Capitolo 4

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Oggi io, Justin e Nicole abbiamo deciso di andare al mare. Anche la piccolina è ufficialmente parte del nostro club di “battaglie di sassolini”. Non c’è un evento particolare da festeggiare, ultimamente io e Justin ci siamo visti poco a causa dei nostri impegni lavorativi quindi abbiamo optato per una passeggiata in spiaggia.
Mentre Nicky si diverte a tirare pietre io e Justin ci accomodiamo sul nostro scoglio dove ci sono ancora le nostre iniziali, JL e alle quali si è aggiunta la N.

«ho saputo di Istanbul. Complimenti!» esordisce Justin.
Lo osservo con lo sguardo interrogativo.

«che c’è? Ho qualcosa in faccia?» domanda.

«non hai niente. Cosa avresti saputo?» rispondo continuando a osservarlo.

«papà ha detto che diversi sponsor ti vogliono incontrare.»

«non penso di andarci, non sono convinta» annuncio.

«dovresti. Pensaci su bene prima di dire no. Senti, prendo Nicky e andiamo a prenderci un po’ di focaccia. Ok?» mi chiede alzandosi.

«andate voi io vi aspetto qui» dico mentre mi avvolgo al cardigan. C’è una leggera aria fresca.

«ok. A dopo.»

Osservo il mare e la sua infinita profondità. Lo so che dovrei prendere al volo questa opportunità, ma ho un blocco interiore che non me lo permette.

«mi devo preoccupare di tutta questa fortuna?» mi domanda una voce famigliare alle spalle. Mi volto e vengo rapita da due occhi verdi.

«Lucas che ci fai qui?» chiedo con un mezzo sorriso sulle labbra. Non so perché mi è apparso, ma non riesco a toglierlo.

«stavo facendo una passeggiata e ti ho vista sola» risponde felice.
Poi mi osserva attentamente.
«ho l’impressione che tu mi stia sorridendo con la bocca, ma gli occhi dicono ben altro» aggiunge.

Lo guardo e mi domando come fa? Come fa a capirmi se per così tanto tempo non ci siamo visti?
Sono così prevedibile?

«sono un po’ pensierosa» rispondo osservando il mare.

«vuoi parlarne?» domanda con lo sguardo speranzoso.

Lo osservo e decido di aprirmi con lui. Gli racconto tutto. Da New York fino all’opportunità di Istanbul, anche se la maggior parte la sa già grazie a Luna.
Non so perché mi sono lasciata andare così con lui, ma ora mi sento un peso in meno.
Avevo bisogno di raccontare a voce alta gli avvenimenti significativi della mia vita.

«penso che dovresti cogliere quest’ultima possibilità come segno del destino per andare avanti» annuncia dopo essere rimasto in silenzio per tutto il tempo del racconto.

«lo so è che mi manca un’ultima dose di coraggio. Mi sento sfinita» rispondo.
Purtroppo è così, ho caricato troppa ansia, stress, preoccupazioni, agitazione, che da un momento all’altro potrei esplodere.

«e se ti accompagnassi? Cosa ne pensi?»

Lo osservo incredula. Certo che potrebbe essere un’ottima spalla per me.

«tu hai i tuoi impegni, non posso chiederti di stravolgerli per me» dico.

«Lola mi sono preso una pausa. Per questo sono a Genova. Per te. Volevo dirtelo già da ieri.»

«Lucas non so cosa hai capito, ma hai frainteso» rispondo alzandomi in piedi. Mi mette agitazione il suo discorso. Non vorrei avergli mandato messaggi errati.

«non ho capito nulla, tranquilla. Vorrei solo recuperare la nostra amicizia, niente di più. Quindi se ti va io vorrei accompagnarti e sostenerti in questo passo.»

Lo osservo e decido di abbracciarlo. Mi è mancato averlo accanto.

«quindi? Partiamo?» domanda mentre ricambia l’abbraccio.
Aumento la stretta intorno alla sua vita, appoggio la testa al suo petto per un attimo che sembra interminabile. Avevo bisogno di un sostegno, non che mi mancasse, è che il suo è diverso, non mi compatisce per quanto mi è successo, ma mi supporta in silenzio, come ha sempre fatto. Come ho potuto fare a meno di lui e della sua presenza nella mia vita. È proprio vero che siamo abitudinari. Il cambiamento ci stravolge in un primo momento, ma poi ci abituiamo. Così è stata anche la mia amicizia con Lucas, purtroppo.
Mi stacco dalla sua presa, lo osservo, giurerei di intravedere qualcosa di diverso nel suo sguardo, ma probabilmente mi sbaglio.

«ci penserò e ti farò sapere» annuncio.

«non vedo l’ora, ci vediamo Lola. Ciao!» dice sorridente. Quel sorriso trasmette gioia pura, quella che ho conosciuto benissimo e che non provo più.

«ciao.»

Mi volto e noto la presenza di Luna, probabilmente si sono accordati a convincermi tutti quanti.

«Luna e tu cosa ci fai qui?» domando incuriosita su cosa si inventerà.

«indovina, anzi no. Te lo dico io. Sono qui per farti ragionare. Lola per favore dammi retta, accetta quest’ultima sfida e prometto che non ti romperò mai più.»

«mai più?» chiedo. Lo so che non potrebbe mantenere una promessa simile e le sono grata per la sua ostinazione nei miei confronti. Mi sprona sempre in tutto.

«oddio diciamo per qualche giorno, va bene?»

«ormai siete in troppi a stressarmi, va bene» dico risoluta. Lei inizia a fare i salti di gioia.

«Ora vado a casa, ci vediamo.» Saluto la mia amica e vado alla ricerca di mio fratello e mia figlia.
Eccoli lì di fronte alla nostra focacceria preferita, seduti su una panchina. Adoro osservarli in tutto ciò che fanno, hanno una complicità unica. Justin la ama non come una nipotina, ma come fosse sua figlia e anche Nicky è pazza di lui. Portarla in Turchia, lontana da lui, non sarà facile, ma non posso affrontare questo viaggio senza di lei. Ho bisogno di averla con me, sempre, in ogni istante.

«Justin?» richiamo la sua attenzione avvicinandomi.

«dimmi Lola» risponde voltandosi nella mia direzione.

«ho deciso. Parto. Vado a casa a iniziare i preparativi» annuncio.
Si alza e mi viene incontro avvolgendomi in abbraccio caloroso.

«ottima decisione sorellina» dice donandomi un bacio sulla fronte.

Spazio autrice:
un nuovo capitolo è arrivato. Scusate per il ritardo.
Grazie all'infinito per aver dedicato il vostro tempo a questa storia!
Al prossimo capitolo.
😘😘

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