LUNA
Apro gli occhi e osservo il soffitto. È immenso con dei disegni particolari, mi ricordano il caleidoscopio.
È tutto colorato.
Mi metto seduta sul letto e noto dalla finestra il panorama che si pone di fronte a me, il mare. Scendo dal letto e mi avvicino alla finestra per osservare la splendida vista che offre questo posto.
Decido di prepararmi per uscire. Afferro i primi vestiti che fanno capolino sulla valigia, un pantaloncino di jeans e un top bianco. Non ho ancora avuto il tempo di disfare la valigia, stasera ci penserò. Dopo essermi vestita, mi passo un filo di matita e del lucidalabbra.
Sono a Istanbul.
Quasi non mi sembra vero. Siamo arrivate ieri, tutto sommato il viaggio non è stato faticoso. Sono riuscita a convincere Lola a partire, nonostante i mille dubbi ed i sensi di colpa che la assalivano. Purtroppo ogni cosa che fa è colma di rimorso da parte sua, perché lei ha la fortuna di vivere e Nicholas no. Anche questo viaggio è stato l’ennesimo rimpianto perché avrebbe dovuto farlo con lui ma purtroppo il destino ha deciso diversamente. Spero sia pronta per uscire, si sono fatte le undici. Lascio la mia stanza per raggiungere la sua. Busso alla porta tre volte così capisce che sono io.
«Luna che ci fai qui di prima mattina?» domanda una Lola stravolta e ancora in pigiama. Entro velocemente e mi chiudo la porta alle spalle prima che qualcuno possa vedere questo orrore.
«ma hai guardato che ore sono?» domando sconvolta.
«e dove si trova tua madre e» non mi da il tempo di finire la frase che inizia a parlare a raffica e non mi rimane che ascoltarla.
«sono andate in piscina e l’ora non mi interessa. Se sei qui per farmi uscire hai sbagliato. Io mi rilasserò per qualche oretta e da domani mi dedicherò totalmente al lavoro. Intesi?» si è dimenticata con chi ha a che fare.
«non esiste proprio mia cara. Tu ora ti cacci in bagno e ti fai splendida. Io sarò qui ad aspettarti. Lo shopping sfrenato ci attende e non accetto un no. Capito?» rispondo convinta delle mie parole.
«Luna?»
«Lola? Il tempo corre. Datti una mossa!» non so se si è arresa. In ogni caso si è chiusa in bagno. Non posso fare altro che attendere.
Dopo venti minuti di attesa la mia bellissima amica appare ai miei occhi pronta per uscire. Sono felicissima e le corro incontro per abbracciarla.
«quanto tempo ancora dovrò passare a farti uscire con la forza?» le sussurro all’orecchio.
«mmm.. se ti dicessi tutta la vita ti arrabbi?»
«no amica mia, non desidero altro che tu stia bene. Andiamo!» prendiamo le borsette ed usciamo. Una volta in strada decidiamo di fare una passeggiata visto che ci hanno detto che proprio a pochi passi dall’hotel c’è una via piena di bellissimi negozi.
«è veramente splendida questa città» annuncio per rompere il silenzio.
«si vero, io ci sono già stata ma ogni volta è un emozione» risponde malinconica.
«guarda quel vestito bianco. Non è meraviglioso?» domando mentre indico una vetrina. Non ricevendo risposta mi volto nella sua direzione e ritrovo la mia amica in ginocchio tremante.
«Lola? Che succede?» non mi da nessuna risposta e il tremolio continua ad aumentare.
«Lola? Parla per favore!» afferro la borsa in cerca della bottiglietta d’acqua. Sarà il calo di pressione dovuto al caldo.
«mi stanno seguendo Luna» esclama impaurita.
«chi ti sta seguendo? Non vedo nessuno!» mi guardo intorno e non noto soggetti sospetti. La aiuto ad alzarsi in piedi. Mi butta le braccia al collo.
«guarda all’angolo sulla tua destra» sussurra all’orecchio tremante. Poso lo sguardo nella direzione indicata e noto una Land Cruiser di colore verde acqua. So a cosa allude. Ha nominato quell’auto per diverso tempo.
È il suo incubo continuo.
Si è ricordata anche la targa e ha commissionato il lavoro a Jessica per trovare l’intestatario. Jessica è la migliore e non fallisce mai e anche in questo caso così è stato. Ha trovato che l’auto era intestata alla famiglia Brown, ma abbiamo preferito non dirglielo. Ci siamo inventati che era stata rubata.
«tesoro è un auto comune. Stai tranquilla» dico, anche se in realtà sono un po’ preoccupata. Per quanto possa essere un auto comune il suo colore non lo è. Ho un’idea.
«l’auto sarà comune, come dici tu, ma quel colore non lo è per niente.»
Sembra che mi abbia letto nel pensiero.
«senti se tu avessi ragione ora sanno che ti sei accorta di loro. Quindi per rimanere indifferenti noi ci facciamo un selfie. Mettiti in posa.» In realtà la foto mi serve per altro ma non voglio agitarla ancora di più e per fortuna ha abboccato alla mia scusa.
Dato che questo episodio ci ha rovinato l’umore decido di riportarla in hotel.
«sai che ti dico?»
Mi osserva con un sopracciglio inarcato in attesa che continui il mio discorso.
«che ritorniamo in hotel e ordiniamo una mega colazione. Siamo uscite a stomaco vuoto. Pessima decisione.» mi osserva per qualche secondo per poi scoppiare a ridere. La sua risata, il suono più bello. Quanto vorrei che sorridesse così sempre. A volte mi sento in colpa per aver aiutato Nicholas, forse adesso lei sarebbe felice in un altro modo o con un’altra persona.
«dopo tanto tempo mia cara Luna hai detto la cosa più saggia che tu possa dire. Il cibo è la base per intraprendere qualsiasi attività in modo adeguato.» Mi afferra per il braccio e facciamo ritorno nella struttura.
Sembra che si sia ripresa dall’episodio, spero non sia una facciata del momento.Spazio autrice:
Un nuovo aggiornamento è arrivato?
Cosa ne pensate? In realtà parte di questo capitolo lo avevate già letto. 😊
Fatemi sapere le vostre opinioni.
Al prossimo capitolo.
😘
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© Noi siamo L'INFINITO
RomanceSequel di "Tu sei il mio INFINITO", se non lo avete letto vi consiglio di farlo per capire meglio la storia di Lola e Nicholas. Dopo tre anni da quel brutto incidente, che ha cambiato definitivamente l'esistenza di Lola, la vita continua. Una nuova...