Sono sveglia dalle quattro del mattino, in quanto il volo partiva prestissimo, pronta su questo aereo che sta per decollare, tra due ore circa sarò a casa.
Chiudo gli occhi in cerca di riposo.
Quando li riapro realizzo che siamo a Genova, ero talmente stanca che ho dormito per tutto il viaggio.Esco dall’aeroporto e noto il mio eroe, l’uomo più bello dell’universo.
«bentornata tesoro» annuncia mentre mi abbraccia.
«bentrovato papà» rispondo ricambiando il suo abbraccio.
Saliamo in macchina per dirigerci a casa.
Dal finestrino osservo il panorama e mi fa stare bene, questa città mi trasmette serenità.«complimenti per il traguardo raggiunto!» esclama mio padre.
In risposta accenno un sorriso.
«sapevo che c’è l’avresti fatta. Sei pronta per il prossimo passo?» aggiunge.Spalanco gli occhi. Prossimo passo?
«che significa?» chiedo titubante.«nei prossimi giorni mi toccherà andare a Istanbul per affari e mi hanno chiesto di te» risponde.
Alla parola Istanbul il mio cuore manca un battito. Un velo di tristezza ricopre i miei occhi e la testa si riempie di ricordi.
Io e Nicholas che giriamo il mappamondo e la città da visitare è proprio Istanbul.«allora? Che ne pensi?» la voce di mio padre mi riporta al presente.
Lui non sa che volevamo visitare quella città.«sono troppo stanca per ragionare, ne riparliamo in un altro momento.»
Preferisco chiudere qui il discorso e riprendermi prima di arrivare a casa. Voglio essere di buon umore, per quanto ci possa riuscire.
Il resto del viaggio prosegue in silenzio con la radio che ci fa compagnia.
Arrivata a casa, apro la porta.
«sono a casa!» esclamo a voce alta.«mamma!» urla, venendomi incontro, la vocina più dolce dell’universo.
«amore mio, fatti abbracciare.»
Avvolgo tra le braccia la mia ragione di vita, il mio mondo intero. Anche se sono stati solo tre giorni mi è mancata da morire. Non riesco a stare senza di lei più di un giorno, è una sofferenza.
Lei è stata un miracolo per me, l’ultimo regalo di Nicholas.
Un dono per tutta la vita.
Sarò sempre grata a mia madre che ha insistito tanto affinché io mi facessi degli esami di controllo dopo essere tornata dall’America. Stavo iniziando a perdere troppo peso e avrei messo a rischio la vita di Nicole. Quando scoprii che una parte di Nicholas sarebbe cresciuta dentro di me e mi avrebbe accompagnata per il resto dei miei giorni, ripresi a vivere. Certo non come prima, perché lui mi manca sempre da morire, per questo motivo mi sono distaccata dalla danza, però ho uno stimolo per non abbattermi, è Nicole.Continuo ad annusare il suo profumo unico e incomparabile a nessun altro odore, lei è la vera purezza.
«ciao amore» si avvicina mia madre a salutarmi.
Ricambio il suo saluto e mi avvio in cameretta, con la piccola in braccio.
Sono esausta dal viaggio.
Farò un riposo con la mia bambolina.Dopo non so esattamente quante ore di dormita, ma visto il buio che noto fuori, direi parecchie. Nicole non è più accanto a me. Probabilmente si sarà svegliata ed è andata dai nonni. Mi alzo dal letto e mi incammino verso la sala, mentre sto per raggiungere la stanza sento la voce di Luna. Sarà venuta a trovarmi, è molto presente nella mia quotidianità.
«quindi zia partiamo?» le domanda Nicole. Partiamo? Di che viaggio parla? Quando sto per entrare la voce di mio padre mi blocca.
«Luna, visto che a te ti ascolta di più, per favore cerca di convincerla. Questa è un’ottima opportunità per lei, le permetterebbe di respirare un po’ e godersi di più la bambina. Questa creatura è sempre e solo con noi.»
Le lacrime iniziano a rigarmi il viso. Torno indietro con i passi e mi dirigo verso il balcone. Mi siedo fuori, abbraccio le ginocchia e mi abbandono a un pianto liberatorio.
Le parole di mio padre riecheggiano nella mia mente.
Dopo il primo anno di Nicole un senso di colpa perenne si è impossessato di me, ho iniziato a disegnare abbigliamento per la danza, dall’allenamento alle esibizioni. Ho sempre amato disegnare, probabilmente perché era nel mio DNA in quanto mio padre ha la sua linea di borse.
Così, ogni giorno, i capi disegnati aumentavano e dopo un anno mi sono ritrovata un album pieno di schizzi che un giorno, per caso, mio padre lo vide e decise di aiutarmi a lanciare il mio nuovo prodotto.
Nacque “Only Nicole”.
Mi buttai a capofitto sul lavoro e lasciai che mia madre si prendesse cura di Nicky. Avere del tempo con lei per me era ed è una colpa immensa, perché io posso avere questa grande fortuna e Nicholas no. Non è giusto nei suoi confronti anche se non è mia responsabilità. Vorrei dimenticare, scordare, cancellare, la parte più bella della mia vita, per guarire questa grande ferita che mi accompagna in ogni istante, ma so che non sarà mai possibile.«Lola?» sento la voce di Luna chiamarmi. Mi affretto a ripulire il viso bagnato dalle lacrime.
«sono qui» rispondo rientrando in casa.
«ciao tesoro, non indovinerai mai chi è tornato a Genova, dopo un sacco di tempo» esclama euforica.
«chi?» domando con il sopracciglio inarcato.
Angolo autrice:
Eccoci qui con nuovo capitolo, fatemi sapere se vi è piaciuto.
P.s. chi sarà mai il soggetto che è ritornato?
Grazie a chiunque dedica anche un solo istante a questa storia.
Al prossimo capitolo.
😘
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© Noi siamo L'INFINITO
RomanceSequel di "Tu sei il mio INFINITO", se non lo avete letto vi consiglio di farlo per capire meglio la storia di Lola e Nicholas. Dopo tre anni da quel brutto incidente, che ha cambiato definitivamente l'esistenza di Lola, la vita continua. Una nuova...