunque, come già potrete immaginare, tanto che ormai quasi a ogni capitolo ve lo scrivo o comunque questa vale anche per altri capitoli se me ne sono dimenticata, alcune parti come lenspiegazioni e cose così, le ho prese da PotterPedia.
Spero vi stia piacendo, se avete qualche critica vi chiederei di dirmelo, grazie 😄

Malandrini67
🐾

🐾La figlia di un cane nero 🐾Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora