Capitolo 17

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Ieri sera ci siamo addormentati in camera mia, mentre chiacchieravamo. Non saprei dire se sono stata io ad addormentarmi per prima oppure Nicholas. Però so che lui si è svegliato per primo e se ne è andato lasciando un biglietto sul comodino. Osservo quel pezzo di carta dalla mia postazione e non so se leggerlo o meno. Ho sempre il terrore che sparisca definitivamente dalla mia vita.
Dopo qualche attimo di esitazione decido di leggerlo.

Buongiorno, ti auguro una bellissima giornata. Grazie per la serata passata insieme. A presto!

Rimetto il biglietto sul comodino e mi guardo intorno. Quanto vorrei fosse uno stupido scherzo e che adesso apparisse da una parte qualunque di questa stanza.
Vorrei che la smettesse di sparire dalla mia vita.
Vorrei tante cose ma so che devo accettare la realtà.
Mi reco dall’armadio per scegliere cosa mettere e ritrovo un biglietto appeso.
Lo afferro e leggo:

Non perdere troppo tempo, qualsiasi cosa ti sta una meraviglia.
P.s. non credere di esserti liberata così facilmente di me.
Nicholas.”

Un sorriso spontaneo contorna le mie labbra. Non è apparso fisicamente, ma ha saputo sorprendermi come sempre. Opto per un look casual, jeans e maglietta nera a maniche corte.
Decido di raccogliere i capelli in una coda alta e ovviamente mi dispero alla ricerca dell’elastico per i capelli.
È l’oggetto che perdo più di ogni altra cosa.
Decido di abbandonare la ricerca in quanto qualcuno bussa alla porta. Un ragazzo della reception si presenta di fronte a me.

«Signora Parodi hanno lasciato questo pacchetto per lei» annuncia porgendomi la scatola con un fiocco.
Ringrazio il giovane e rientro nella stanza.
Osservo quel pacchetto e lo esamino in cerca di una traccia e così trovo un biglietto attaccato.

Come durante il nostro primo ballo, anche ieri sera, durante il nostro primo ballo di questo nuovo inizio, ti ho sfilato l’elastico dei capelli. Per farmi perdonare ti ho mandato una scatola intera, ma questo, con il tuo profumo, rimane sul mio polso. ❤️

Per un attimo chiudo gli occhi e rivedo il nostro primo ballo di quando ci siamo conosciuti, poi porto avanti il tempo e rivedo la scorsa notte.
Il battito cardiaco aumenta la sua velocità. La gioia dentro di me mi sta facendo esplodere il petto.
Mi mancava questa felicità.
Mi mancava sentirmi viva.
Mi mancava respirare e sentire l’aria dentro di me.
Mi mancava sorridere da sola.
Mi mancava avere pensieri positivi.
Mi mancava l’amore.
Mi mancava Nicholas.
Lui è la mia felicità, la mia ragione di vita, l’aria che respiro, la ragione dei miei sorrisi, il mio pensiero fisso e, soprattutto, il mio amore.
Senza di lui è stato come aver fermato il mio tempo. Tutti sono andati avanti, mentre io mi sono fermata a quel maledetto giorno. Ora sto iniziando a vivere, ho messo in moto il tempo e non permetterò a nessuno di fermarlo.
Dopo essermi preparata scendo nell’atrio dell’hotel, dove di solito faccio la colazione, oggi decido di saltare per uscire a passeggiare e mangiarmi qualcosa fuori.

Inizio la passeggiata sul lungomare e un ragazzino mi corre incontro urlando: «Signora Lola.. signora»
Mi blocco a osservarlo, mentre lui si avvicina con un mazzo di fiori in mano.
«sono per lei, arrivederci»

Sparisce dalla mia visuale lasciandomi con i fiori in mano.

Apro il biglietto appoggiato sopra al bouquet e leggo:
Bucaneve: simbolo di speranza, come quella che hai riacceso in me. Simbolo di passaggio dal dolore a un nuovo inizio, come questo giorno per noi, il primo giorno del nostro nuovo inizio. Nicholas

Osservo il mazzo di bucaneve e un sorriso spontaneo si appropria delle mie labbra. È evidente che con il suo ritorno nella mia vita si è associato anche il sorriso costante. Non avevo dubbi sul suo effetto su di me, ma sono confusa per tutte queste sorprese. Non è che non le apprezzi anzi mi fanno molto piacere, ma mi piacerebbe riuscisse a recuperare dei ricordi, il nostro passato.
Finita la passeggiata decido di fare rientro in albergo in modo da portarmi avanti con il lavoro che in questi giorni ho trascurato parecchio.
Dopo due ore immersa nei vari progetti che sto pianificando sento bussare alla porta.
Apro e lo spettacolo che si presenta davanti ai miei occhi mi immobilizza.
«Nicholas?» domando con un filo di voce presa dal panico.

«sto bene! Sto tremendamente bene» esclama euforico.

«sei impazzito? Cosa hai combinato?»

«posso entrare?» chiede ignorando le mie domande.

Mi sposto dalla porta per farlo entrare e mi volto a osservarlo in attesa di una spiegazione.

«ho ricordato dei frammenti.. ho visto il tuo volto meraviglioso e a ogni pugno vedevo un pezzo del mio passato»
«ti sei fatto picchiare per ricordare?» chiedo sconvolta.

«faccio parte di un club di boxe e fino ad oggi non ho mai perso un incontro» annuncia mostrandomi le mani, quelle mani piene di graffi che avevo notato al ballo in maschera.

«ma oggi a ogni colpo che ricevevo arrivavano dei flashback… vedevo noi Lola» comunica abbracciandomi.

«sei proprio matto!!!» annuncio aumentando la stretta intorno al suo corpo mentre sento scendere delle gocce sulla spalla.
Mi sposto per osservarlo e noto che sta piangendo.

«hai ragione, sono matto… sono pazzo di te e me lo ero dimenticato.»

© Noi siamo L'INFINITODove le storie prendono vita. Scoprilo ora