Capitolo 27

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È proprio nei momenti belli, in quelli dove la felicità è presente allo stato puro ecco in quegli istanti devi avere un piccolo sensore attivo e non scordarti che la negatività è dietro l’angolo.
La cattiveria non dorme mai.
E la gente maligna non smetterà di esserlo per permettere che tu possa godere della tua gioia anzi è proprio in questi attimi che diventa più forte che mai.
Ma noi lo sappiamo molto bene, meglio di chiunque altro e per questo avevamo previsto i suoi passi.

Era troppo prevedibile cosa avrebbe fatto Jonathan Brown di fronte a una notizia come questa:
Nicholas Ryan e Lola Parodi presto sposi.”

Ecco io del matrimonio non immaginavo affatto, ma solo per lo spettacolo temevo avrebbe potuto ripetere quanto già fatto tre anni fa e così decisi di condividere il mio timore con Nicholas. Non ci stavamo sbagliando, il suo cervello stava andando in fumo in quanto non riusciva ad accedere a nessuno dei conti della famiglia Ryan.
Magicamente ogni accesso era bloccato e così stamattina ha contattato Nicholas chiedendogli un incontro urgente.
Incontro al quale Nicholas non parteciperà mai, ma questo è un dettaglio che lui sta per scoprire.

Busso alla porta e sento un “avanti” in tono alterato.

«Buongiorno signor Brown» annuncio entrando nella stanza.

«Buongiorno, lei chi è?» chiede visibilmente confuso.

Accenno un sorriso e allungo la copia del contratto che firmai tempo addietro, senza sapere esattamente cosa prevedesse.
Mi fidavo e mi fido di Nicholas.
Dopo la telefonata di Brown Nicholas mi invitò a leggerlo integralmente.

«che diavolo significa che lei è la proprietaria di ogni bene della famiglia Ryan, ma chi è lei? Cosa ha fatto ai miei clienti?»

«signor Brown stiamo alzando un po’ troppo i toni, la invito a calmarsi e a liberare tutti i miei beni entro la mattinata, grazie.. Ah per beni intendo anche l’attico di mia proprietà.. Grazie» comunico uscendo dalla stanza.

«cosa sta dicendo? Dov’è Nicholas?»

«io la denuncio, ha capito?»

Continuo a camminare e arrivo all’uscita della struttura mentre lui sbraita dietro le mie spalle inseguendomi.

Quando sta per avventarsi su di me interviene la polizia, che avevamo già avvisato sui suoi pregressi e sapevamo che non sarebbe stato calmo dopo queste notizie.

Eccolo lì, il grande Jonathan Brown in manette, che brutta fine.
Ha uno sguardo colmo di odio per ognuno di noi, ma quando vede lui, Jason Ryan, la sua faccia sbianca e il terrore ricopre il suo sguardo.

«Jason, sei tu Jason?»

«sei sorpreso Jon?» chiede il padre di Nicholas.

Ci ha raggiunti a posta per godersi questo momento.
Non voleva perderselo per nulla al mondo.
Io nemmeno me lo sarei persa.
Si trova esattamente dove deve essere.

«amico mio quanto mi sei mancato, tu puoi salvarmi. Tuo figlio è impazzito questa italiana lo ha rincoglionito totalmente.»

«Jonathan ti invito a non chiamarmi amico e non parlare di mia nuora in questo modo»
«e sappi che ti sto salvando, mettendoti in carcere ti sto salvando dall’ira che ricopre il mio corpo, vedi di starci molto a lungo perché fuori non ti garantisco la salvezza. Addio Jonathan.»

Con l’arresto di Brown un altro tassello è stato messo al suo posto.
Unisco la mia mano a quella di Nicholas, suo padre gli avvolge il braccio sulle spalle e così ci avviamo verso la nostra macchina.

Tra due ore abbiamo il volo che ci porterà dalla nostra bambina.

***

L’aereo sta per decollare e per tutto il viaggio abbiamo parlato pochissimo.

«secondo te come reagirà Nicole?» chiede Nicholas mentre annunciano che siamo arrivati a Genova.

Mi volto a osservarlo.

«penso che sarà la bambina più felice dell’universo.. Incontrare il proprio papà dopo averlo visto solo sulle foto è un sogno ad occhi aperti. Stai tranquillo amore lei è troppo intelligente per poterti giudicare o accusare.»

«come fai?» domanda bloccandosi a osservarmi.

«come faccio cosa?»

«come fai a sapere ciò che penso?»

Accenno un sorriso e lo stesso fa suo padre dietro alle sue spalle.

«figliolo non è tempo di giudizi o accuse, noi abbiamo perso troppo tempo per colpa di altri ora prendiamoci il meglio di ciò che la vita ha in serbo per noi.»

«grazie papà!» comunica abbracciandolo.

La parola “papà” detta da lui fa un certo effetto. Non ero abituata e anche Jason non è rimasto indifferente. Il suo sguardo lucido esprime tutta la sua emozione.

Usciamo dall’Aeroporto mano nella mano e sentiamo una vocina che chiama “mamma papà”, mentre ci viene incontro.

Per un attimo Nicholas si blocca come immobilizzato intanto Nicole avanza la sua corsetta e gli si butta sulle braccia urlando “papà”.
Le lacrime sono inevitabili di fronte a questa scena meravigliosa.
Non potrei chiedere altro alla vita, non potrei desiderare di più, tutto ciò che volevo è qui davanti ai miei occhi.
Nicholas allunga un braccio e mi avvolge insieme a Nicole tra le sue braccia.

«grazie» sussurra tra le lacrime.
«grazie di tutto Lola»
«tutto ciò lo devo solo ed esclusivamente a te, alla tua forza unica, alla tua tenacia. Non sarò mai in grado di ringraziarti abbastanza per tutto questo.»

«la mia forza sei tu mio infinito amore» comunico aumentando la stretta intorno a lui come se mi potesse scappare dalle mani, anche se so bene che ormai non può succedere.
Abbiamo passato molti imprevisti insieme, talmente tanti che ora sento una forza dentro me indistruttibile.
È proprio questo il compito delle esperienze, rafforzare e solidificare i rapporti per cui vale la pena lottare.
«noi siamo l’infinito» bisbiglia al mio orecchio.
È proprio così, insieme siamo l’infinito.

© Noi siamo L'INFINITODove le storie prendono vita. Scoprilo ora