Capitolo 19

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Dopo aver appurato che non è nella nostra stanza decido di scendere nella hall.
Arrivata al piano terra il suono inconfondibile di una voce a me famigliare, troppo famigliare da dimenticare, mi blocca.
Ci sono avvenimenti, suoni, persone che lasciano dei segni dentro di noi. Quei segni possono essere positivi e, quindi, ci donano gioia, ma altre volte possono essere cicatrici indelebili.
«Jason stai lontano da mio figlio» annuncia la voce femminile.
Anche se  vedo solo le sue spalle non potrei mai dimenticare questa donna.
«vuoi dire nostro figlio?» chiede Jason.
In quell’istante dall’altra parte, all’ingresso, noto il mazzo di fiori che cade dalle mani di Nicholas.
Mi mordo il labbro per contenere la rabbia. Di nuovo, è riuscita di nuovo a stravolgere la nostra quiete.
«mamma? Che ci fai qui?» chiede Nicholas rivolgendosi a Michelle.
«Nicholas! Tesoro eccoti finalmente… questo signore non voleva indicarmi la tua stanza per motivi di privacy» annuncia tirandolo per il braccio.
«mamma lasciami!» esclama irritato.
«cosa sta succedendo?» chiede.
«te l’ho già spiegato»
«non credi a tua madre?»
Lui la osserva in silenzio, poi volge lo sguardo su Jason e poi su di me. Mi avvicino e avvolgo la mia mano alla sua.
«non sono stupido mamma. Cosa sta succedendo? E perché hai chiamato questo signore Jason?»
«stavo chiedendo di te tesoro, non so come si chiama questo signore.»
Sento la stretta di Nicholas rafforzarsi e comprendo che la sua rabbia sta aumentando.
«mamma te lo chiedo per l’ultima volta. Chi è questo signore?»
«credo sia l’ora di dire la verità Michelle» annuncia Jason avvicinandosi.
«o vuoi che la dica io?» chiede.
«andiamo in un luogo appartato, così tutti saprete la verità» comunica Michelle scocciata.
«tu compresa!» dice passandomi davanti e indicandomi.
«signora Stewart i nostri disguidi possiamo risolverli in un altro momento, ora deve pensare alla sua famiglia» comunico.
«no cara, ti sbagli. Ti sbagli talmente tanto che non hai idea.»
Ci accomodiamo in una sala riunioni dove per qualche istante regna il silenzio tombale.
«caro Jason non ho deciso di rovinarti la vita e nemmeno a te Nicholas, ancora meno a te Lola e a mia nipote.»
Quando sento il riferimento a Nicole una fitta attraversa il cuore. Io non le ho mai comunicato la nascita di sua nipote. Volevo dimenticarla e averla fuori dalla mia vita e da quella di mia figlia.
«non essere sorpresa.. so benissimo di essere diventata nonna!» aggiunge osservandomi. Evidentemente il mio volto esprime lo stupore dovuto a questa notizia.
«Nicholas il signore di fronte a te è tuo padre.. » comunica con freddezza.
«purtroppo Jonathan Brown ha deciso di rovinarci la vita. Era il nostro migliore amico, il nostro legale, il nostro consulente su ogni argomento. Il potere che gli abbiamo concesso mettendoli nelle mani le nostre vite ci ha portati a vivere un incubo.»
«cosa stai inventando Michelle?» chiede Jason.
«non è un invenzione Jason. È la realtà. Lui si è preso una cotta per me. La sua ossessione lo ha portato a liberarsi di te. È convinto tu sia morto! Io però non ho ceduto alla sua pressione e così il suo piano è cambiato, vuole che Nicholas sposi sua figlia.»
Per un attimo il silenzio torna nella stanza.
«non dire stronzate Michelle!» ribadisce Jason mentre Nicholas è impietrito di fronte a tutto questo.
«non sono stronzate Jason, è la realtà, è la triste realtà che io vivo ogni giorno... » fa qualche respiro e poi tira fuori dalla borsa dei passaporti.
«cosa sono quei passaporti?» chiede Nicholas sorpreso.
«sono miei! Hanno i timbri di tutte le volte che sono venuta a osservare di nascosto l’amore della mia vita» afferma mentre una scia di lacrime inizia a rigarle il volto.
Una stretta al cuore mi blocca … non mi aspettavo questo da Michelle.
«i famosi viaggi di lavoro che mi inventavo erano prevalentemente per recarmi qui a osservare da lontano lui» dice indicando Jason.
Nicholas si alza e la avvolge in un abbraccio.
«perdonami mamma, perdonami» annuncia rattristato.
«ho sempre pensato tu fossi una persona fredda e senza cuore.. scusami!!!»
«non devi scusarti amore mio, io ho dovuto crearmi una corazza perché il diavolo si era impossessato della mia esistenza.»
Nel frattempo Jason osserva in silenzio senza esprimersi.
«ok ora sapete la verità, ho bisogno di stare da sola» annuncia alzandosi in piedi.
«perdonami se puoi» comunica avvicinandosi. La osservo per un attimo per poi avvolgerla in un abbraccio.
«sapevo che eri incinta, l’ho scoperto all’ospedale e ho dovuto mandarti via, con Nicholas smemorato temevo vi facessero del male… perdonami Lola. L’ho fatto per il vostro bene» sussurra all’orecchio mentre mi stringe tra le sue braccia. È un abbraccio sincero. Un abbraccio materno. Uno di quegli abbracci che lei ha dato poche volte nella sua esistenza. Mi sento in colpa per averla giudicata in fretta e dall’apparenza. Eppure non fa parte del mio carattere.
«grazie Michelle!!! Grazie per aver pensato a me e a Nicole»
«Nicole!» pronuncia sorridente.
«spero che un giorno avrò il piacere di conoscerla»
«certo mamma!» afferma Nicholas.
«insieme rimetteremo a posto i pezzi e torneremo più forti di prima.»

SPAZIO AUTRICE:
Eccomi con un nuovo aggiornamento. Scusateeee per l'attesa.
😘

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