Capitolo 7

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Luna

Dopo la super colazione ho lasciato Lola in piscina con Nicole e sono rientrata nella mia stanza. Mi sono messa in contatto con Jessica, la quale detiene la targa indicata da Lola, e osservo il selfie fatto prima. Ingrandisco l’immagine in direzione del mezzo alle nostre spalle e, purtroppo, la macchina è la stessa.
Non mi spiego perché.
Non riesco ad avere una spiegazione valida.
Perché il signor Brown è qui?
Avrà saputo di Lola? O di Nicole?
È realmente lui dietro a questo mezzo oppure lo utilizza qualcun altro?
Troppe domande mi affollano la mente. Ho bisogno di avere delle spiegazioni, altrimenti impazzisco. Devo contattare Enrique, forse lui mi potrà aiutare.
Decido di inoltrarli un'email chiedendoli un contatto telefonico e a grande sorpresa la sua risposta non tarda ad arrivare. La rapidità del suo riscontro non è l’unica cosa inaspettata, mi comunica che è a Istanbul e mi potrà incontrare tra due ore.  Sono ancora più confusa di prima. Non posso dire niente a Lola, non voglio farla preoccupare. Passo dalla piscina e noto che madre e figlia si stanno divertendo.
«ehi Luna dove hai dimenticato il costume?» domanda Lola.
«il costume? Quale?»
«per entrare in piscina. Tutto bene?»
«no. Ho un mal di testa allucinante. Mi sono fatta dare un medicinale da Nihan, la moglie del titolare, e ora vado a riposare. Per favore non disturbarmi vorrei dormire finché non mi passa.» spero funzioni la mia scusa.
«certo. Non ti preoccupare. Se hai bisogno di qualcosa chiamami.»
Mostro un mezzo sorriso e mi avvio verso il luogo dell’incontro indicato da Enrique.
Dopo un quarto d’ora sono arrivata a destinazione. Mi accomodo su una panchina e osservo il bellissimo panorama.
«cosa ci fa un'italiana qui?» domanda con il suo accento inconfondibile. Mi volto nella sua direzione e ci abbracciamo.
«potrei rivolgerti la stessa domanda. Cosa ci fa un americano qui?»
«è colpa dell’italiana.»
Osservo il suo volto in cerca di un riscontro ma è inespressivo.
«colpa mia? Scusa ma non ti capisco!»
«ti ho seguita sui social, grazie per le tue stories, sono molto interessanti e dettagliate.»
«non pensare che io sia un maniaco, niente affatto. A parole non riuscirei a spiegarti bene. Devi vedere prima poi proverò a dettagliare ogni cosa, ma sappi che non è facile per me.»
Continuo ad essere sempre più confusa.
Più lui parla e più io mi confondo.
«ho già visto» affermo. Immagino si riferisca all’auto. Mostra uno sguardo sorpreso. Probabilmente non se lo aspettava.
«quando? Stamattina? Come è possibile? In quel momento c’ero solo io in auto. Non capisco!»
Si porta le mani nei capelli ed io osservo incredula la scena. Non sta parlando dell’auto. Di cosa sta parlando?
«di che diavolo parli Enrique? Io l’auto ho visto. Cos’altro dovrei vedere?» si volta nella mia direzione. Si porta le mani sul viso. «ce molto di più cara Luna, molto di più.»
«bene. Dimmi tutto. Inizia dall’auto intestata al signor Brown. Perché la utilizzi tu? Hai ucciso Nicholas per stare con Lauren? Sei stato tu?»
«solo una cosa è corretta nel tuo discorso, ovvero che l’auto è intestata al signor Brown.»
Si alza in piedi riportandosi le mani tra i capelli.
«devo farti vedere e poi spiegare. È complicato, molto.»
«farmi vedere cosa?»
Si avvicina al mio volto, si abbassa all’altezza giusta per combaciare i nostri sguardi.
«ciò che vedo io ogni giorno da quella maledetta data. Ti fidi di me?» domanda porgendomi la mano che osservo titubante.
«dovrei?» chiedo riportando il mio sguardo al suo.
«provaci!»
Afferro la sua mano e lui prontamente stringe la mia. Ci avviamo mano nella mano in direzione dell’hotel dove alloggio. Entriamo nella hall e prendiamo l’ascensore. Lui digita il piano ventisette e in poco tempo siamo giunti a destinazione. Usciti dall’ascensore ci avviciniamo ad una porta di vetro, dall’altra parte noto un bar. Non sapevo ci fosse la caffetteria a questo piano. In realtà di questo Hotel non so niente, visto che è la prima volta che ci vengo. Mentre sto osservando dalla vetrata Enrique apre la porta e mi trascina con sé. Attraversiamo il bar per poi dirigerci alla terrazza. Ci avviciniamo ad un tavolo dove noto seduta una ragazza.
«Lauren ti presento la ragazza di cui ti ho parlato tanto» annuncia Enrique attirando l’attenzione della giovane. Lei si volta nella mia direzione e posso appurare che è proprio Lauren Brown in persona.
«piacere cara! Io sono Lauren e tu devi essere Luna. Enrique ci ha parlato tanto di te. Non vedevamo l’ora di conoscerti.» Continua a parlare a raffica e dopo un po’ mi accorgo che sta parlando al plurale.
«vi ha parlato? A chi oltre a te?»
«a me» comunica una voce maschile alle mie spalle.
Mi volto per osservare chi è.
«piacere sono Jason» annuncia il ragazzo allungando la mano.
Osservo la persona di fronte a me e mille domande si impossessano della mia lucidità.
«tesoro tutto bene?» domanda Enrique avvicinandosi alle mie spalle. Ignoro la sua domanda, afferro la mano di Jason: «il piacere è tutto mio» annuncio con un sorriso a denti stretti.
«ragazzi noi stavamo per andare in piscina. Vi unite anche voi?» domanda Lauren.
«mi dispiace ma io non posso. La mia amica mi sta aspettando.» dico.
«ora devo andare.» annuncio avviandomi all’uscita.
«ti accompagno!» comunica Enrique. Arrivati dall’ascensore mi prende le mani e cerca il mio sguardo.
«quindi cosa siamo noi? Amanti, fidanzati cosa? Perché questa recita Enrique? E poi Lauren e …» una risata isterica si impossessa di me.
«Jason? Sul serio?»
Appoggia un dito sulle mie labbra.
«ti spiegherò tutto il prima possibile. Grazie per aver tenuto la parte. Sei stata fantastica!»
Dopodiché prende il mio viso tra le mani e mi stampa un bacio in bocca ed io rimango impietrita.
È il colpo di tosse di qualcuno alle spalle a riportarmi alla realtà. Mi volto e noto Jason.
«scusate il disturbo. Devo scendere alla mia stanza.» annuiamo in silenzio.
L’ascensore giunge al piano. Enrique mi saluta e io mi avvio a scendere. Jason mi segue sull’ascensore. Dopo qualche attimo di silenzio decido di rompere il ghiaccio.
«senti Jason avrei bisogno di parlarti. Mi potresti dedicare cinque minuti domani?»
«certamente! Si tratta di Enrique?»
Osservo i suoi occhi di ghiaccio e vorrei capire di più. Sono vuoti, inespressivi.
«no, non si tratta di Enrique, ma di te.»
«di me? Va bene. Facciamo domani alle tre sulla terrazza?» comunica mentre sta per scendere al suo piano.
«va benissimo. Mi raccomando non dire nulla a Lauren e Enrique. A domani!»

Spazio autrice:

Eccomi con un nuovo aggiornamento. Cosa ne pensate di tutte queste novità?
Cosa sta succedendo con Enrique? E del nuovo protagonista? Fatemi sapere.
Al prossimo aggiornamento! 😘😘

© Noi siamo L'INFINITODove le storie prendono vita. Scoprilo ora